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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento) - Contents
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    Capitolo 48:10-12

    Lo Spirito non va oltre la resistenza umana CBVT7A 404.3

    L’influenza dello Spirito sulla mente umana la governerà in accordo con l’istruzione divina. Ma lo Spirito non agisce in un modo e con un potere che va oltre la capacità di resistenza dell'agente umano. Un uomo può rifiutarsi di ascoltare i consigli e le ammonizioni di Dio. Può decidere di dirigere il suo comportamento; ma quando lo fa, tutto questo non lo trasforma in un vaso d'onore.CBVT7A 404.4

    Come Moab, si rifiuta di cambiare, svuotato di vaso in vaso, il suo profumo rimane in esso. Resiste alla correzione dei suoi tratti caratteriali difettosi, sebbene il Signore abbia chiaramente indicato la sua opera, i suoi privilegi, le sue opportunità e i progressi che deve compiere. È troppo difficile per lui cambiare le vecchie abitudini e trasformare le sue idee e metodi. Il suo profumo non s’è alterato. Si aggrappa ai suoi difetti, e per questa ragione è inadatto per la sacra opera del ministero. Non è disposto a fare un attento esame di sé stesso, o chiedere con insistenza che la luce brilli su di lui in forma chiara e nitida. Le sue preghiere non sono salite a Dio, perché sono state fatte senza un vero sentimento d’umiltà. Dopo che il Signore ha messo alla prova qualcuno e l'ha esaminato in modo che possa essere sicuro della sua vocazione al ministero, se sceglie di seguire le proprie vie e fare la propria volontà, se non tiene conto delle manifestazioni dello Spirito di Dio e se rifiuta di beneficiare della crescita nella grazia e dell'approfondimento della comprensione, è certo che il Signore non ha bisogno di lui, perché non può trasmettere ciò che non ha mai ricevuto.CBVT7A 404.5

    Tutti devono servire. Egli [il ministro] deve usare ogni facoltà fisica, morale e mentale per mezzo della santificazione dello Spirito in modo da poter collaborare con Dio. Tutti sono moralmente obbligati a dedicarsi attivamente e senza riserve al servizio di Dio. Devono cooperare con Gesù Cristo nella grande opera di aiutare gli altri. Cristo è morto per ogni essere umano. Ha salvato tutti dando la sua vita sulla croce. Fece tutto questo affinché l’uomo non vivesse una vita egoista e senza scopo, ma perché potesse vivere per Gesù Cristo che morì per la sua salvezza. Non tutti sono chiamati ad entrare nel ministero, e tuttavia devono servire gli altri. È un insulto allo Spirito Santo di Dio che qualcuno preferisca una vita di autocompiacimento. Ministrare non significa soltanto studiare libri e predicare. Significa mettersi al servizio del prossimo. (Letter 10, 1897)CBVT7A 405.1

    La conoscenza della Verità che non è praticata CBVT7A 405.2

    Questa descrizione di Moab rappresenta le chiese che sono diventate come Moab. Non sono rimaste al loro posto come sentinelle fedeli. Non hanno cooperato con le intelligenze celesti esercitando le capacità che hanno ricevuto da Dio per fare la Sua volontà, respingendo i poteri delle tenebre e usando ogni facoltà che Dio ha dato loro per far avanzare la verità e la giustizia nel nostro mondo. Hanno la conoscenza della verità, ma non hanno praticato ciò che conoscono. (MS 7, 1891)CBVT7A 405.3

    Dio insegna la disciplina ai Suoi operai CBVT7A 405.4

    Dio ha dato ad ogni uomo un compito, e dobbiamo riconoscere la saggezza del Suo piano per noi, attraverso una sincera collaborazione con lui. La vera felicità si trova solo in una vita di servizio. Colui che vive una vita inutile ed egoista è infelice, è insoddisfatto con sé stesso e con tutti gli altri. Il Signore insegna la disciplina ai Suoi operai, affinché possano essere preparati per occupare i posti a loro designati, perché il Signore desidera ammaestrarli affinché rendano un servizio accettabile.CBVT7A 405.5

    Una vita monotona non è favorevole alla crescita spirituale. Alcuni possono raggiungere una norma più alta di spiritualità solo attraverso un cambiamento nell’ordine regolare delle cose. Quando Dio nella Sua provvidenza vede che alcuni cambiamenti sono essenziali per il successo dell’edificazione del carattere, perturba il corso tranquillo della vita. C’è chi desidera avere un potere dominante, ma ha bisogno della santificazione e della sottomissione. Dio porterà un cambiamento nella vita di queste persone, presentando loro dei doveri che non sceglierebbero. Se queste persone sono disposte a farsi guidare da lui, Egli darà loro grazia e forza per adempiere a questi doveri con spirito docile e servizievole. Così saranno qualificati per occupare posti dove le loro facoltà disciplinate renderanno un ottimo servizio.CBVT7A 406.1

    Dio prepara alcuni provocando delusione e apparenti fallimenti. Il suo scopo è che imparino a padroneggiare le difficoltà. Li ispira con la determinazione di trasformare ogni apparente fallimento in successo. Spesso gli uomini pregano e piangono a causa delle perplessità e degli ostacoli che affrontano. Ma se essi manterranno una fede incrollabile fino alla fine, vinceranno mentre lottano con difficoltà apparentemente insormontabili ... Molti non sanno come lavorare per Dio, non per la loro ignoranza, ma perché non sono disposti a sottomettersi alla preparazione divina. Si parla del fallimento di Moab e il profeta si esprime: Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza…. non è stato travasato da vaso a vaso, non è andato in cattività, per questo ha conservato il suo sapore, e il suo profumo non s’è alterato. (Geremia 48: 11)CBVT7A 406.2

    Questo è anche il caso di coloro che non sono stati liberati dalle loro tendenze malvagie, ereditate e coltivate. I loro cuori non sono stati purificati dalla contaminazione. Hanno avuto l'opportunità di fare un’opera per Dio; ma preferirono non fare quell’opera perché volevano realizzare i loro piani. Il cristiano deve essere preparato per compiere un’opera che riveli bontà, tolleranza, benevolenza e pazienza. Il cristiano nella sua vita dovrebbe coltivare questi doni preziosi, affinché quando egli è chiamato al servizio del Maestro è pronto per usare le sue facoltà nell’aiutare e benedire quelli che lo circondano. (RH, May 2, 1907).CBVT7A 406.3

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