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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    Capitolo 36: Amore per gli erranti

    Cristo venne a mettere la salvezza alla portata di tutti. Sulla croce del Calvario Egli pagò l’infinito prezzo della redenzione per un mondo perduto. La sua rinuncia a se stesso, il suo personale sacrificio, la sua altruistica attività, la sua umiliazione e soprattutto l’olocausto della sua vita testimoniano della profondità del suo amore per l’uomo caduto. Egli venne sulla terra appunto per cercare e salvare i perduti. La sua missione riguardava i peccatori di ogni grado, di ogni lingua, di ogni nazione. Per tutti Egli pagò il prezzo del riscatto nell’intento di avvincerli a sé coi vincoli della simpatia. Non tralasciò i più erranti, i più colpevoli, anzi le sue fatiche furono proprio per quanti avevano maggiore bisogno della salvezza che era venuto a recare. Quanto più grande era il loro bisogno di riforma, tanto più profondo era il suo interesse per loro e tanto maggiore la sua compassione e più intensi i suoi sforzi. Il suo cuore pieno di amore si commosse profondamente per coloro la cui condizione appariva più disperata e che perciò maggiormente abbisognavano della sua grazia trasformatrice.TT2 167.1

    Nella parabola della pecora smarrita, si raffigura il mirabile amore di Cristo per gli erranti. Egli non scelse di rimanere con quelli che accettavano la sua salvezza, dedicando loro tutti i suoi sforzi e ricevendo la loro gratitudine e il loro amore. Il vero pastore lascia il gregge che lo ama e va nel deserto, affrontando stenti, pericoli e morte per cercare e salvare la pecora che si è allontanata dall’ovile e che potrà perire se non verrà ricondotta indietro. Quando, dopo accurate ricerche, la pecorella smarrita viene ritrovata, il pastore, sebbene sofferente per la stanchezza, il dolore e la fame, non lascia che essa lo segua, così debole come è, non la sospinge, ma — oh, amore meraviglioso! — la prende teneramente fra le braccia, se la carica sulle spalle e la riporta all’ovile. Poi chiama i vicini, perché si rallegrino con lui per l’animale che è stato ritrovato.TT2 167.2

    La parabola del figliuol prodigo e quella della dramma smarrita insegnano la medesima lezione. Ogni anima che si trova in particolare pericolo per essere caduta in tentazione, addolora il cuore di Cristo, suscita la sua tenera compassione e lo spinge alla più fervida attività. Per un peccatore che si pente, la sua gioia è più grande che per i novantanove che non hanno bisogno di ravvedimento.TT2 167.3

    Queste lezioni sono per il nostro bene. Cristo ha ordinato ai suoi discepoli di collaborare con lui nella sua opera, di amarsi reciprocamente come Egli li ha amati. L’agonia da lui sofferta sulla croce rivela la stima che Egli ripone su ogni anima umana. Tutti quelli che accettano questa sublime salvezza si impegnano a essere i suoi collaboratori. Nessuno deve considerarsi singolarmente favorito dal cielo e perciò concentrare sulla propria persona ogni interesse e ogni attenzione. Tutti coloro che si sono arruolati al servizio di Cristo devono lavorare come Egli lavorò e amare quanti si trovano nell’ignoranza e nel peccato, proprio come Egli li ha amati.TT2 167.4

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