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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 2: 1-3

    Avere paura di sé stessi7ACB 238.5

    L’apostolo Paolo poteva discutere con le persone eloquenti, con quelli che sapevano usare la logica, ed anche sapeva affrontare tutti usando grande intelligenza contro ogni controversia. Domandiamoci, però: Era davvero soddisfatto di tale sua prerogativa? Paolo rispondeva: E io, fratelli, quando venni da voi, non venni ad annunciarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza, poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso.7ACB 238.6

    Ecco una lezione molto importante. Abbiamo bisogno di comprendere la nostra provenienza. Dobbiamo capire che, la più sofisticata istruzione mai ricevuta dai mortali, può sviluppare uno spirito di umiltà, perché questo conferma quanto ancora abbiamo da imparare. Quando più s’impara, tanto più abbiamo bisogno di scoprire l’amore di Cristo; ma perché dobbiamo studiare? Siete certi di aver già imparato abbastanza sulla Verità da considerarsi intelligenti? Se conoscere la Parola è veramente il vostro scopo, allora potete affidarvi totalmente a Gesù Cristo. Paolo afferma: Io sono stato presso di voi con debolezza e con timore e con grande tremore. Egli era un grande insegnante della Parola, eppure sapeva che senza la presenza dello Spirito di Dio non avrebbe mai potuto ottenere tale vittoria nel predicare l’Evangelo. Noi abbiamo bisogno di avere la stessa sua esperienza; abbiamo bisogno di avere paura di rimanere da soli; abbiamo bisogno di inginocchiarci a piedi di Gesù ed ascoltare le Sue Parole con attenzione e devozione. (MS 84, 1901)7ACB 239.1

    1- 4 - Vedi commento di EGW al cap. Atti 17:347ACB 239.2

    1 - 5 - Istruzioni per la chiesa di oggi — Atti 9:3-6; 22:3,4; 1 Corinzi 2;1-57ACB 239.3

    Paolo era un uomo istruito, tuttavia gli insegnamenti di Gesù erano del tutto nuovi per lui. Il suo compito era completamente differente da quello che lo aveva impegnato prima, quando perseguitava i cristiani fino alla loro morte. Alla sua conversione, Cristo gli aveva rivelato la sua missione. Alle porte di Damasco, Gesù gli appare in visione e quel fatto cambiò tutta la sua vita. Il persecutore divenne un discepolo, uno studente, un predicatore. Da quel momento, Paolo divenne una persona nuova, convertita. Il Signore gli aveva affidato una missione speciale per la causa del cristianesimo. Con le sue lettere alle chiese, egli istruiva le genti di tutte le epoche, fino alla fine dei tempi. (Letter 332, 1907).7ACB 239.4

    Eloquenza nella semplicità — (1 Corinzi 2:1-5)7ACB 239.5

    Paolo non entrava nelle chiese come oratore o filosofo. Egli parlava con semplicità, cercando di compiacere l’orecchio degli ascoltatori con frasi fiorite.7ACB 239.6

    Con la sua semplicità eloquente, proclamava ciò che gli era stato rivelato da parte del Signore. Era in grado di parlare con potere e con autorità, ma sempre secondo le istruzioni ricevute da Dio nelle visioni. (v.6-10) (MS 46, 1905)7ACB 240.1

    La sapienza umana priva del potere spirituale — (Atti 17:22-34 — 1 Corinzi 2:1-9)7ACB 240.2

    L’apostolo Paolo ebbe tutti i privilegi di un cittadino romano. Egli non ebbe un’istruzione ebraica, ma allevato in questa città (Tarso), ai piedi di Gamaliele, educato nella rigida osservanza della legge dei padri…ma tutto questo non gli consentì di raggiungere gli standard più alti della Verità. Nonostante la sua istruzione scientifica e letteraria, egli rimase al buio completo finché Cristo non gli si rivelò sulla via di Damasco. Paolo divenne pienamente consapevole che conoscere Gesù Cristo era per il suo bene sia presente che eterno. Attraverso quella sublime conoscenza egli poteva raggiungere alti livelli della Verità.7ACB 240.3

    Nelle sue predicazioni, Paolo aveva l’abitudine di scegliere il suo stile oratorio. Egli era un uomo dotato per parlare davanti ai re e davanti ai grandi uomini di Atene. Nel preparare i sermoni, spesso approfittava delle sue doti intellettuali. Aveva cercato di usare lo stesso sistema ad Atene, facendo incontrare l’eloquenza con l’eloquenza, la filosofia con la filosofia e la logica con la logica, ma purtroppo non ebbe il successo sperato. Col tempo, dopo una riflessione, comprese di aver bisogno qualcosa di più della saggezza umana. Il Signore gli aveva insegnato che non aveva bisogno più della sapienza del mondo. Egli aveva bisogno di ricevere la potenza da una fonte superiore. Per convertire o condannare i peccatori, la missione spirituale di Paolo doveva essere guidata dalla potenza dello Spirito di Dio. Per quella ragione, egli doveva mangiare la carne e bere il sangue del Figlio di Dio. (RH, July 18, 1899)7ACB 240.4

    2 — Fondamentale verità della Sacra Scrittura — (Galati 6:14)7ACB 240.5

    La Sacra Scrittura contiene una grande Verità da ricordare sempre — Cristo e la Sua crocifissione. Ogni altra verità è in relazione con Cristo crocifisso.7ACB 240.6

    È solo alla luce della croce che possiamo discernere il carattere della legge di Dio. Quando un’anima è paralizzata dal peccato, può essere salvata soltanto attraverso il Portatore della croce — Gesù Cristo. (MS 31, 1890)7ACB 241.1

    4 — Predicatori fedeli — uno straordinario spettacolo per il mondo — (cap. 4:9)7ACB 241.2

    Poiché io ritengo che Dio abbia messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.7ACB 241.3

    In questi ultimi tempi, il nostro parlare deve essere persuasivo, non come lo erano quelli fatti dagli oratori pagani per ottenere applausi. Il nostro parlare deve essere fatto con la potenza che solo lo Spirito può dare. La Verità deve essere proclamata da uomini le cui labbra sono state toccate con un carbone ardente proveniente dall’altare di Dio. Tale predicazione sarà in deciso contrasto con tutte le altre predicazioni che si sentono ovunque. Cari fedeli, il Signore manda i Suoi messaggeri nel mondo per diventare uno spettacolo per gli angeli, e per tutti gli uomini, e non perché essi dispongano di una posizione elevata, ma perché dimostrino che sono aiutati e rafforzati dallo Spirito divino. (MS 165, 1899)7ACB 241.4

    7-14 — Vedi commento di EGW al cap. Romani 11:337ACB 241.5

    9 — Educare l’immaginazione — (Efesini 1:17,18)7ACB 241.6

    È necessario soffermarci sugli incoraggiamenti della Parola di Dio e tenerli sempre davanti agli occhi della mente. Punto per punto, giorno per giorno, continue ripetizioni delle lezioni, fino a quando non impareremo la loro importanza. Possiamo memorizzare queste verità ogni giorno attraverso meditazioni e preghiere. Così, a poco a poco, apprendiamo sempre meglio il significato delle promesse della grazia.7ACB 241.7

    Oh, quanto perdiamo riguardo alle cose divine, se ci soffermiamo troppo sulle cose terrene, e senza un’educazione appropriata della nostra immaginazione. Possiamo dare pieno sfogo alla fantasia ma: Le cose che occhio non ha veduto, e che orecchio non ha udito e che mai sono salite nel cuore dell’uomo, sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano. (1 Corinzi 2:9)7ACB 241.8

    Se ci avvicineremo alle cose divine, meravigliosi affreschi saranno rivelati alla nostra mente sempre più da vicino. Se non parliamo abbastanza di Gesù e del cielo, perdiamo una gran parte dell’eredità dei santi. Quanto più contempliamo le cose celesti, tante più delizie vedremo e tanto più il nostro cuore sarà colmo di grazia benefica. (Letter 4, 1885)7ACB 242.1

    14 - Verità contro la saggezza mondana7ACB 242.2

    I preziosi gioielli della Verità, hanno un gran valore agli occhi di coloro che sono mansueti ed umili di cuore, perché essi credono in Cristo; mentre sono follia per quelli, che si credono saggi davanti al mondo. Nel vero credente c’è sempre presente la Verità eterna. Il suo istruttore, guida e forza è lo Spirito Santo. (MS 29, 1899)7ACB 242.3

    16 - La legge esprime i pensieri di Dio7ACB 242.4

    La legge dei dieci comandamenti non deve essere vista come una proibizione, ma come una misericordia. I suoi divieti sono garanzia di felicità in virtù dell’ubbidienza. Se noi permettiamo a Cristo di lavorare nei nostri cuori, il nostro carattere migliorerà portando in noi una gioia perpetua. Per una persona ubbidiente ciò diventerà come una parete di protezione. Dobbiamo credere nella bontà di Dio, rivelare agli uomini l’immutabile principio della giustizia divina e cercare di convincerli che il male deriva dalla trasgressione.7ACB 242.5

    Non bisogna vedere Dio come Colui che aspetta solo di punire il peccatore. Il peccatore stesso attira su di sé la punizione. Ogni trasgressione indebolisce il carattere del colpevole, così che ogni nuova inadempienza diventa più facile. Scegliendo il peccato gli uomini si allontanano da Dio, sono tagliati fuori dalla sorgente delle benedizioni e quindi si dirigono ad una sicura rovina ed alla morte. La legge è l’espressione della volontà di Dio. Quando abbiamo accettato Cristo è perché abbiamo agito secondo la nostra volontà. In tal modo possiamo essere elevati al di sopra delle potenze dei nostri desideri naturali, al di sopra delle tentazioni che portano al peccato. (Letter 96, 1896)7ACB 242.6

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