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I tesori delle testimionianze 3 - Contents
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    Capitolo 29: Collaborazione

    Nello stabilire delle istituzioni in nuovi territori, si è spesso costretti ad affidare certe responsabilità a persone che non sono state formate per questo compito. Per conseguenza, esse partono svantaggiate e se i loro collaboratori non sono animati da un altruistico interesse per l’istituzione del Signore, potrà venire a determinarsi una situazione che ne ostacolerà il progresso.TT3 112.1

    Molti ritengono che il genere di lavoro che svolgono sia di loro esclusiva pertinenza e che nessun altro debba dare suggerimenti in materia. Queste persone, forse, ignorano i giusti metodi di lavoro. E se qualcuno ardisce esprimere il suo parere esse si ritengono offese e sembrano ancor più decise a difendere la propria autonomia. Inoltre, alcuni operai non sembrano molto disposti ad aiutare o a insegnare ai loro compagni di lavoro. Altri, infine, privi di esperienza non vogliono che questa loro lacuna sia notata. Commettono degli sbagli che costano tempo e molto denaro perché sono troppo orgogliosi per chiedere consiglio.TT3 112.2

    Non è difficile stabilire la causa di queste difficoltà. Gli operai sono stati come dei fili indipendenti, mentre avrebbero dovuto considerarsi come dei fili che uniti con altri danno origine a un tessuto che riproduce il modello definitivo.TT3 112.3

    Queste cose rattristano lo Spirito Santo. Dio vuole che noi impariamo gli uni dagli altri. L’indipendenza non santificata è un ostacolo per l’opera che Egli vuole compiere. Satana è compiaciuto da un simile stato di cose.TT3 112.4

    Non dovrebbero esserci né riservatezza, né ansia che altri acquistino una competenza specifica. Tale spirito provoca sempre sospetto e diffidenza. I cattivi pensieri e la maldicenza prendono il posto che si dovrebbe riservare al’amore fraterno.TT3 112.5

    Ogni settore del’opera di Dio ha un rapporto con gli altri settori. In una istituzione presieduta da Dio non ci può essere esclusivismo, perché Egli è il Signore di ogni talento organizzativo. Egli è il fondamento di ogni giusto metodo di lavoro. E’ lui che dà la conoscenza, per cui nessun uomo può considerarla come propria esclusiva.TT3 112.6

    Ogni operaio dovrebbe manifestare interesse per i vari generi di lavoro e se Dio gli ha dato il talento della previdenza, della capacità e della perizia, qualità che lo possono aiutare in ogni campo della sua attività, dovrebbe comunicare agli altri quello che ha ricevuto.TT3 112.7

    L’abilità che può essere apportata al’istituzione, se frutto di uno sforzo disinteressato, dovrebbe essere una sorgente di successo per l’opera del Signore. Le case editrici hanno bisogno di operai consacrati che dispongono di talento e di credibilità.TT3 112.8

    Ogni operaio sarà posto alla prova per vedere se si adopera al’avanzamento del’istituzione del Signore o per servire i propri interessi. Coloro che sono stati convertiti daranno quotidianamente la prova che non cercano di sfruttare a proprio vantaggio l’opportunità e la conoscenza ricevute. Essi si rendono conto che è stata la provvidenza divina a dare loro questi benefici perché, quali strumenti del Signore, possano servire la sua causa facendo un lavoro di qualità superiore.TT3 112.9

    Nessuno dovrebbe lavorare per amore di lode o per sete di supremazia. Il vero operaio farà del suo meglio perché così potrà glorificare Dio. Egli cercherà di mettere in azione tutte le sue facoltà e compirà il proprio dovere. Il suo unico desiderio sarà di dare a Cristo un omaggio e un servizio perfetti.TT3 113.1

    Gli operai dovrebbero consacrare tutte le loro energie nello sforzo che compiono, affinché l’opera di Dio ne sia avvantaggiata. Così facendo saranno più forti e più efficienti.TT3 113.2

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