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I tesori delle testimionianze 3 - Contents
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    I giudizi di Dio sulle nostre città

    Il 16 aprile 1906, mentre ero a Loma Linda, passò davanti a me una scena prodigiosa. In visione notturna mi pareva di essere sopra un ’altura dal’alto della quale potevo vedere delle case scosse come una canna al vento. Degli edifici grandi e piccoli crollavano al suolo. Luoghi di piacere, teatri, alberghi, case di gente ricca: tutto fu scrollato e frantumato. Molte vite umane vennero cancellate dal’esistenza e si sentivano tutt ’intorno grida laceranti dei feriti e della gente terrorizzata.TT3 211.1

    Gli angeli distruttori di Dio erano al’opera. Bastava un loro semplice tocco perché degli edifici imponenti e giudicati sicuri, fossero rapidamente ridotti in cumuli di macerie. In nessun luogo c’era garanzia di sicurezza. Io non mi sentivo affatto in pericolo, però non trovo parole per poter descrivere la spettacolarità delle scene che passarono davanti a me. Mi sembrava che la sopportazione divina fosse esaurita e che fosse giunto il giorno del giudizio.TT3 211.2

    L’angelo che stava al mio fianco mi spiegò che solo pochi hanno un ’idea del’empietà delle grandi città. Disse che il Signore ha stabilito un tempo nel quale colpirà i trasgressori per il loro persistente disprezzo della sua legge.TT3 211.3

    Per quanto terribile fosse la visione che passava davanti a me, ciò che più mi impressionò fu la spiegazione che mi fu data. L’angelo che mi era accanto dichiarò che la sovranità di Dio e la santità della sua legge debbono essere rivelati a coloro che rifiutano ostinatamente di ubbidire al Re dei re. Coloro che scelgono di rimanere infedeli, debbono essere colpiti misericordiosamente con dei giudizi, nel’intento se possibile di renderli coscienti del loro peccato.TT3 211.4

    Tutto il giorno seguente riflettei sulle scene che mi erano passate davanti e sulle spiegazioni che mi erano state date. Nel pomeriggio raggiungemmo Glendale, vicino a Los Angeles. Io fui nuovamente istruita, la notte successiva, circa la santità e le esigenze vincolanti dei dieci comandamenti, come pure sulla supremazia di Dio su tutti i governanti terreni.TT3 211.5

    Mi pareva di essere in un ’assemblea e di esporre ai presenti le esigenze della legge di Dio. Leggevo i passi biblici relativi al’istituzione del sabato in Eden, alla fine della settimana creativa e alla promulgazione della legge al Sinai; poi dichiaravo che il sabato deve essere osservato “come patto eterno”, come “segno” fra Dio e il suo popolo, per sempre, affinché esso possa essere santificato dal Signore, suo Creatore.TT3 211.6

    Mi soffermavo, poi, sulla sovranità suprema di Dio su tutti i governanti terreni. La sua legge deve essere la norma del’azione dei figli di Dio. Agli uomini è proibito pervertire i propri sensi con l’intemperanza o con l’abbandono delle loro menti al’influenza satanica, perché ciò rende impossibile l’osservanza della legge di Dio. Il sovrano divino sopporta a lungo la perversione, ma non si lascia ingannare e non se ne starà sempre muto. La sua supremazia, la sua autorità come Re del’universo alla fine saranno riconosciute e allora verranno rivendicate le giuste esigenze della sua legge.TT3 211.7

    Molte altre spiegazioni — che avevo ricevuto dal mio Istruttore — venivano e riguardavano la pazienza amorevole di Dio e la necessità di richiamare i peccatori alla consapevolezza della loro pericolosa posizione di fronte al’Eterno.TT3 211.8

    Il 18 aprile, due giorni dopo che era passata davanti a me la scena degli edifici che crollavano, mi recai nella chiesa di Carr Street a Los Angeles per mantenere un impegno precedentemente preso. Mentre ci avvicinavamo alla chiesa, udimmo la voce di un giornalaio che gridava: “San Francisco distrutta dal terremoto!”. Col cuore gonfio lessi le prime frettolose notizie sul disastroso terremoto.TT3 211.9

    Due settimane più tardi, durante il nostro viaggio di ritorno a casa, passammo da San Francisco. Noleggiata una carrozza trascorremmo un ’ora e mezza osservando le distruzioni provocate in quella città. Degli edifici considerati in grado di sfidare ogni disastro giacevano in rovine. In alcuni casi erano addirittura sprofondati nel suolo. Tale visione mi convinse del’inutilità degli sforzi fatti per erigere delle costruzioni che si credevano idonee a sopportare incendi e terremoti1San Francisco rappresentava con orgoglio il mito della nuova frontiera. Un mito che era ispirato da un insopprimibile desiderio di ricchezza. Moltissimi pionieri, attirati dai ricchissimi giacimenti auriferi della vicina Sierra Nevada, si erano stabiliti in quella città. Con l’arrivo della ferrovia transoceanica nel 1869, San Francisco divenne un importante centro d’affari. Essa contava una popolazione di ben 350.000 persone, quando fu distrutta quasi completamente dal terremoto che Ellen White ci racconta (ndr).TT3 212.1

    Per bocca del suo profeta Sofonia, il Signore parla dei giudizi che farà scendere sui malvagi:TT3 212.2

    “Io farò del tutto perire ogni cosa di sulla faccia della terra, dice l’Eterno. Farò perire uomini e bestie; farò perire uccelli del cielo e pesci del mare, le cause d’intoppo insieme con gli empi, e sterminerò gli uomini di sulla faccia della terra — dice l’Eterno.TT3 212.3

    “Nel giorno del sacrificio del’Eterno avverrà che io punirò tutti i principi e i figli del re e tutti quelli che indossano vesti straniere. In quel giorno, punirò tutti quelli che saltano sulla soglia, che riempiono di violenza e di frode le case dei loro signori...TT3 212.4

    “E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con delle torce e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicono in cuor loro: ’L’Eterno non fa né bene né male ’. Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, e le loro case ridotte in una desolazione; essi avranno costruito delle case, ma non le abiteranno; avranno piantato delle vigne, ma non ne berranno il vino.TT3 212.5

    “Il gran giorno del’Eterno è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si ode venire il giorno del’Eterno e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di distretta e di angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità; un giorno di suon di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. E io metterò gli uomini nella distretta, ed essi cammineranno come ciechi, perché han peccato contro l’Eterno; e il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Né il loro argento, né il loro oro li potrà liberare nel giorno del’ira del’Eterno; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; giacché Egli farà una totale improvvisa distruzione di tutti gli abitanti del paese”. Sofonia 1:2, 3, 8-18.TT3 212.6

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