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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 6:16

    Una religione inventata non ha né luce né vita - (cap. 9:16)7ACB 23.1

    Nel prossimo futuro, le anime degli uomini saranno sottoposte a delle prove e ci sarà bisogno di vigilanza, di digiuno. Ma questo digiuno non sarà come il digiuno dei farisei. I loro digiuni erano occasioni di cerimonie esteriori. I loro cuori non erano stati umiliati davanti a Dio, anzi, erano pieni di amarezza, invidia, malizia, lotta, egoismo ed ipocrisia. Mentre i loro capi erano chini nella finta umiliazione, erano pieni di orgoglio. Erano esigenti e oppressivi e privi di spirito. Nel servizio ebraico, tutto era stato interpretato ed applicato erroneamente. Lo scopo delle offerte sacrificali era pervertito. Il loro servizio simboleggiava Cristo e la Sua missione, e se Egli fosse venuto nella carne, il mondo avrebbe potuto riconoscere Dio in Lui e lo avrebbero accolto quale Redentore del mondo. Ma la loro mancanza di vero servizio per Dio, aveva accecato gli ebrei a tal punto che non l’hanno riconosciuto. Esazioni, cerimonie e tradizioni erano il risultato della loro religione.7ACB 23.2

    I farisei dovevano ancora imparare che la giustizia innalza una nazione, che la forma e la cerimonia non possono prendere il posto della giustizia. Mentre Cristo stava insegnando al popolo, sembrava essere avvolto da una colonna di nube, come quando si trovava sul monte. Quando Egli impartiva le lezioni ai discepoli, usò la stessa considerazione compassionevole usata per i poveri. Ma la responsabilità di ogni individuo al cospetto di Dio, la Sua misericordia, l’amore e la compassione, non erano stati inclusi nelle lezioni date al popolo dai governanti in Israele. Cristo aveva detto: Nessuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio, perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito e lo strappo si fa peggiore. La verità, la vita, la luce che dovrebbero caratterizzare la vera pietà, non possono essere unite alla religione “fai da te” dei farisei. (MS 3, 1898)7ACB 23.3

    Gli uomini inclini alla falsità sono alleati di Satana - (Luca 16:13; Giacomo 4:4; Matteo 6:24)7ACB 23.4

    Coloro che iniziano la vita cristiana solo a metà, ben presto passeranno dalla parte del nemico, qualunque siano state le loro intenzioni prima. Diventare un apostata, un traditore della causa di Dio è più grave della morte, perché ciò significa la perdita della vita eterna. Gli uomini e le donne con la mente ipocrita, sono i migliori alleati di Satana. Qualunque sia il parere favorevole che possono avere di sé stessi, sono ipocriti. Tutti coloro che sono fedeli a Dio e alla Verità, devono rimanere saldi dalla parte giusta. Per non perdere la nostra connessione con il Consigliere celeste, non dobbiamo unirci a coloro che stanno lavorando sui piani del mondo. Per coloro che sono fedeli alla verità, allearsi con gli infedeli è semplicemente impossibile. Ci si può liberare dai lacci del nemico ma, si rimane feriti e la nostra esperienza positiva rimane minima. (RH Apr. 19, 1898).7ACB 23.5

    28,29 - La fatica non può sostituire la semplicità7ACB 24.1

    Gesù vuole mostrarci che, nonostante le persone fatichino per essere oggetto di ammirazione tanto apprezzata, ciò non regge al confronto dei fiori del campo. Eppure io vi dico che nemmeno Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. (MS 153, 1903).7ACB 24.2

    Un pensiero di riguardo a Dio7ACB 24.3

    Se i gigli del campo sono oggetto delle cure del Maestro, che li rende così belli, rivali alla gloria di Salomone, il più grande re che abbia mai esercitato un così grande ruolo, se l’erba del campo è trasformata in un bellissimo tappeto sulla terra, possiamo avere un’idea della cura che Dio ha verso l’uomo, che è stato plasmato a Sua immagine? (Letter 4, 1896)7ACB 24.4

    Ogni fiore esprime l’amore7ACB 24.5

    Il grande Artista e Maestro richiama la nostra attenzione sui fiori senza anima, ma ne evidenzia però i bellissimi colori e la meravigliosa varietà. In questo modo il Signore ha rivelato la Sua abilità e cura, mostrando così il Suo grande amore per l’essere umano. Ogni fiore è l’espressione dell’amore di Dio. (Letter 24, 1899)7ACB 24.6

    I fiori del campo, nella loro infinita varietà, sono come un ministero che porta gioia ai figli di Dio. Egli stesso nutre ogni radice esprimendo il Suo amore a tutti coloro chi si lasciano addolcire e soggiogare dall’opera delle Sue mani. L’amore di Dio è rappresentato dalle cose belle della Sua creazione, per cui non abbiamo bisogno di vederle attraverso esposizioni artificiali. Tutto questo significa più di quanto si possa supporre. (Letter 84, 1900)7ACB 24.7

    28-30 - Una lezione di fede7ACB 25.1

    Nonostante la maledizione sia stata pronunciata sulla terra e che essa abbia prodotto spine e cardi, tuttavia anche sul cardo vi è un fiore. Il mondo non è tutto dolore e miseria. Il grande libro della natura di Dio è aperto per noi per studiarlo e da esso possiamo acquisire idee più elevate della Sua grandezza e insuperabile amore e gloria. Colui che ha gettato le fondamenta della terra, che ha riempito il cielo con le stelle nel loro giusto ordine, Colui che ha rivestito la terra, la dimora dell’uomo, con un tappeto vivente, che l’ha abbellita con fiori incantevoli di tutte le sfumature e varietà, desidera che i Suoi figli apprezzino l’opera delle Sue mani, tanto semplice ma allo stesso tempo colma di quiete e di bellezza. Cristo ha cercato di attirare l’attenzione dei Suoi discepoli dalle cose artificiali alla natura.7ACB 25.2

    Se Iddio riveste in questa maniera l’erba dei campi che oggi o domani è gettata nel forno, non vestirà Egli molto più voi, gente di poca fede?7ACB 25.3

    Perché il Padre celeste non ha rivestito la terra con un tappeto marrone o grigio? Perché ha scelto un colore più riposante agli occhi, il più accettabile ai sensi e per rallegrare il cuore e lo spirito degli uomini. Senza l’erba sgargiante l’aria si sarebbe riempita di polvere, e la terra apparirebbe come un deserto. Ogni filo d’erba, ogni apertura delle gemme o la fioritura sono un segno dell’amore di Dio. Egli dà una lezione di fede in Lui.7ACB 25.4

    Cristo richiama la nostra attenzione sulla bellezza naturale e ci assicura che nessuno scettro terreno può essere paragonato al più umile dei fiori. Voi che bramate e sospirate lo splendore delle ricchezze artificiali che si possono acquistare, come costosi quadri, mobili o vestiti, ascoltate la voce del divino Maestro.7ACB 25.5

    Egli vi indica i semplici fiori del campo che non possono essere uguagliati agli indumenti umani. (RH, Oct. 27, 1885)7ACB 26.1

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