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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    L’opera dei predicatori

    I presidenti delle federazioni e i predicatori debbono dedicarsi agli interessi spirituali delle persone, e perciò dovrebbero essere dispensati dal lavoro manuale che accompagna un raduno. I predicatori devono essere pronti ad agire come istruttori e come dirigenti delle varie attività dell’assemblea, ogni volta che le circostanze lo richiedono. Nondimeno, non si devono affaticare all’estremo. Devono cercare di ritemprarsi per trovarsi in una disposizione di animo serena in quanto la cosa è essenziale per il bene dell’assemblea. Dovrebbero poter dire parole di conforto e d’incoraggiamento, lasciare cadere dei semi nel terreno dei cuori onesti per far germogliare e crescere il frutto prezioso.TT2 252.3

    I predicatori debbono insegnare alla gente come accostarsi a Dio e come condurre altri a lui. È indispensabile adottare dei metodi, eseguire dei progetti grazie ai quali potrà essere elevato il livello spirituale. è bene insegnare ai presenti in che modo essi possono essere purificati da ogni iniquità ed essere elevati, aderendo a principi immacolati e santi.TT2 252.4

    È necessario che non manchi il tempo per un esame di coscienza e per il nutrimento dell’anima. Quando il pensiero è assorto negli affari, vi sarà necessariamente penuria di vigore spirituale. Bisogna fissare nella mente la necessità di devozione personale, la fede genuina e la santità dell’anima, perché la gente possa capirne l’importanza.TT2 252.5

    Nei nostri raduni dobbiamo avere la potenza divina, caso diverso non saremo capaci di vincere il nemico delle anime. Cristo afferma: “Senza di me non potete fare nulla”.TT2 252.6

    Quanti si riuniscono in queste assemblee debbono essere colpiti dal fatto che l’obiettivo di tali riunioni è di raggiungere un’esperienza cristiana più elevata, di progredire nella conoscenza di Dio, di diventare sempre più forti grazie al vigore spirituale. Se non ci rendiamo conto di questo, i raduni per noi saranno infruttuosi.TT2 252.7

    Non può esservi influsso più nocivo per un raduno o per ogni qualsiasi altra riunione di carattere religioso, di quello rappresentato dalle conversazioni frivole e leggere. Spesso uomini e donne formano dei gruppi e parlano di argomenti comuni che nulla hanno a che fare con le riunioni. Alcuni parlano delle loro fattorie, delle loro case e fanno dei progetti di costruzione. Altri analizzano il carattere altrui e non hanno né il tempo né la volontà di esaminare la propria coscienza per scoprire le lacune dei loro caratteri ed emendarsi, eliminando le ingiustizie per poi santificarsi nel timore di Dio.TT2 253.1

    Se coloro che professano di essere seguaci di Cristo approfittassero del tempo parlando della verità, soffermandosi sulla speranza cristiana, esaminando il proprio cuore e pregando con fervore implorando la benedizione di Dio, si realizzerebbe un’opera molto più grande di quella vista fin qui. I miscredenti, i quali accusano falsamente quelli che credono nella verità, sarebbero convinti in seguito alla loro “buona conversazione concentrata su Cristo”. Le nostre parole e le nostre azioni rappresentano il frutto che portiamo: “li riconoscerete dai loro frutti”. — Testimonies for the Church 2:597, 598 (1871).TT2 253.2

    Lo scopo del raduno è di spingere tutti a dimenticare le preoccupazioni degli affari, come pure le altre cure, per dedicare alcuni giorni alla ricerca del Signore. Noi dobbiamo occupare il tempo in un esame personale introspettivo, nella lettura del nostro cuore, nella confessione dei nostri peccati e nel rinnovamento del nostro impegno con l’Altissimo. Se una persona partecipa a queste adunanze per scopi meno degni, la nostra speranza è che lo spirito del raduno sia tale da poter incanalare il suo pensiero verso giusti obiettivi. — Testimonies for the Church 2:601 (1871).TT2 253.3

    La fede della maggior parte dei cristiani vacillerà se essi trascurano di riunirsi per il culto e la preghiera. Nel caso non fosse loro possibile godere di tali privilegi, Dio invierà loro direttamente dal cielo, per mezzo dei suoi angeli, la luce per vivificare, confortare e benedire il suo popolo sparso qua e là. Egli, però, non intende fare dei miracoli per sostenere la fede dei suoi santi. Ad essi è chiesto di amare la verità a tal segno da essere pronti a fare qualcosa per assicurarsi le benedizioni e i privilegi loro accordati da Dio. Il minimo che essi possano fare è di consacrare alcuni giorni ogni anno a unire i loro sforzi per fare avanzare la causa di Dio e per scambiarsi, vicendevolmente, amichevoli consigli e fraterna simpatia. — Testimonies for the Church 4:106, 107 (1876).TT2 253.4

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