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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 3:6-9

    Vedi commenti di EGW al cap. 8:157ACB 294.7

    8 — Vedi commento di EGW al cap. Genesi 12:2,3; Atti 15:117ACB 294.8

    10-13 - Vedi commento di EGW al cap. 2:16; Romani 3:19-287ACB 294.9

    13 — Vedi commento di EGW al cap. 2 Corinzi 3:7-18; Ebrei 13: 11-137ACB 294.10

    19 — Vedi commento di EGW al cap. 2 Corinzi 3:7-117ACB 294.11

    24 — La legge di Cristo — (cap. 2:16; Romani 3:19-28)7ACB 295.1

    La legge non ha il potere di perdonare il trasgressore ma, può condurre a Cristo, il quale dice: IO prenderò i vostri peccati su di Me se voi mi accettate come vostro sostituto; tornate alla vostra fede e io vi imputerò la Mia giustizia. (RH, May 7, 1901)7ACB 295.2

    La legge è come un maestro di scuola7ACB 295.3

    Mi fu chiesto in merito alla legge in Galati: Quale legge può portarci a Cristo. Io rispondo: Sia la legge cerimoniale sia il codice morale dei dieci comandamenti. Cristo era il fondamento di tutta l’economia ebraica. La morte di Abele era la conseguenza del rifiuto da parte di Caino del piano di Dio nella scuola di obbedienza. Caino aveva rifiutato lo spargimento di sangue, simboleggiante il sangue di Cristo versato per il mondo. Il sangue era la caratteristica delle offerte sacrificali perché esse conducevano al Salvatore. Quella cerimonia sacrificale era stata preparata da Dio e Cristo divenne il fondamento di tutto quel sistema. Cristo prese in considerazione la peccaminosa situazione degli uomini e per questa ragione divenne il loro pedagogo.7ACB 295.4

    Coloro che erano al servizio del santuario venivano educati riguardo all’intervento di Cristo in favore del genere umano. Tale servizio era stato progettato per infondere in ogni anima e in ogni cuore la legge di Dio. L’offerta sacrificale era un esempio dell’amore di Dio rivelato in Cristo attraverso la Sua sofferenza, perché Egli, innocente, prese su di sé il peccato dell’uomo. Contemplando questo grande tema della salvezza, possiamo vedere l’opera di Cristo. Egli non soltanto ha promesso il dono dello Spirito, ma ci permette di considerare la legge come sacra e di conservarla nei nostri cuori. La violazione della legge, anche se con un atto insignificante come mangiare il frutto proibito, ha portato all’uomo gravi conseguenze. La natura dell’intervento divino contro la disubbidienza, non dovrebbe mai indurre l’uomo ad avere paura di Dio. È necessario avere una chiara comprensione di ciò che costituisce il peccato che porta alla disubbidienza.7ACB 295.5

    Il Signore desidera che ogni Sua creatura possa capire la grande opera del Suo Figlio infinito, perché Egli ha sacrificato la Sua vita per la salvezza del mondo.7ACB 295.6

    Ecco, quale amore il Padre ha conferito a noi per essere chiamati figli di Dio, per cui il mondo non ci conosce perché non ha conosciuto Lui. Quando vediamo in Cristo l’amore l’infinita bontà, nei nostri cuori si risveglia una predisposizione a seguirlo. (MS 87, 1900)7ACB 296.1

    La particolarità della legge morale7ACB 296.2

    La legge è per noi un pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. In questo brano, l’apostolo sta parlando in particolare della legge morale. La legge rivela che abbiamo peccato e fa sentire il bisogno di Cristo, perché possiamo rifugiarci presso di Lui e chiedere il perdono con pentimento e la pace in Lui. La legge dei dieci comandamenti non deve essere considerata dal punto di vista proibitiva ma, come un atto di misericordia. I suoi divieti sono per noi garanzia di felicità. E poiché questa legge viene da Cristo, essa opera in noi, purificando il nostro carattere e portando gioia nei nostri cuori. Per una persona ubbidiente questa legge diventa come una parete di protezione. In essa possiamo vedere la bontà di Dio. Inoltre essa rivela agli uomini i principi immutabili della giustizia, ci protegge dal male che deriva dalla trasgressione.7ACB 296.3

    Noi non dobbiamo considerare Dio come Colui che attende solo di punirci per i nostri peccati. Il peccatore porta il castigo su di sé da solo. Ogni atto di trasgressione ottiene una reazione sul peccatore: o lo conduce al cambiamento di carattere, oppure lo facilita a trasgredire nuovamente. Scegliendo il peccato, l’uomo si allontana da Dio e dal canale di benedizioni e, come risultato, subisce la rovina e perfino la morte. La legge è l’espressione della volontà di Dio. Se noi l’accettiamo in Cristo, allora diventa la nostra volontà, e quindi ci eleverà al di sopra della potenza dei desideri e delle tendenze naturali, al disopra delle tentazioni che portano al peccato. (MS 23a, 1896)7ACB 296.4

    La relazione tra le due leggi7ACB 296.5

    Non è essenziale comprendere le particolarità per quanto riguarda la relazione tra le due leggi. È molto più importante saper riconoscere di aver trasgredito i santi precetti della legge e le conseguenze che ne derivano. (Letter 165, 1901)7ACB 296.6

    24-26 Cristo l’unico rimedio — (cap.6:14; 1 Giovanni 3:4)7ACB 297.1

    Quando la mente è rivolta alla croce del Calvario, essa può discernere la vergogna e l’obbrobrio della croce. Perché Cristo è morto? In conseguenza al peccato. Che cos’è il peccato? La trasgressione della legge. La legge apre gli occhi per far vedere il carattere del peccato. La legge, anche se è stata trasgredita, non può perdonare il trasgressore. Essa è il nostro maestro che condanna alla punizione. Dove allora possiamo trovare il rimedio? La legge guida a Cristo. Colui che è stato inchiodato sulla croce, ha impartito la Sua giustizia all’uomo peccatore e l’ha presentato al Padre nella Sua giustizia. (MS 50, 1900)7ACB 297.2

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