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I tesori delle testimionianze 3 - Contents
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    Capitolo 15: L’alta vocazione dei dipendenti dei nostri ospedali

    I dipendenti dei nostri ospedali hanno un ’alta e santa vocazione. Essi devono essere consapevoli della santità del loro lavoro. Il carattere di quest ’opera e la portata della sua influenza, richiedono un grande sforzo e una consacrazione senza riserve.TT3 65.1

    Nei nostri ospedali i malati e i sofferenti debbono essere aiutati a desiderare sia la guarigione della loro malattia che il sostegno spirituale di cui hanno bisogno.TT3 65.2

    Essi devono godere di tutti quei vantaggi che possono far loro recuperare l’integrità fisica, ma devono anche rendersi conto del significato che ha la benedizione della vita in Cristo, se restano uniti a lui. Si deve far loro comprendere che la grazia di Dio procura un sollievo al’intero essere dell’uomo. Essi devono essere stimolati a studiare la vita di Gesù dallo stesso modo di vivere dei suoi seguaci.TT3 65.3

    L’operaio fedele tiene gli occhi fissi su Gesù, sapendo che la sua speranza nella vita eterna è dovuta alla croce di Cristo. Egli è deciso a non disonorare colui che diede la sua vita per lui e prova un vivo interesse per l’umanità sofferente. Egli prega, lavora, cura le anime come dovendone rendere conto; se Dio le ha messe in contatto con la verità e con la giustizia, esse meritano tutto il nostro impegno perché siano salvate.TT3 65.4

    I dipendenti dei nostri ospedali sono impegnati in una santa battaglia. Essi devono presentare la verità come la si trova in Cristo, agli ammalati e agli afflitti. Essi devono esporla in tutta la sua solennità, con semplicità e gentilezza affinché le anime si sentano attratte dal Salvatore. In ogni occasione essi devono presentare Cristo come speranza di vita eterna. Nessuna parola aspra dev ’essere detta, nessun atto egoistico dev ’essere compiuto. Gli operai devono trattare tutti con bontà. Che le loro parole siano gentili e amorevoli. Coloro che danno prova di vera modestia e cortesia cristiana conquisteranno anime per Cristo.TT3 65.5

    Noi dovremmo adoperarci per ricondurre alla salute fisica e spirituale quelli che vengono nei nostri ospedali. Perciò adoperiamoci affinché, per un certo tempo, essi siano allontanati dal’ambiente che li separa da Dio, in un ’atmosfera meno inquinata. Al’aperto, circondati dalla natura che Dio ha creato, respirando l’aria fresca e salubre, i malati possono meglio sentir parlare della vita nuova in Cristo. Qui possono essere insegnate le parole di Dio. Qui il sole della giustizia di Cristo può risplendere nei cuori ottenebrati dal peccato. Con pazienza, con simpatia, aiutate i malati a riconoscere il bisogno che hanno del Salvatore. Dite loro che Gesù dà forza allo stanco e accresce il vigore di chi è senza forze.TT3 65.6

    Noi dobbiamo apprezzare maggiormente le parole: “Ho desiderato la sua ombra e lì mi sono seduta”. Cantico dei Cantici 2:3. Queste parole non offrono alla nostra mente il quadro di un luogo di passaggio, ma quello di un tranquillo riposo. Molti, pur dicendosi cristiani, sono ansiosi e depressi; molti sono talmente indaffarati da non riuscire a trovare il tempo di riposarsi dalle loro inquietudini nelle promesse di Dio. Queste persone si comportano come se non potessero permettersi di avere la pace e la tranquillità. Cristo dice loro: “Venite a me e... io vi darò riposo”. Matteo 11:28.TT3 65.7

    Allontaniamoci dalle polverose e affollate vie delle città per riposarci al’ombra del’amore di Cristo. Qui troveremo la forza di lottare; impareremo ad alleviare la fatica e l’ansietà; a parlare e a cantare alla gloria di Dio. Coloro che sono stanchi e depressi, imparino da Gesù una lezione di serena fiducia. Essi debbono sedere sotto la sua ombra se vogliono godere della sua pace e del suo riposo.TT3 66.1

    Quelli che si impegnano nel lavoro ospedaliero dovrebbero avere una certa esperienza, poiché la grazia di Dio conserva e alimenta la saggezza che ne deriva. Essi dovrebbero essere radicati e fondati nella verità, nel’esercizio di una fede che opera mossa dal’amore. Invocando continuamente l’assistenza divina, essi dovrebbero tenere le finestre del’anima chiuse in direzione della terra perché non penetrino in essa i miasmi malsani del peccato e aperte in direzione del cielo perché siano illuminati dai luminosi raggi del Sole di giustizia.TT3 66.2

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