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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    Rispondendo al grido del macedone

    Mai vi è stato maggiore bisogno di fervente attività impregnata dello spirito di sacrificio, nella causa di Cristo, di quello attuale, mentre rapidamente scorrono le ore del tempo di grazia, e l’ultimo messaggio di misericordia viene annunciato al mondo. L’anima mia è scossa dal grido del Macedone che proviene da ogni direzione, da città e villaggi del nostro paese, dall’Atlantico, dall’immenso Pacifico, dalle isole del mare: “Passa... e soccorrici”. Atti 16:9. Fratelli e sorelle, rispondiamo all’appello, dicendo: “Noi faremo il meglio che ci sarà possibile per mandare dei missionari, del denaro. Rinunceremo a noi stessi per quel che riguarda l’abbellimento delle nostre case, l’abbigliamento delle nostre persone, il soddisfacimento dei nostri desideri. Daremo in favore della causa quei mezzi che Dio ha voluto affidarci e ci consacreremo, senza riserve, alla sua opera”. Ci vengono presentate le necessità della causa: le casse del tesoro sono vuote e sembrano rivolgerci un appello perché noi le alimentiamo. Un dollaro dato oggi in favore dell’opera vale più di dieci dollari dati in futuro.TT2 218.3

    Lavorate, fratelli, operate finché ne avete l’opportunità, mentre ancora dura il giorno. Lavorate, poiché “la notte viene in cui nessuno può operare”. Quanto rapidamente verrà quella notte, non è possibile stabilirlo. Adesso è la vostra occasione: sfruttatela. Se alcuni non possono lavorare direttamente nell’opera missionaria, vivano facendo delle economie e offrano parte del loro reddito. In tal modo essi potranno contribuire col loro denaro a mandare libri e riviste a quanti non hanno la luce della verità; potranno pagare parte della retta scolastica degli studenti che si preparano per l’opera missionaria. Ogni dollaro che potete risparmiare sia investito nella banca del cielo.TT2 219.1

    “Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano e dove i ladri non sconficcano, né rubano. Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore”. Matteo 6:19-21.TT2 219.2

    Queste sono le parole di Cristo, il quale ha tanto amato da dare la sua vita perché possiate dimorare con lui nel suo regno. Non disonorate il Signore ignorando il suo positivo ordine.TT2 219.3

    Dio invita quanti posseggono terreni e case a investire il denaro dove esso potrà sopperire ai grandi bisogni dei campi missionari. Una volta che avranno provato la reale soddisfazione che ciò procura, continueranno ad agire in questo modo, e le risorse loro affidate da Dio affluiranno ininterrottamente nella cassa, affinché le anime possano essere convertite. Esse poi, a loro volta, praticheranno la stessa altruistica economia e la stessa semplicità per amore di Cristo, nell’intento di poter dare anch’esse le loro offerte a Dio. Mediante questi talenti, saggiamente investiti, altre anime potranno convertirsi e così l’opera andrà avanti dimostrando quanto sono apprezzati i doni di Dio. Il divino donatore viene riconosciuto e glorificato per la fedeltà dei suoi amministratori.TT2 219.4

    Quando noi lanciamo questi appelli a favore della causa di Dio e presentiamo le necessità finanziarie delle nostre missioni, le anime coscienziose che credono alla verità si commuovono profondamente. Al pari della povera vedova elogiata da Cristo, che versò nella cassa i suoi due piccioli, esse offrono, nella loro povertà, il massimo delle loro possibilità. Tali persone spesso si privano perfino del necessario per la vita, mentre ci sono uomini e donne che pur possedendo case e terreni si aggrappano a queste cose con egoistica tenacia e non hanno fede sufficiente nel messaggio e in Dio per investire le loro risorse finanziarie nell’opera divina. A costoro si applicano le parole di Cristo: “Vendete i vostri beni e fatene elemosina”. Luca 12:33.TT2 219.5

    Uomini e donne poveri mi scrivono per essere consigliati se debbono vendere le loro abitazioni e offrirne il ricavato alla causa. Dicono che gli appelli per raccogliere denaro commuovono i loro cuori, e che essi desiderano fare qualcosa per il Maestro che tutto ha fatto per loro. Io vorrei dire a queste persone: “Forse non dovete vendere proprio ora le vostre piccole abitazioni; però ricorrete direttamente a Dio e il Signore certamente ascolterà le vostre fervide preghiere intese a ricevere saggezza per comprendere qual è il vostro dovere”. Se si cercasse di più Dio per ottenere la saggezza celeste e si ricorresse meno al senno degli uomini, vi sarebbe una luce celeste di gran lunga superiore e Dio benedirebbe chi umilmente lo ricerca.TT2 219.6

    Ma a coloro ai quali Dio ha affidato dei beni, ai proprietari di case e terreni, vorrei dire: “Cominciate col vendere e col dare in elemosina. Non rimandate. Dio si aspetta da voi più di quanto voi siate disposti a fare”. Raccomandiamo a voi che avete dei mezzi di domandarvi con spirito di sincera preghiera: “Fin dove giunge il diritto divino su me e sui miei beni?” C’è un’opera da compiere per preparare un popolo che sappia sopravvivere nel giorno del Signore. Bisogna investire dei mezzi finanziari nell’opera per la salvezza degli uomini che, a loro volta, si adopereranno in favore degli altri. Siate pronti a rendere a Dio il suo. Una ragione per cui c’è grande carenza di Spirito di Dio è che molta gente lo deruba.TT2 220.1

    Nell’esperienza delle comunità macedoni, descritta da Paolo, c’è una lezione per noi. Egli dice che “prima si sono dati essi stessi al Signore”. 2 Corinzi 8:5. Quindi bramavano offrire a Cristo le loro risorse. “In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l’abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi”. 2 Corinzi 8:2-4.TT2 220.2

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