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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    La chiesa del rimanente

    La visione di Giosuè e dell’Angelo ricordata da Zaccaria si applica con particolare riguardo all’esperienza del popolo di Dio alla conclusione del gran giorno dell’espiazione. La chiesa del rimanente verrà a trovarsi in uno stato di prova e di distretta. Chi osserva i comandamenti di Dio e ha la fede di Gesù proverà l’ira del dragone e delle sue schiere. Satana ha per sudditi gli abitanti del mondo ed esercita il suo controllo sulle chiese apostate; però c’è una piccola comunità che contrasta la sua supremazia. Se egli la potesse eliminare dalla terra, il suo trionfo sarebbe completo. Come egli influenzò le nazioni pagane perché sterminassero Israele, così in un prossimo futuro ecciterà le potenze malvagie della terra per l’annientamento del popolo di Dio. A tutti verrà chiesta l’ubbidienza ai decreti umani in violazione della legge divina. Quanti vorranno rimanere fedeli a Dio e al dovere saranno minacciati, denunciati e proscritti. “Saranno traditi dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici”.TT2 118.4

    La loro unica speranza risiede nella misericordia di Dio; la loro unica difesa sarà la preghiera. Come Giosuè implorava davanti all’Angelo, così la chiesa del rimanente, con animo contrito e con fede ardente, invocherà il perdono e la liberazione per mezzo di Gesù, il suo avvocato. I fedeli sono del tutto consapevoli della propria colpevolezza; si rendono conto della loro fragilità e della loro indegnità. Se guardano solo a se stessi si sentono presi dalla disperazione, perché il tentatore è accanto a loro e li accusa, come era al fianco di Giosuè per opporglisi. Egli addita i loro abiti sporchi, i loro caratteri difettosi, mette in luce le loro debolezze, le loro follie, i loro peccati d’ingratitudine, la loro dissomiglianza da Cristo che ha disonorato il loro Redentore. Egli cerca di sgomentare le anime con l’idea che il loro caso è disperato, che la macchia della loro contaminazione non potrà essere mai cancellata. Egli spera di riuscire ad abbattere la loro fede a tal punto che essi cederanno alle sue tentazioni, perderanno la loro fiducia in Dio e riceveranno il marchio della bestia.TT2 119.1

    Satana presenta davanti a Dio le sue accuse contro di loro, affermando che a causa delle loro colpe essi hanno perduto il diritto alla protezione divina, e rivendicando il diritto di sterminarli come trasgressori. Egli li dichiara meritevoli, come lui, dell’esclusione dal favore di Dio: “Sono costoro — chiede — che dovranno occupare in cielo il posto mio e quello degli angeli che si unirono a me?” Essi, che affermano di ubbidire alla legge divina, ne hanno osservato i precetti? Non hanno forse amato più se stessi che Dio? Non hanno anteposto i loro personali interessi al servizio che Egli domanda? Non hanno amato le cose del mondo? Guarda i peccati che hanno caratterizzato la loro vita; osserva il loro egoismo, la loro malizia, il loro odio per gli altri!”TT2 119.2

    Il popolo di Dio sotto certi aspetti è stato assai censurabile. Satana conosce benissimo i peccati che egli ha istigato a commettere e li presenta nella luce più esagerata, affermando: “Vorrà Dio bandire dalla sua presenza me e i miei angeli e allo stesso tempo ricompensare coloro che si sono resi colpevoli dei medesimi peccati? Signore, tu non lo puoi fare secondo giustizia. Il tuo trono non sarebbe stabilito sulla rettitudine e sul giudizio. Giustizia esige che la sentenza sia pronunciata contro di loro”.TT2 119.3

    Però i seguaci di Cristo, anche se hanno peccato, non si sono arresi al dominio del male. Hanno abbandonato le loro colpe, hanno cercato l’Eterno con umiltà e contrizione e l’Avvocato divino perora la loro causa. Colui che è stato maggiormente offeso dalla loro ingratitudine, che conosce il loro peccato e il loro pentimento, dice: “Ti sgridi il Signore, o Satana! Io ho dato la mia vita per queste anime. Esse sono scolpite sulle palme delle mie mani!”TT2 119.4

    Gli assalti di Satana sono poderosi; terribili sono i suoi inganni; ma lo sguardo del Signore è sul suo popolo la cui afflizione è grande. Le fiamme della fornace sembrano sul punto di consumarlo, ma Gesù lo farà uscire come oro affinato col fuoco. La sua mondanità deve essere rimossa affinché l’immagine di Cristo possa essere perfettamente riprodotta in lui; è necessario vincere l’incredulità, sviluppare la fede, la speranza e la pazienza.TT2 120.1

    I sudditi di Dio sospirano e gemono a causa delle abominazioni che si commettono sulla terra. Con le lacrime agli occhi, essi avvertono i malvagi del pericolo che corrono calpestando la legge divina, e con indescrivibile dolore si umiliano dinanzi all’Eterno a causa delle proprie trasgressioni. I malvagi ridono della loro mestizia, si prendono beffe dei loro solenni richiami e scherniscono quella che essi definiscono debolezza. Ma l’angoscia e l’umiliazione del popolo di Dio costituiscono l’inequivocabile evidenza che esso sta riconquistando la forza e la nobiltà di carattere perdute a seguito del peccato. Proprio perché esso si avvicina di più a Cristo e i suoi occhi si fissano sulla sua perfetta purezza, può discernere nitidamente la straordinaria iniquità del peccato. La contrizione e l’umiliazione dei fedeli è agli occhi di Dio infinitamente meglio accetta dello spirito presuntuoso e arrogante di quelli che non vedono nessuna ragione di lamentarsi, i quali disdegnano l’umiltà di Cristo e pretendono di essere perfetti pur trasgredendo la santa legge divina. La mansuetudine e l’animo umile sono le condizioni per ottenere la forza e la vittoria. La corona della gloria attende chi si prostra ai piedi della croce. “Beati quelli che fanno cordoglio perché saranno consolati”.TT2 120.2

    I fedeli in preghiera sono, per così dire, nascosti con Dio. Essi stessi non sanno quanto sono sicuramente protetti. Incitati da Satana, i governanti di questo mondo cercano di annientarli; ma se i loro occhi potessero aprirsi, come furono aperti gli occhi del servitore di Eliseo a Dotan, vedrebbero gli angeli di Dio accampati intorno a loro, tenendo in scacco col loro splendore e con la loro gloria le schiere delle tenebre.TT2 120.3

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