Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 19

    10 - Pilato è responsabile — Giovanni 19:107ACB 156.7

    “Ho il potere di liberarti e potestà di crocifiggerti. Dicendo questo, Pilato mostrava la sua responsabilità riguardo alla condanna di Gesù, alla flagellazione, agli insulti effettuati prima ancora delle accuse pronunciate contro di Lui. Pilato fu scelto quale giudice di Cristo, anche se non era propenso a farlo.7ACB 156.8

    Se Pilato avesse sostenuto la sua posizione iniziale, se avesse protetto Cristo, egli non avrebbe avuto alcuna responsabilità per la Sua morte. Cristo sarebbe stato crocifisso, ma Pilato non sarebbe stato condannato. (RH, Jan. 23, 1900)7ACB 157.1

    14, 15 — Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:22,237ACB 157.2

    15 - L’ultima speranza se ne è andata7ACB 157.3

    Quanto grande è stato il dolore di Cristo nel vedere gli ebrei ossessionati del loro destino senza invece pensare alla redenzione! Solo Lui poteva comprendere il significato del loro rifiuto, del tradimento e della loro condanna. La Sua ultima speranza per la nazione ebraica era stata persa. Nulla più poteva fermare il loro destino. Il popolo scelto da Dio aveva rinnegato il proprio Sovrano. Tutti i mondi dell’universo hanno udito l’espressione blasfema: Noi non abbiamo altro re che Cesare. 7ACB 157.4

    Il Dio dei cieli ha sentito quella scelta. Egli aveva dato loro la possibilità di pentirsi, ma ciò non accadde. Quarant’anni dopo, Gerusalemme fu distrutta e il potere romano governava il popolo. Gli Israeliti rimasero senza un liberatore. Non avevano altro re che Cesare. Da quel momento la nazione ebraica, come nazione divenne come un ramo staccato dalla Vite, morto ed inutile, per essere raccolto e bruciato, scacciato da un paese all’altro, da un secolo all’altro, morto nei falli, senza un Salvatore. (YI, Feb. 1, 1900)7ACB 157.5

    15, 16 - Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:25, 267ACB 157.6

    16 - Reazioni concernenti la condanna di Gesù7ACB 157.7

    Gesù, il Figlio di Dio era stato consegnato al popolo per essere crocifisso. Egli fu accompagnato verso il Calvario con urla di trionfo. La notizia della Sua condanna si era diffusa per tutta Gerusalemme, seminando terrore e angoscia in migliaia di cuori, ma portando gioia ai molti che erano stati rimproverati perché avevano respinto i Suoi insegnamenti. (senza data MS 127) ‘7ACB 157.8

    18. Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:387ACB 158.1

    19. Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:377ACB 158.2

    25-27 - Giovanni e Maria davanti alla croce7ACB 158.3

    Cristo, portatore del peccato del mondo, non era stato lasciato completamente solo. Giovanni, il Suo apostolo prediletto, si trovava presso la croce. E quando Maria si sentì male a causa dell’angoscia, Giovanni la portò a casa sua, lontano da quella scena straziante. Poi, accortosi che la fine si avvicinava, la riaccompagnò di nuovo presso la croce. (MS 45, 1897).7ACB 158.4

    (Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27: 45,46, 50)7ACB 158.5

    30 — È compiuto7ACB 158.6

    Queste parole di Gesù erano rivolte al Padre. Cristo non era il solo a fare il grande sacrificio. Quell’atto fu il compimento dell’alleanza fatta tra il Padre e il Figlio prima ancora della fondazione del mondo. Il patto prevedeva che Cristo sarebbe diventato il sostituto e il garante per la razza umana, qualora fossero superati i sofismi di Satana. Ora, l’accordo era stato completamente compiuto. Il culmine era stato raggiunto. La coscienza di Cristo era soddisfatta, perché aveva adempiuto alla lettera la promessa fatta al Padre. Con quella morte spaventosa egli divenne più che vincitore. Il prezzo di riscatto era stato pagato. (MS 111, 1897)7ACB 158.7

    Ultimo legame7ACB 158.8

    Quando Cristo pronunciò Tutto è compiuto, tutto il cielo trionfò. La controversia tra Cristo e Satana era finita e il piano di salvezza terminato. Lo spirito di Satana e le sue opere avevano messo radici profonde negli affari dei figli degli uomini. Se Satana fosse venuto al potere, sarebbe stata la morte per il mondo. Egli sentiva un implacabile odio verso il Figlio di Dio mentre era sulla terra. Il tradimento di Cristo e la Sua crocifissione erano stati pianificati dal nemico ribelle. L’odio di Satana aveva condotto Cristo alla morte, rivelando in questo modo il suo carattere diabolico a tutte le intelligenze create che non sono cadute a causa del peccato.7ACB 158.9

    Gli angeli santi sono rimasti colpiti da tanta crudeltà da parte del gran numero degli angeli caduti. Ogni sentimento di simpatia o di pietà che avevano provato verso Satana nel suo esilio, da allora si spense nei loro cuori. L’invidia di Satana verso una persona innocente fu sufficiente a spogliarlo della sua veste celeste e rivelare la sua orribile deformità; manifestare tale malignità verso il divino Figlio di Dio, Colui che con abnegazione senza precedenti, con amore per le creature formate a Sua immagine, Colui che venne sulla terra per assumere la natura umana, fu un crimine tanto atroce contro il cielo che provocò l’orrore in mezzo agli angeli. Così Satana fu tagliato completamente e per sempre da ogni legame di simpatia esistente tra lui e il mondo celeste. (3SP 183, 184)7ACB 159.1

    La disfatta di Satana — Matteo 27:517ACB 159.2

    Quando Cristo esclamò: Tutto è compiuto, la mano invisibile di Dio afferrò la cortina del tempio e la strappò da cima a fondo. La via verso il più santo dei santi si era fatta visibile. Dio chinò il capo soddisfatto. Ora la Sua giustizia e misericordia potevano essere unite. Egli poteva giustificare tutti quelli che credevano in Lui. Guardando le vittime sulla croce disse: Tutto è compiuto. La razza umana deve avere un altro processo. Il prezzo è stato pagato e Satana cadde come un fulmine dal cielo. (MS 111, 1897).7ACB 159.3

    38, 39- Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:387ACB 159.4

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents