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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento) - Contents
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    Capitolo 1: 13, 14

    La conoscenza senza Dio è stoltezzaCBVT7A 345.4

    Salomone aveva una grande conoscenza, ma la sua saggezza diventò stoltezza, perché non seppe come mantenersi moralmente indipendente, libero dal peccato, con un carattere fermo modellato alla somiglianza divina. Salomone ci racconta il frutto della sua ricerca, i suoi intensi sforzi, la sua perseverante ricerca. Dichiara che tutta la sua saggezza non è altro che vanità. (RH April 5, 1906).CBVT7A 345.5

    13-18 Vedi commento di EGW al capitolo: Genesi 3:6, vol. 1°, p. 1083 CBVT7A 345.6

    14 - Tutto è vanità - (cap. 10:16-19; 1 Re 10:18-23; 2 Cronache 9:17-22) CBVT7A 346.1

    Salomone era seduto su un trono d’avorio, fiancheggiato da sei leoni dorati, i cui scalini erano fatti di oro massiccio. Posava i suoi occhi su giardini molto ben coltivati. Tutto il terreno circostante era una visione di grande bellezza, disposto ad assomigliare per quanto possibile al giardino dell’Eden. Per abbellirlo si erano portati dai paesi stranieri alberi, arbusti e fiori di ogni varietà. Uccelli differenti dal piumaggio variopinto e brillante svolazzavano tra gli alberi, riempiendo l’aria con dolci canti. Giovani servitori, splendidamente vestiti, aspettavano di obbedire al suo minimo desiderio. Scene di baldoria, musica, sport e giochi furono organizzati per il suo divertimento e accontentare i suoi capricci, ma tutto questo portava a un grande dispendio di denaro e il Re non era felice. Si sedeva sul suo sontuoso trono col volto accigliato, oscurato dalla disperazione. La dissipazione aveva lasciato il segno sul suo viso che una volta era bello e intelligente. Ciò che un tempo era il giovane Salomone era cambiato tristemente. La sua faccia era rugosa per la preoccupazione e per l’infelicità, ogni tratto mostrava i segni inconfondibili del compiacimento sensuale. Le sue labbra erano pronte a prorompere in rimproveri davanti alla più piccola contrarietà dei suoi desideri. I suoi nervi, ormai troppo scossi, e il suo pallido sembiante dimostravano il risultato della violazione delle leggi della natura. Confessò di aver sprecato la sua vita nella ricerca della felicità. Suo è questo triste lamento: “Tutto è vanità e afflizione dello spirito”. (Ecclesiaste 10:16-19)CBVT7A 346.2

    Era consuetudine per gli Ebrei mangiare due volte al giorno, e il pranzo principale era a mezzogiorno ma, le abitudini lussuose dei pagani si erano radicate nella nazione ebraica, e il re e i suoi principi si erano abituati a prolungare le loro feste fino a tarda notte. D’altronde, se già la prima parte della giornata era dedicata alle abbuffate e al vino, si può presumere che i dignitari e i governanti del regno erano totalmente incapaci di compiere i loro importanti doveri e le loro responsabilità. CBVT7A 346.3

    Salomone si rendeva conto del male proveniente dalla compiacenza degli appetiti perversi; ma sembrava incapace di effettuare la riforma necessaria. Era consapevole del fatto, che la forza fisica, i nervi calmi e la morale, si possono ottenere soltanto attraverso la temperanza. Egli sapeva che l’ingordigia induce all’ubriachezza, e che l’intemperanza squalifica l’uomo per qualunque incarico importante. Mangiare con ingordigia e alimentarsi ad ogni ora lascia il suo influsso su ogni fibra dell’organismo e anche la mente è influenzata seriamente da quello che mangiamo e beviamo. CBVT7A 347.1

    La vita di Salomone è un avvertimento istruttivo non solo per i giovani ma anche per gli adulti. Siamo inclini a considerare gli uomini di esperienza, come se fossero liberi dalle tentazioni e dai piaceri peccaminosi. Tuttavia, spesso vediamo che alcuni, la cui gioventù è stata esemplare, col tempo sono stati sedotti dal fascino del peccato e sacrificano la virilità ricevuta da Dio, in cambio dell’auto compiacenza. Per un certo tempo essi vacillano tra ciò che i princìpi indicano e la loro inclinazione a seguire un comportamento proibito ma, la corrente del male è troppo forte per i loro buoni propositi, come lo fu nel caso di Salomone, che una volta fu un re forte e saggio…CBVT7A 347.2

    Caro lettore, prova a immaginare di trovarti sulle pendici del monte Moriah ad osservare tutta la valle di Cedron piena di santuari pagani in rovina, impara la lezione da questo re pentito, e diventa saggio. Confida nel Signore. Distogli il tuo sguardo dalla tentazione. Il vizio è un’indulgenza assai costosa. I suoi effetti sono terribili nell’organismo di coloro che non distrugge rapidamente. Le vertigini, la perdita di forze, la perdita di memoria, le alterazioni del cervello, del cuore e dei polmoni, si susseguono rapidamente davanti alla trasgressione e alle norme della salute e della moralità. (HR, June, 1878)CBVT7A 347.3

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