Capitolo 12

Un sermone per la nostra istruzione7ACB 229.6

Uno studio del dodicesimo capitolo di Romani può portarci un grande giovamento. Si tratta di un sermone dell’apostolo Paolo scritto per la nostra istruzione. (MS 50, 1903).7ACB 229.7

1 - Vedi commento di EGW al cap. 20:1-177ACB 230.1

1, 2 — (cap. 1:20; Salmi 19:1-4)7ACB 230.2

Le opere di Dio sono per noi i Suoi insegnamenti — (Romani 12:1,2)7ACB 230.3

Che cosa Dio domanda di fare individualmente per la nostra salvezza? Egli opera in noi con la luce della Sua Verità, la luce che illumina ogni uomo al momento della sua nascita. Le Scritture si riferiscono alle opere di Dio, eseguite da molti le cui voci hanno attraversato tutta la terra, proclamando gli attributi del Padre. La mente deve vedere la Verità e la volontà si piega alle sue esigenze, in base alla Sacra Scrittura. (MS 49, 1898)7ACB 230.4

2 — I buoni frutti sono la prova — (1 Corinzi 4:9; Filippesi 2:12,13)7ACB 230.5

Molti uomini possono essere trasformati mediante il rinnovamento della mente, affinché conoscano per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio. Come si può dimostrarlo? Attraverso lo Spirito Santo, il quale prende possesso del tuo spirito, della tua mente, del tuo cuore e del tuo carattere. Come si può provare questo? Poiché noi siamo diventati uno spettacolo al mondo, e agli angeli e agli uomini. Il vero lavoro sul carattere dell’uomo è fatto dallo Spirito Santo, e i Suoi frutti si possono vedere. Come un albero porta buoni frutti, lo stesso albero sarà piantato nel giardino del Signore dove produrrà buoni frutti per la vita eterna; i peccati che ci circondano, scompariranno; le cattive abitudini saranno eliminate dal tempio dell’anima.7ACB 230.6

Le tendenze distorte saranno rivolte in una direzione giusta. Errate disposizioni e sentimenti saranno cambiati per far posto a nuovi principi. Tutto questo permetterà di rinnovare il carattere. Le anime e le emozioni santificate saranno così il frutto proveniente da un albero cristiano. Un’intera trasformazione avrà luogo. Questo lavoro deve essere compiuto in ciascuno di noi. Per esperienza possiamo constatare che nella nostra forza umana, le risoluzioni e le finalità non servono a nulla. Dobbiamo, quindi, abbandonare i nostri sforzi? No! Anche se la nostra esperienza testimonia che non possiamo fare nulla con i nostri sforzi, possiamo tuttavia contare sull’aiuto della potenza divina. L’unico modo per assicurarsi l’aiuto è di mettersi interamente nelle Sue mani e confidare in Lui. Se ci abbandoniamo a Dio con fede, Egli farà tutto il lavoro per noi. Il credente non può che fidarsi. Come Dio può operare per noi, anche noi possiamo lavorare per Lui facendo la Sua volontà. (MS 1a, 1890)7ACB 230.7

3 — I semi di auto esaltazione producono raccolto sicuro7ACB 231.1

Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno. (Romani 12:3)7ACB 231.2

Le forme d’incredulità sono molteplici, perché Satana osserva ogni possibilità di suo intervento. In ogni cuore si trova una naturale tendenza all’esaltazione, ma nell’opera del Signore non c’è posto per essa. Qualunque sia la vostra intelligenza, per quanto saprete lavorare con serietà e zelo, vi troverete su un terreno pericolante; a meno che non rigettiate il vostro orgoglio e non accettiate di essere guidati dallo Spirito di Dio. La morte spirituale nell’anima è evidenziata dall’orgoglio spirituale e da un’esperienza paralizzante, e coloro che vivono tale esperienza, raramente trovano sentieri diritti per i loro piedi.7ACB 231.3

Se l’orgoglio è nutrito, le qualità della mente possono essere contaminate. Le vere vittorie che potrebbero diventare un profumo di vita a vita, si hanno se la gloria viene data a Dio, allora l’auto esaltazione diviene annebbiata. Queste possono sembrare piccole cose, indegne di essere prese in considerazione, ma il seme è già stato sparso e può condurre ad un raccolto sicuro. Sono questi piccoli peccati tanto comuni, spesso inosservati, che Satana usa nel suo operare. (MS 47, l896)7ACB 231.4

La fede è dono di Dio — (Ebrei 11:1)7ACB 231.5

Noi, per noi stessi non possiamo avere fede, perché essa è il dono di Dio e possiamo riceverla facendo di Cristo il nostro Salvatore. Senza dubbio, siamo liberi di rifiutare questo dono, il che ci condurrebbe all’infelicità e al dubbio. Questo purtroppo, può trasformarsi in una barriera invalicabile e, allontanandoci dallo Spirito Santo, i nostri cuori rimarrebbero chiusi alla luce e all’amore di Dio. (ST, May 19, 1898)7ACB 231.6

11 — Vedi commento di EGW al cap. Marco 12:307ACB 232.1

12 - Vedi commento di EGW al cap. Nehemia 2:47ACB 232.2

17 — Gli onesti sono i gioielli del Signore — (2 Corinzi 8:21; 1 Pietro 2:12)7ACB 232.3

La Verità e la franchezza dovrebbero essere sempre considerate da tutti coloro che affermano di essere seguaci di Cristo. Il nostro motto dovrebbe essere Dio e onestà; ossia essere onesti e giusti in questo mondo malvagio. Alcuni vogliono rimanere onesti fino a quando tale onestà non metterà in pericolo i loro interessi mondani; ma i nomi di tutti coloro che agiscono in questa maniera, non saranno scritti nel libro della vita. La vera onestà deve essere coltivata. E mentre continuiamo ad avanzare, non si può più tornare indietro per correggere eventuali errori, per cui, ogni nostra azione deve essere fatta nel timore di Dio e con attento esame.7ACB 232.4

L’onestà non va d’accordo con la politica: o la politica sarà sottomessa alla verità e all’onestà, o se la politica prenderà il controllo sopra l’onestà, essa inevitabilmente perderà il controllo sulla politica. Entrambi non possono agire insieme, perché sono incompatibili. Quando Dio sceglie i Suoi gioielli, che sono franchi ed onesti, essi diventeranno i Suoi eletti, i Suoi tesori. Per queste persone gli angeli stanno già preparando le corone e la luce che viene dal trono di Dio rifletterà il suo splendore su questi gioielli. (RH, Dec. 29, 1896)7ACB 232.5

19 — Protettore e giustiziere — (Salmo 119:126; Luca 18:1-7; Apocalisse 6:9)7ACB 232.6

Quando la sfida contro la legge di Dio diventerà quasi universale, quando il Suo popolo sarà afflitto per mano dei suoi simili, allora Dio interverrà; allora la voce dei martiri che riposano nelle loro tombe si farà sentire; essi rappresentano le anime che Giovanni vide in visione; le anime che sono state immolate a causa della Parola, a causa della testimonianza di Gesù Cristo, ed allora le preghiere saliranno da ogni vero figlio di Dio. È tempo che l’Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge. (Salmo 119:126)7ACB 232.7

Le ferventi preghiere del Suo popolo saranno ascoltate, perché Dio ama il Suo popolo; perché lo cerca con tutto il cuore; perché si lascia guidare da Lui; perché lo considera il suo Liberatore. Il Signore è il loro protettore e vendicatore.7ACB 233.1

Non vendicherà Dio i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte. Tarderà egli forse a intervenire a loro favore? (Luca 18:7) (RH, Dec. 21, 1897)7ACB 233.2