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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    Rappresentare il carattere di Dio

    Tutta la luce del passato, tutta quella che risplende al presente e si proietta sull’avvenire, rivelata nella Parola di Dio, è per ogni anima che voglia riceverla. La gloria di questa luce, che è la gloria stessa del carattere di Cristo, deve manifestarsi in ogni singolo cristiano, nella famiglia, nella chiesa, nel ministero dell’Evangelo e in ogni istituzione fondata dal popolo di Dio. Il Signore intende che questo sia il simbolo di quanto può essere fatto per il mondo. Deve essere il tipo della potenza che salva, delle verità dell’Evangelo. Tutte queste cose sono altrettanti strumenti per attuare il grandioso proponimento di Dio a favore dell’umanità.TT2 241.3

    Il popolo di Dio deve rappresentare il mezzo per esercitare il più forte influsso nell’universo. Nella visione di Zaccaria i due ulivi che stanno davanti a Dio sono raffigurati mentre versano il loro olio dorato, attraverso i canali d’oro, nel vaso del santuario. Si alimentano, così, le lampade del tempio affinché diano una luce vivida, sfavillante. Allo stesso modo gli unti che stanno alla presenza dell’Altissimo comunicano al popolo di Dio perché questo distribuisca agli altri luce, gioia e refrigerio, la pienezza della luce, dell’amore e della potenza divina. Esso deve diventare il mezzo mediante il quale gli strumenti divini comunicano alla gente la ricchezza dell’amore di Dio.TT2 241.4

    Il proposito che Dio oggi cerca di attuare per mezzo del suo popolo è quello stesso che intendeva effettuare tramite Israele quando lo trasse fuori dal paese di Egitto. Contemplando la bontà, la clemenza, la giustizia e l’amore di Dio rivelati nella chiesa, il mondo avrà un concetto del suo carattere. Quando la legge divina sarà così esemplificata nella vita, il mondo riconoscerà la superiorità di quanti amano, temono e servono Dio più di ogni altro popolo della terra.TT2 241.5

    Il Signore fissa il suo sguardo su ognuno dei suoi. Egli ha dei progetti per ciascuno di essi. Il suo proposito è che quelli che mettono in pratica i suoi santi precetti formino un popolo distinto. All’odierno popolo di Dio, come all’antico Israele, spetta quanto Mosè scrisse sotto la spinta dello Spirito dell’Ispirazione: “Tu sei un popolo consacrato all’Eterno, che è l’Iddio tuo; l’Eterno ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra”. Deuteronomio 7:6. “Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l’Eterno, l’Iddio mio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente”. Quale è difatti la gran nazione alla quale la divinità sia così vicino come l’Eterno, l’Iddio nostro, è vicino a noi ogni volta che l’invochiamo? E qual è la gran nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste com’è tutta questa legge che io vi espongo quest’oggi?” Deuteronomio 4:5-8.TT2 241.6

    Nondimeno, neppure queste parole riescono a esprimere la grandezza e la gloria del proponimento di Dio, che deve realizzarsi per mezzo del suo popolo. Non solo a questo mondo, ma all’intero universo noi dobbiamo rendere manifesti i princìpi del suo regno. L’apostolo Paolo, scrivendo sotto l’influsso dello Spirito Santo, dice: “A me, dico, che son da meno del minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose, affinché nel tempo presente, ai principati ed alle potestà, nei luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio”. Efesini 3:8-10.TT2 242.1

    Fratelli: “noi siamo divenuti uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini”. 1 Corinzi 4:9. “Quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, aspettando e affrettando la venuta del giorno di Dio?” 2 Pietro 3:11, 12.TT2 242.2

    “Per manifestare il carattere di Dio, per non ingannare noi stessi, la chiesa e il mondo mediante un cristianesimo contraffatto, dobbiamo giungere a una conoscenza personale di Dio. Se abbiamo comunione con lui, saremo i suoi ministri, anche se non potremo mai predicare a una congregazione. Noi siamo i collaboratori di Dio nel presentare la perfezione del suo carattere nell’umanità”.TT2 242.3

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