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I tesori delle testimionianze 2 - Contents
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    Fate di Gesù il vostro confidente

    Pochi sono coloro che apprezzano nella sua giusta misura il prezioso privilegio della preghiera e che ne traggono profitto. Noi dovremmo andare a Gesù e dirgli tutte le nostre necessità. Possiamo presentargli le nostre piccole preoccupazioni e perplessità, come pure i nostri maggiori problemi. Tutto quello che ci turba e che ci fa tribolare, dovremmo portarlo in preghiera al Signore. Quando, ad ogni passo, sentiamo di avere bisogno della presenza di Cristo, Satana avrà ben poca opportunità di insinuare le sue tentazioni. I suoi elaborati tentativi sono intesi a tenerci lontani dal nostro migliore e più compassionevole amico; perciò dovremmo fare di Gesù il nostro unico confidente perché a lui noi possiamo dire senza pericolo tutto ciò che c’è nei nostri cuori.TT2 40.1

    Fratelli e sorelle, riunendovi per la comune adorazione, sappiate che Gesù si incontra con voi e vuole benedirvi. Distogliete lo sguardo dal vostro “io”, guardate a Gesù e parlate del suo incomparabile amore. Nel contemplarlo sarete mutati alla sua somiglianza. Nel pregare siate brevi e andate diritti allo scopo. Non pronunciate un sermone al Signore nelle vostre lunghe preghiere. Chiedete il pane della vita come un fanciullo affamato domanda il pane al proprio padre terreno. Dio ci concederà ogni benedizione necessaria se gliela domandiamo con semplicità e con fede.TT2 40.2

    Le preghiere pronunciate dai predicatori prima del sermone sono spesso lunghe e inappropriate. Esse abbracciano una serie di argomenti che non hanno alcuna attinenza con l’esigenza del momento o con le necessità della congregazione. Esse vanno bene in privato, ma non dovrebbero essere pronunciate in pubblico, perché gli ascoltatori si stancano e si augurano che il ministro concluda. Fratelli, nelle vostre preghiere “portate” i vostri uditori con voi. Rivolgetevi con fede al Salvatore e ditegli ciò di cui avete bisogno in quell’occasione. Che l’anima ricerchi Dio con l’intenso desiderio della benedizione necessaria per quel particolare momento.TT2 40.3

    La preghiera è l’esercizio più sacro dell’anima e dovrebbe essere sincera, umile e fervente, esprimendo alla presenza di un Dio santo i desideri di un cuore rinnovato. Quando chi prega sente di trovarsi al cospetto della Divinità, l’io viene perduto di vista. Egli non avrà nessun desiderio di fare sfoggio di umano talento; non cercherà di far piacere all’orecchio dell’uomo, ma di ricevere la benedizione implorata dall’anima.TT2 40.4

    Se soltanto volessimo prendere il Signore in parola, quali benedizioni riceveremmo! Oh, se ci fossero delle preghiere più ferventi, più efficaci! Cristo è l’aiuto di tutti coloro che lo cercano con fede.TT2 40.5

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