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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 2:9

    Rafforzato per sopportare maggiore luce - (Luca 2:8,9)7ACB 86.1

    Improvvisamente il cielo s’illuminò talmente forte che i pastori si allarmarono. Essi non capivano che cosa stesse succedendo. In un primo momento non seppero discernere che miriadi di angeli si stavano riunendo nei cieli. La luminosità e la gloria delle schiere celesti, illuminavano e glorificavano tutta la pianura. E mentre i pastori tremavano di paura a causa della gloria di Dio, il capo degli angeli li tranquillizzò dicendo: Non temete, perché ecco, vi reco una buona novella … Una volta tranquillizzati, la gioia prese possesso dei loro cuori al posto dello stupore e della paura. In un primo momento, essi non sopportavano lo splendore così improvviso della gloria proveniente dall’esercito celeste. Allora. uno degli angeli apparve loro per dissipare le loro paure e per presentare la loro missione. Al momento che la luce dell’angelo li aveva circondati, la gloria scese su di loro, perché potessero resistere a quella straordinaria luce. (2SP 17, 18)7ACB 86.2

    13, 14, 29 — 32 - Satana pieno di frenesia7ACB 86.3

    Gli araldi celesti suscitarono l’ira nella sinagoga di Satana. Egli seguì i passi di coloro che proteggevano Gesù bambino. Egli aveva udito la profezia di Simeone nel tempio, che da tempo aspettava il conforto per il popolo d’Israele. Lo Spirito Santo era sopra lui ed egli venne nel tempio, prese il bambino tra le braccia e lo benedisse dicendo: Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la Tua parola; poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli per essere luce da illuminare le genti, e la gloria del tuo popolo Israele. Nell’udire ciò, Satana diventò livido dalla rabbia, perché il vecchio Simeone aveva riconosciuto la divinità di Cristo. (RH, Oct. 29, 1895)7ACB 86.4

    25-32 - Nell’atmosfera del cielo7ACB 86.5

    Simeone, non appena vide il bambino tra le braccia del sacerdote, fu divinamente avvertito… (Luca 2:29-32). Egli si rese conto che il bambino era la Via, la Verità, e la Vita. Apparentemente, in quello stesso momento, non c’era nulla nell’aspetto esteriore del bambino che potesse dargli quella certezza, tuttavia, Simeone aveva vissuto l’atmosfera celeste. I raggi luminosi del Sole della giustizia gli avevano dato discernimento spirituale. Il suo unico desiderio era di vedere Cristo. La purezza della sua vita corrispondeva alla luce che aveva ricevuto, ed era pronto per la rivelazione della grande Verità che quel bambino indifeso era l’Unto del Signore, il Messia. Tenendo tra le braccia il prezioso dono del Signore per la razza umana, il suo volto era illuminato dalla gioia. La sua mente fu irradiata per mezzo della luce dalla Sorgente di tutta la luce. Egli vide che Cristo doveva essere la speranza per i Gentili come anche per gli ebrei. Nella sua mente non esistevano pregiudizi. Si rese conto che il Messia era Colui chi portava la redenzione a tutti. (RH, April 2, 1901)7ACB 86.6

    Rappresenta due classi7ACB 87.1

    Simeone e i sacerdoti rappresentavano due classi — coloro che sono guidati dallo Spirito Santo e sono disposti ad essere istruiti, e coloro che rifiutano di ricevere la luce, e quindi sono guidati dallo spirito delle tenebre. Per mezzo dello Spirito divino, Simeone capì la missione di Cristo. Mentre lo Spirito Santo toccò il suo cuore, i sacerdoti e i governanti rimasero sotto il controllo del nemico di Dio. Purtroppo, anche oggi, lo stesso spirito influisce sulle menti umane e controlla con grande potenza tutti quelli che non rispondono agli appelli dello Spirito di Dio. (RH, April 2, 1901)7ACB 87.2

    38 — Pii ebrei attendono ancora7ACB 87.3

    I pii ebrei erano in attesa, credevano e pregavano con sincerità per la venuta del Messia. Dio non poteva manifestare la Sua gloria e potenza al Suo popolo attraverso un sacerdozio corrotto. Il tempo previsto per favorire il Suo popolo era venuto. A causa del loro allontanamento dal Signore, la loro fede era diventata offuscata. Molti dei capi preferivano rimanere nelle proprie tradizioni, anzi le avevano perfino rinforzate come fossero comandamenti di Dio. I pii ebrei credevano e avevano fiducia che Dio non li avrebbe abbandonati in quella condizione, come un rimprovero per i pagani. In passato, quando nella loro angoscia avevano invocato il Signore, Egli aveva promesso di mandare loro un liberatore.7ACB 87.4

    Secondo le previsioni dei profeti, essi credevano che il tempo stabilito da Dio sarebbe venuto all’apparizione del Messia; e quando sarebbe venuto, essi avrebbero ricevuto un chiaro segno da parte del Signore, e che le loro dottrine sarebbero state liberate dalle tradizioni e cerimonie inutili che avevano confuso la loro fede. Anziani pii ebrei aspettavano giorno e notte la venuta del Messia, implorando il Signore di vedere il Salvatore ancor prima di morire. Essi bramavano vedere dissiparsi la nube dell’ignoranza e del bigottismo nelle persone. (2SP 41, 42)7ACB 88.1

    40 — Un esempio di ciò che i figli possono diventare7ACB 88.2

    Non è corretto affermare, che secondo molti scrittori Cristo era come tutti i bambini. Egli non era come tutti i bambini. Molti bambini sono mal educati e mal gestiti. Ma Giuseppe e specialmente Maria, non si dimenticarono della paternità divina del loro bambino. Gesù fu educato in conformità al carattere sacro della Sua missione. Le Sue inclinazioni a ciò che è giusto, erano una gratificazione costante per i Suoi genitori. Le domande di Gesù rivolte ai genitori, li spinsero a studiare più seriamente la Verità. Le parole che turbavano la Sua anima riguardo la natura e Dio della natura, illuminavano le loro menti. L’occhio del bambino, spesso si posava sulle rocce e sulle colline nei pressi della Sua casa. Egli aveva una grande familiarità con le cose della natura. Contemplò il sole nel cielo, la luna e le stelle durante la Sua missione. Con la voce del canto accoglieva con favore la luce del mattino. Ascoltava l’allodola cantare al Suo Dio e univa la Sua voce di lode e di ringraziamento.7ACB 88.3

    E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra Lui. (Luca 2:40)7ACB 88.4

    Egli era un esempio di quello che tutti i bambini possono essere se i genitori si sforzassero di cercare il Signore ardentemente, e se i figli collaborassero con i loro genitori. Con le Sue parole, Gesù manifestava simpatia a tutti. La Sua compagnia era salutare, agiva come balsamo per gli infelici e i depressi. Nessuno, guardando il Suo volto infantile, poteva dire che Cristo era come gli altri bambini. Egli era Dio in carne umana. Quando era sollecitato a fare birichinate, la divinità prendeva il sopravvento sull’umanità, ed Egli con determinazione si rifiutava di partecipare. Immediatamente seppe distinguere tra il giusto e lo sbagliato, e porre in evidenza il peccato alla luce dei comandamenti di Dio, che confermano la legge come uno specchio che riflette la luce sull’errore. Fu quella forte distinzione tra giusto e sbagliato che spesso provocò la rabbia tra i fratelli di Gesù. Eppure i Suoi appelli e preghiere, nonché il dolore espresso sul Suo volto, testimoniavano la grande tenerezza e l’amore sincero nei loro confronti al punto, che essi si vergognavano di averlo tentato contro il Suo senso di giustizia e lealtà. (YI, Sept. 8, 1898)7ACB 88.5

    40,52 - La crescita in sapienza e servizio7ACB 89.1

    Mentre Gesù cresceva in sapienza, la grazia di Dio era sopra di Lui, ma ciò non lo condusse all’orgoglio e non si sentì superiore ai suoi coetanei. Assunse seriamente i Suoi oneri accanto al padre, alla madre e ai fratelli. Collaborò per il sostentamento della famiglia e partecipò alle spese della casa. Anche se la Sua conoscenza aveva stupito i dottori, Egli stesso si sottopose docilmente alla guida degli adulti; accettò i Suoi incarichi familiari lavorando con le proprie mani come qualsiasi altro lavoratore. È necessario precisare che Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti a Dio e agli uomini.7ACB 89.2

    Cristo, acquisì quotidianamente la Sua conoscenza e la Sua stupenda missione non gli impediva di svolgere le funzioni più umili. Il Suo compito, comune ai giovani provenienti da famiglie povere, era di eseguire con gioia e spesso anche con allegria. Egli comprese le tentazioni dei giovani, ecco perché condivise i loro dolori e le loro prove. Il Suo scopo era lavorare con fermezza, perseveranza e correttezza. La Sua rettitudine lo condusse alla perfetta ubbidienza ai genitori, ma la Sua vita immacolata suscitò l’invidia e la gelosia dei Suoi fratelli. La Sua infanzia e giovinezza furono tutt’altro che agevoli e gioiose. I Suoi fratelli non credevano in Lui ed erano perfino infastiditi perché Egli non partecipava alle loro cattive azioni. Nella Sua vita familiare, Gesù si dimostrava allegro, ma mai chiassoso. Sempre mantenne l’atteggiamento di uno studente serio. Apprese molto dalla natura e il Padre fu il Suo Maestro. (ST, July 30, 1896)7ACB 89.3

    La luce e la gioia della famiglia7ACB 89.4

    Cristo è l’ideale per l’umanità. Egli ha lasciato un esempio perfetto per l’infanzia, la gioventù e per tutti gli uomini. Su questa terra Egli visse passando le diverse fasi della vita umana. Parlò e agì come gli altri bambini e giovani, a parte tutto ciò che è male. Nella Sua vita non vi era posto per il peccato, anzi visse in un clima di purezza celestiale. Cominciando dall’infanzia all’età adulta, conservò la Sua fiducia immacolata in Dio. La Parola così si esprime su di Lui: Egli cresceva in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini. Nel santuario della casa, Gesù ricevette la Sua educazione non solo dai genitori, ma anche dal Padre celeste. Con passare degli anni, Dio aveva aperto davanti a Gesù sempre di più la grande opera, e nonostante la Sua grande conoscenza, non peccò d’orgoglio o di superiorità. Ai Suoi genitori non mancava mai di rispetto e non procurava alcun dispiacere. Anzi, si dilettava ad onorarli e ad obbedire. Pur consapevole della sua missione, si interessava ai loro desideri e si sottometteva alla loro autorità. Cristo era stato comandante delle schiere celesti, ma questo non diventò mai una scusa per non lavorare, perché il suo senso di responsabilità gli consentiva di collaborare per il loro sostentamento. Cristo era la luce e la gioia per la Sua cerchia familiare. (YI, Aug. 22, 1901)7ACB 89.5

    41-49- Nessuna lezione deve essere persa7ACB 90.1

    Ogni azione della vita di Cristo era importante. Ogni evento della Sua vita era a beneficio dei suoi seguaci del tempo futuro. Il Suo modo di vivere fu una grande lezione per coloro che credono in Lui. Gesù conosceva i cuori umani. Sapeva che, se fosse tornato da Gerusalemme con i Suoi genitori e insieme alla folla, ci sarebbero stati molti commenti fatti senza umiltà e senza scrupoli, e il Messia e la Sua missione sarebbero stati probabilmente dimenticati. La scelta di tornare da Gerusalemme da solo, aveva lo scopo di stimolare Suo padre e Sua madre alla riflessione ed a farli meditare sulle profezie che si riferivano alle Sue future sofferenze e morte. Egli non voleva che gli eventi dolorosi della Sua morte, che avrebbero vissuto, fossero inaspettati per loro. Dopo la celebrazione della Pasqua, i genitori, molto preoccupati, cercarono Gesù per tre giorni. Dopo la Sua morte per i peccati del mondo, Egli sarebbe stato separato da loro per tre giorni, dopo di che si sarebbe rivelato, ed essi si sarebbero affidati a Lui, quale Redentore e Avvocato del genere caduto.7ACB 90.2

    Ecco una lezione per tutti i seguaci di Cristo. Egli si prese cura che nessuno di questi insegnamenti andasse perduto, perché erano stati scritti a beneficio delle generazioni future. È necessario preservarli, perché i cristiani possano rimanere uniti e nessuno dimentichi che Cristo è sempre in mezzo a loro. Se i cristiani si renderanno conto della loro vera condizione, scopriranno di aver camminato senza la presenza di Colui che poteva dare pace e gioia ai loro cuori, e che il loro cammino di ritorno era alla ricerca di Colui che avrebbe potuto rimanere con loro in ogni momento. Gesù non si trovava in compagnia di quelli che non desideravano la Sua presenza, non si impegnava nelle conversazioni che non si riferivano al loro Redentore, alle speranze di vita eterna. Gesù e gli angeli evitano la compagnia di coloro che non osservano i Suoi comandamenti.7ACB 91.1

    I messaggeri celesti non sono attratti dalla folla le cui menti vengono deviate dalle cose celesti. Questi spiriti puri e santi non possono far parte della società in cui la presenza di Gesù non è desiderata e non è incoraggiata. Per questa ragione esiste nel mondo tanto dolore e tanto scoraggiamento. Per mancanza di meditazione, di vigilanza e di preghiera, gli uomini hanno perso tutto ciò che è prezioso. I raggi divini della luce che proviene da Gesù non sono con loro, non li accompagnano e non li influenzano.7ACB 91.2

    Essi sono avvolti dalle tenebre, perché a causa della loro noncuranza, sono stati separati da Gesù e dagli angeli. Molti di coloro che partecipano alle riunioni di devozione, che sono stati istruiti da Dio, che sono stati benedetti nella ricerca di Gesù, non sono tornati alle loro case più rinfrancati di come erano partiti, perché non sentivano l’importanza della preghiera. Spesso sono inclini a lamentarsi degli altri, a causa della loro perdita. Qualche mormorio contro Dio, che diventa la causa delle tenebre in cui si trovano, e infine la sofferenza della mente. Tutto questo non dovrebbe essere riflesso sugli altri. La colpa risiede in loro stessi. Essi chiacchierano, scherzano, vaneggiano, respingendo così gli ospiti celesti. È grande privilegio di tutti poter intrattenere Gesù con loro, perché se lo faranno, il loro parlare sarà saggio, unito alla grazia. I loro pensieri devono essere disciplinati a meditare sulle cose celesti e divine. (2SP 35-38)7ACB 91.3

    46 - Un Modello di cortesia7ACB 92.1

    Tre giorni dopo le ricerche, Giuseppe e Maria trovarono Gesù nel tempio seduto in mezzo ai dottori, che lo ascoltavano e faceva loro delle domande. E tutti quelli che lo udivano, rimasero stupiti per la Sua intelligenza. Ai Suoi uditori studiosi, Gesù rivolgeva domande con grazia. Era un modello per tutti i giovani. Sempre manifestava deferenza e rispetto per gli anziani. La religione di Cristo non potrà mai condurre nessuno alla scortesia. (YI, Sett. 8, 1898)7ACB 92.2

    50, 51- Un ministero costante - (Luca 2: 50, 51)7ACB 92.3

    Solo dopo diciotto anni da quell’evento, Gesù cominciò il Suo ministero pubblico. Egli costantemente era al servizio della gente che incontrava, migliorando ogni opportunità che a Lui si presentava. Anche nella Sua infanzia le Sue parole di conforto e di tenerezza erano rivolte ai grandi e ai piccini. Sua madre non poteva non accorgersi delle parole del figlio, del Suo Spirito, della Sua ubbidienza a tutte le sue richieste. (YI, Sept. 8, 1898).7ACB 92.4

    51 - Vedi commento di EGW al cap. Giovanni 2: l, 27ACB 92.5

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