Capitolo 9: Guardando a Gesù’
Molti, nella loro vita religiosa commettono il grave sbaglio di fissare l’attenzione sui propri sentimenti, per così giudicare del loro progresso o del loro declino. I sentimenti non sono un criterio sicuro. Non dobbiamo guardare dentro di noi per avere la prova di essere accettati da Dio. Non vi troveremo altro che motivi di scoraggiamento. L’unica nostra speranza consiste nel guardare “a Gesù, duce e perfetto esempio di fede”. Ebrei 12:2. In lui c’è tutto quello che può infondere fede, speranza e coraggio. Egli è la nostra giustizia, la nostra consolazione, la nostra allegrezza.TT2 39.1
Chi guarda nel proprio intimo per cercare conforto rimarrà amareggiato e deluso. Il senso della nostra fragilità e della nostra indegnità dovrebbe spingerci a ricercare con umiltà di cuore il sacrificio espiatorio di Cristo. Appoggiandoci sui suoi meriti, noi troveremo il riposo, la pace e la gioia. Egli salva appieno tutti coloro che per mezzo di lui si accostano a Dio.TT2 39.2
È necessario confidare in Gesù giorno dopo giorno, ora dopo ora. Egli ha promesso che la nostra forza durerà quanto i nostri giorni. Per sua grazia, noi possiamo portare tutti i fardelli del presente e compiere i doveri che ne derivano. Molti, però, sono oppressi dall’anticipazione dei problemi futuri, perché cercano per abitudine di aggiungere i pesi di domani a quelli di oggi.TT2 39.3
Così gran parte delle loro prove sono immaginarie. Per loro Gesù non ha preso provvedimenti perché Egli promette la grazia solo per la giornata ed esorta a non caricarsi delle preoccupazioni e delle difficoltà dell’indomani perché “basta a ciascun giorno il suo affanno”. Matteo 6:34.TT2 39.4
L’abitudine di meditare sui mali che potrebbero sopraggiungere domani non è né saggia né cristiana, perché così facendo noi non godiamo delle benedizioni e non approfittiamo delle opportunità del presente. Il Signore ci chiede di assolvere i doveri odierni e di sopportare le prove che possono derivarne. E’ oggi che dobbiamo vigilare per non offendere né con le parole, né con le azioni; è oggi che dobbiamo glorificare Dio e onorarlo. Esercitando una fede viva, noi vinceremo il nemico. E’ oggi che dobbiamo cercare Iddio decisi a non essere soddisfatti senza la sua presenza. Dovremmo vegliare, lavorare e pregare come se questo fosse l’ultimo giorno che ci viene accordato. Allora come risulterebbe fervente la nostra vita e quanto da vicino seguiremmo Gesù in tutte le nostre parole e azioni!TT2 39.5