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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 3:1,2

    Perché molti non riescono a migliorare il loro carattere — (Ebrei 5:9-12)7ACB 243.1

    Benché fosse Figlio, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; e, reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di salvezza eterna, essendo da Dio proclamato sommo sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec. Su questo argomento avremmo molte cose da dire, ma è difficile spiegarle a voi perché siete diventati lenti a comprendere. Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di Dio; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido. 7ACB 243.2

    Per quanto riguarda il ministero della pietà, l’apostolo Paolo non poteva parlare con gli ebrei in modo chiaro come avrebbe voluto, a causa della loro debolezza spirituale e della mancanza di percezione. La colpa di questo non proveniva dai loro istruttori ma da loro stessi. Gli ebrei, avrebbero dovuto comprendere meglio Cristo, il Suo lavoro e il Suo potere di salvare tutti quelli che vengono a Lui. Essi non avevano fatto alcuno sforzo per migliorare le loro possibilità non solo a livello di studio della Parola, ma meno ancora nella conoscenza del Salvatore. Il motivo di tutto ciò era la loro scarsa memoria e la mancanza di fede. Essi non riuscivano a conservare nelle loro menti le verità essenziali alla correzione del proprio carattere. L’apostolo richiama l’attenzione sulle loro colpe, perché queste erano diventate una vera infermità spirituale. Le loro idee sbagliate avevano influito sulla loro errata visione del potere di Cristo nel rendere il Suo popolo stimato su questa terra. (RH, June 16, 1903)7ACB 243.3

    1-3 - Nani spirituali7ACB 243.4

    L’apostolo desiderava parlare alla chiesa di Corinto delle cose spirituali, ma con suo grande dispiacere l’aveva trovato indecisa, impreparata. I membri di quella chiesa non riuscivano nemmeno a sopportare di udire la verità su sé stessi. Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. Vi ho nutrito di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. (1 Corinzi 3:1,2)7ACB 243.5

    La crescita spirituale di questo popolo era cosi fragile che un semplice COSÌ DICE IL SIGNORE, era per loro un’offesa. Paolo sapeva che dando loro la verità solida, sarebbe stato classificato da loro accusatore e pieno di pregiudizi. (MS 74, 1899)7ACB 244.1

    2 — Vivere ad un livello inferiore — (1 Corinzi 3:1-3)7ACB 244.2

    Coloro, a cui si riferiva Paolo, non avevano accettato il cibo di Cristo, per cui non potevano crescere spiritualmente. Paolo scrive: Vi ho nutrito di latte, ossia di verità semplici, adatte alla conversione di quanti erano giovani nella fede, e non di cibo solido, nutriente, cibo spirituale adatto a coloro che avevano compiuto progressi nella conoscenza delle cose divine. I corinzi vivevano ad un livello inferiore, soffermandosi sulle verità superficiali che non richiedevano alcuno sforzo mentale né alcuna profonda ricerca. (NIS 70, 1901)7ACB 244.3

    4 -9 — L’opera non deve essere idolatrata7ACB 244.4

    Nella chiesa di Dio non esiste prova più evidente che la Verità biblica, non abbia santificato i Suoi ricevitori per essere attaccati a qualche ministero preferito, o la loro mancanza di volontà nell’accettare o trarre profitto dalle fatiche di qualche altro insegnante inviato loro dalla divina provvidenza.7ACB 244.5

    Il Signore fa pervenire il Suo aiuto alla chiesa in quanto ciò è necessario, non perché l’abbia scelto. Per i mortali miopi una tale scelta sarebbe impossibile, perché i membri sono incapaci di discernere ciò che è meglio per il loro bene. È raro che un ministro abbia tutti i talenti necessari per il perfezionamento dei santi di qualsiasi chiesa, perciò Dio manda altri evangelisti, ognuno dei quali è in possesso di alcuni doni di cui altri erano carenti.7ACB 244.6

    Ogni chiesa dovrebbe accettare con gratitudine i servi di Cristo, anche se avessero accettato il loro Ministro preferito. I membri delle chiese dovrebbero cercare di trarre tutti i benefici dall’istruzione che i ministri possano dare loro per mezzo della Parola di Dio. Tuttavia, gli stessi ministri non devono essere idolatrati. La vera adorazione ed apprezzamento dovrebbero essere portate alla Verità biblica al posto dell’idolatria degli animali domestici. (Redemption: The Teaching of Paul, pp. 74,75) 7ACB 244.7

    5,6 — Il Signore nostra efficienza7ACB 245.1

    Il Signore vuole distinguere i Suoi servitori in mezzo al popolo. Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere. (1 Corinzi 3:5,6) L’agente umano è solo lo strumento ma, egli riceve la sua efficienza da parte del Signore e deve cooperare con la divina potenza. (Letter 150, 1900).7ACB 245.2

    9 — Dio fornisce le armi — (2 Corinzi 10:4)7ACB 245.3

    Vedi commento di EGW al cap. Genesi 2:7; Romani l2:27ACB 245.4

    Noi siamo collaboratori di Dio. Egli ci offre tutte le armi necessarie per abbattere le forze sataniche e tutte le facilitazioni per presentare la Verità che è in Gesù. Fate in modo che le vostre voci esprimano l’amore di Dio. Accompagnate le persone senza trascinare nessuno. Avvicinatevi ai più ostinati con spirito di gentilezza e con affetto. Immergete le vostre parole nell’olio della grazia e lasciatele fluire dalle vostre labbra con amore. (Letter 105, 1893)7ACB 245.5

    Sarà data una cultura divina7ACB 245.6

    Il Signore darà cultura divina a coloro che collaborano con Lui. Essere operaio di Dio significa lottare per crescere a somiglianza di Cristo. Satana fa di tutto per distogliere la nostra attenzione da Gesù; ma coloro che terranno fissi gli occhi su Cristo otterranno un ingresso nel tempio spirituale. (Letter 5, 1900)7ACB 245.7

    Le piante più deboli ricevono cure speciali7ACB 245.8

    Voi siete economi di Dio. Come noi ci prendiamo cura nel coltivare un giardino, così il Signore si compiace nel prendersi cura dei Suoi figli. Un giardino richiede lavoro costante. Le erbacce devono essere rimosse; nuova semina deve essere pianificata; i rami che crescono troppo rapidamente devono essere potati. Nella stessa maniera il Signore si prende cura del Suo giardino. Egli non prende piacere nella crescita in cui non vi sia la partecipazione della grazia di Cristo.7ACB 245.9

    Il sangue di Cristo ha fatto degli uomini un dono prezioso per Dio. Perciò, con quanta più attenzione ciascuno di noi dovrebbe prendersi cura delle piante del giardino del Signore, senza però esagerare nel tirarle con troppa prepotenza. Alcune piante sono talmente deboli che non hanno nessuna forza in loro e per queste piante il Signore ha una cura particolare. (MS 39, 1896).7ACB 246.1

    Imparare come migliorare il carattere7ACB 246.2

    Voi siete l’edificio di Dio. 7ACB 246.3

    Voi siete rappresentanti del grande Maestro. Dio non voglia che si trascuri di apprendere la correzione del carattere. Il percorso da seguire in tale cambiamento non deve essere secondo le idee del mondo. Chi entra nell’opera di Dio senza accettare Cristo nella propria vita, ben presto sarà eliminato dalla lista dei collaboratori del Maestro. (NFS 165, 1899)7ACB 246.4

    Lasciatevi guidare da Cristo7ACB 246.5

    Nel vostro lavoro di correzione del proprio carattere, dovete accettare Cristo come vostro regista. Lavorare in collaborazione con Dio o contro di Lui; avere una grande ambizione di magnificare Dio o esaltare sé stessi o i propri piani, fa una grande differenza. Gesù dice: Senza di me non potete fare nulla, niente di ciò che fate sarà approvato da Dio. Studiate attentamente le vostre motivazioni e assicuratevi di non lavorare secondo la vostra sapienza, senza Cristo. (MS 102, 1903)7ACB 246.6

    Il Tempio onorato da Dio e dagli uomini7ACB 246.7

    Ciascuno di noi dovrebbe costruire il proprio Tempio con atti buoni e nobili, affinché possa essere onorato sia da Dio sia dagli uomini. (MS 153, 1903)7ACB 246.8

    9-15 - Ogni uomo ha il suo compito7ACB 246.9

    Tutti noi dobbiamo valutare attentamente le questioni relative ai nostri compiti.7ACB 246.10

    È possibile che il nostro operare possa diventare una benedizione per le anime? Il Signore non ci dà un lavoro semplicemente per tenerci occupati, ma perché possiamo farlo alla gloria del Suo nome. Molti sono impegnati con grande fervore nella raccolta di legna, fieno o stoppia, ma tutto questo sarà ben presto consumato, senza lasciare spazio alla preparazione delle anime per il grande giorno in cui ogni lavoro sarà consumato dal fuoco. Molti si accorgeranno di aver perso tempo e attenzione per i lavori di poco interesse e che per poco non abbiano perso la vita a causa di quel fuoco eterno.7ACB 247.1

    Tale lavoro non è secondo la volontà del Signore. Dio ha dato a ciascuno di noi il proprio compito. È necessario riflettere bene sulle nostre responsabilità? Se il nostro lavoro è limitato sia interamente sia parzialmente riguardo alle cose spirituali, allora il nostro compito è di eseguirlo fedelmente e con accuratezza. Le cose secolari e quelle sacre devono andare di pari passo; mentre le cose spirituali non devono essere nascoste da questioni secolari. Cristo richiede da noi un servizio fatto con tutto il nostro essere, con tutte le forze sia fisiche sia mentali, per onorare l’opera del Signore. Dobbiamo ricordarci che Dio è il proprietario di tutto e che i Suoi piani e la Sua opera devono essere investiti da una totale sacralità. Ogni nostra azione deve essere un’azione consacrata, perché i nostri talenti ci sono stati affidati da Dio.7ACB 247.2

    Siamo alla scuola del Signore e Lui indica i mezzi dei quali dobbiamo servirci, in modo che il suo nome sia glorificato. Molti sono preoccupati perché non lavorano direttamente per l’avanzamento del Regno di Dio; ma di qualsiasi lavoro si tratta, anche quello più umile, non deve essere ignorato. Se si tratta di un lavoro onesto, è una benedizione e può portare buoni risultati. Quelli che fanno tale lavoro non devono autoaccusarsi di essere inutili in seno alla grande famiglia di Dio. Quest’atteggiamento non è necessario, perché il loro lavoro, pur essendo umile, qualcuno deve farlo. (MS 49, 1898)7ACB 247.3

    11 - La Fondazione della pietra angolare7ACB 247.4

    Dio non accetta nessun lavoro di grande qualità o di grande bellezza se non è stato fatto in collaborazione con la Pietra vivente, perché essa sola dà il vero valore alle capacità possedute dagli uomini e rende un servizio al Dio vivente. Possiamo guardare indietro attraverso i secoli e vedere le pietre viventi, che gettano la luce attraverso l’oscurità morale e la superstizione. Questi preziosi gioielli brillano di lucentezza di continuo, e non solo nel tempo, ma per l’eternità. (Redemption: The Teaching of Paul, p. 80)7ACB 247.5

    11-13 — La fede è l’oro imperituro7ACB 248.1

    (Vedi commento di EGW al cap. Salmi 144:12)7ACB 248.2

    Nella crescita spirituale, ogni mezzo usato fa la differenza. Nel giorno tanto atteso, Dio esaminerà ogni nostra azione. L’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno.7ACB 248.3

    Come il fuoco rivela la differenza tra oro, argento e pietre preziose, tra legno, fieno e paglia, così, nel giorno del giudizio, il nostro carattere sarà testato allo stesso modo, mostrando la differenza tra caratteri formati a somiglianza di Cristo e caratteri formati a somiglianza del cuore egoista. Tutto l’egoismo, tutte le false religioni, appariranno davanti a Dio così come sono. Il materiale inutile sarà consumato ma, l’oro della vera, semplice e umile fede non perderà mai il suo valore. Non potrà mai essere consumato, perché è imperituro. Un’ora di trasgressione sarà vista come grande perdita, mentre il timore del Signore sarà visto come l’inizio della saggezza. Il piacere di autoindulgenza perirà come paglia, mentre l’oro del costante principio, manterrà il suo valore e durerà per sempre. (RH, Dec. 11, 1900)7ACB 248.4

    13 — Vedi commento di EGW al cap. Geremia 23:28; Apocalisse 20:12, 137ACB 248.5

    16-23 — Vedi commento di EGWAL cap. 1 Tessalonicesi 5:237ACB 248.6

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