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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 3:19

    I ragionamenti umani come brandelli sgualciti7ACB 206.2

    Or noi sappiamo che tutto quello che la legge dice, lo dice per coloro che sono sotto la legge, affinché ogni bocca sia messa a tacere e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio. (Romani 3:19)7ACB 206.3

    Il mondo intero è condannato davanti alla grande rettitudine morale. Nel giorno del giudizio, ogni anima che ha vissuto sulla terra, alla luce della legge di Dio, riceve la retribuzione delle cose fatte quando era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene o male.7ACB 206.4

    Ogni bocca rimarrà ammutolita, quando la croce con la sua Vittima morente sarà presentata, e il suo reale valore sarà visto da ogni mente che è stata accecata e corrotta dal peccato.7ACB 206.5

    I peccatori saranno condannati davanti alla croce con la Vittima china sotto il peso del peccato. L’apostasia dell’uomo apparirà nel suo carattere efferato. Gli uomini vedranno le loro scelte fatte sulla terra, ed allora capiranno di aver preferito la liberazione di Barabba al posto di Cristo, il Principe della Pace. Il mistero dell’incarnazione e della crocifissione sarà chiaramente visibile, perché sarà presentata vanti agli occhi della mente, ed ogni anima condannata vedrà quello che è diventata a causa del rifiuto della Verità. Essa capirà di aver commesso un grande errore, di aver accettato le menzogne ammalianti di Satana anziché ogni parola che procede dalla bocca di Dio. Queste anime hanno conosciuto il seguente avviso: Tu, o uomo, hai scelto di stare sotto la bandiera ribelle, Satana, e così facendo hai distrutto te stesso. Qualunque sia stato il talento, qualunque possa essere stata la presunta saggezza, il rigetto della Verità non ha alcuna scusa davanti a Dio. La porta del cielo è stata chiusa come la porta dell’arca ai giorni di Noè.7ACB 206.6

    I grandi uomini della terra, allora capiranno di aver ceduto alla filosofia che ha intrappolato il loro cuore carnale. Speranza e grazia e ogni incentivo, erano un dono di Chi li ha amati ed ha sacrificato la Sua vita per loro, affinché chiunque crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna, ma nonostante ciò essi hanno rifiutato l’amore di Dio. Le loro opinioni, i loro alti ragionamenti, erano esaltanti; essi si dichiaravano autosufficienti per comprendere i misteri divini, ed hanno pensato che le loro competenze fossero sufficienti abbastanza per discernere la verità. Facendo così sono divenuti facile preda di Satana, perché egli ha presentato loro una falsa filosofia umana, la quale ha sempre annebbiato le menti degli uomini. Questi uomini si sono allontanati dalla Sorgente della saggezza. Il messaggio ed i messaggeri di Dio sono stati criticati e ricusati come sottospecie umana. Gli inviti di misericordia sono divenuti una beffa. Essi hanno negato la divinità di Gesù Cristo, deridendo l’idea della Sua preesistenza prima che Egli assumesse la natura umana; ma quei ragionamenti umani sono come brandelli lacerati empi e nel giorno del Signore saranno considerati come strisce di sabbia. (ST, March 7, 1895)7ACB 206.7

    Gli empi conosceranno l’agonia della croce7ACB 207.1

    Coloro che rifiutano la misericordia offerta così liberamente, conosceranno il valore di ciò che hanno disprezzato. Essi conosceranno l’agonia che Cristo sopportò sulla croce, come redenzione per tutti quelli che desiderano riceverla. A quel punto comprenderanno di aver perso definitivamente la vita eterna e l’eredità immortale. (RH, Sept. 4, 1883)7ACB 207.2

    Indescrivibile confusione in mezzo agli empi - (Matteo 7:23, 27:40, 42; Romani 14:11; Giuda l5; Apocalisse 1:7; 6:15-17)7ACB 207.3

    Quando i peccatori saranno costretti a guardare Cristo che ha rivestito la Sua divinità con l’umanità, e che indossa ancora le vesti umane, la loro confusione diventerà indescrivibile. Dai loro occhi cadranno le scaglie e quindi vedranno ciò che prima non potevano vedere. Si renderanno conto che cosa avrebbero potuto diventare se avessero accettato Cristo e come avrebbero potuto migliorare le opportunità loro concesse. Ora essi vedono la legge che hanno disprezzato, la legge che è stata innalzata com’è innalzato il trono di Dio. Essi vedono pure Dio stesso esaltare la Sua legge. Che incredibile scenario! Nessuna penna può descriverlo. Le colpe accumulate nel mondo saranno messe a nudo e si udrà la voce del Giudice, il quale dirà: Andate via da me, voi operatori d’iniquità!7ACB 207.4

    Poi, quelli che hanno trafitto Cristo, si ricorderanno delle offese pronunciate nei Suoi confronti; si ricorderanno di aver schernito il Suo amore e la Sua compassione; come abbiano scelto al posto di Cristo, Barabba, un ladro e assassino. E mentre il Salvatore moriva sulla croce, essi lo schernivano dicendo: Se sei Figlio di Dio, scendi giù dalla croce, e salva te stesso; Ha salvato altri e non può salvare sé stesso. Essi volevano udire ancora una volta la supplica di Cristo. Ogni tono di sollecitazione vibrava distintamente nelle loro orecchie come quando il Salvatore aveva parlato a loro. Ogni insulto, ogni scherno diretto a Cristo, ora diventava così fresco nella loro memoria.7ACB 208.1

    E diranno ai monti e alle rocce: Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Chi siede sul trono e dall’ira dell’Agnello. E Coluiche mostrò tenerezza, pazienza e longanimità, dopo aver sacrificato sé stesso, come agnello condotto al macello per salvare i peccatori dal castigo, a quel punto non potrà più purificarli dalle loro colpe perché troppo tardi. (RH, June 18, 1901)7ACB 208.2

    19-28 (Galati 2:16, 17; 3:10-13,24)7ACB 208.3

    Invito tutti ad accettare gli avvertimenti della legge al fine di guadagnare la salvezza. Non perdete il vostro tempo nel cucire delle foglie di fico per coprire la nudità, che è il risultato del peccato. Se guardate al Signore come in uno specchio morale, la Sua santa legge vi purificherà. Non ci sono caratteristiche che risparmiano l’uomo dalla legge. La legge non può perdonare il trasgressore. La trasgressione richiama la punizione. Il Signore non salva i peccatori abolendo la legge, perché essa è fondamento del Suo governo sia in cielo sia in terra. La pena è stata sostenuta dal Sostituto del peccatore. Questo non vuol dire che il Signore sia crudele e spietato, e Cristo così misericordioso da subire la morte sulla croce del Calvario per abolire la legge in modo arbitrario che aveva bisogno di essere soppressa, crocifissa tra due ladri. Il trono di Dio non può essere macchiato con il peccato. Nel consiglio del cielo, ancor prima che il mondo fosse creato, il Padre e il Figlio, decisero, qualora l’uomo si fosse dimostrato sleale verso Dio, che Cristo, unito al Padre, avrebbe preso il posto del trasgressore subendo la pena che avrebbe dovuto cadere sull’uomo. (MS 145,1897)7ACB 208.4

    “Giustificati dunque per fede” - (cap. 5:1)7ACB 209.1

    Quando il peccatore pentito e contrito davanti a Dio, comprende l’espiazione di Cristo ed accetta il Suo riscatto come la sua unica speranza in questa vita e in quella futura, i suoi peccati saranno perdonati. Quest’atto si chiama ‘giustificazione per fede’. Ogni anima credente deve conformare la propria volontà ribelle a quella di Dio e mantenere il suo stato di pentimento e di contrizione, esercitando la fede nei meriti espiatori del Redentore e avanzare in forza di forza e di gloria in gloria.7ACB 209.2

    Il perdono e la giustificazione sono la stessa cosa. Mediante la fede, il credente passa dallo stato di ribelle, un figlio del peccato e di Satana, allo stato di fedele di Gesù Cristo; non per bontà intrinseca, ma perché Cristo lo accoglie come Suo figlio adottivo. Il peccatore riceve il perdono dei suoi peccati e questi peccati sono a carico del suo Sostituto. Il Signore dice: Questo è il mio Figlio. Io l’ho liberato dalla condanna della morte per la vita eterna, perché ho preso il suo posto e ho sofferto a causa dei suoi peccati. Egli è il mio figlio prediletto. Così, una volta perdonato l’uomo sarà rivestito con gli abiti splendenti della giustizia di Cristo e si presenterà puro davanti al Padre.7ACB 209.3

    Il peccatore può sbagliare, ma questo non vuol dire che sarà rigettato senza pietà. Tuttavia la sua unica speranza sta nel pentimento verso Dio e nella fede in Gesù Cristo. Perdonare i nostri peccati è la prerogativa del Padre, perché Cristo ha preso su di Sé tutte le nostre colpe, imputando a noi la Sua giustizia. Il Suo sacrificio soddisfa pienamente le esigenze della giustizia. La giustificazione è l’opposto di condanna. L’infinita misericordia di Dio è esercitata verso chi è interamente immeritevole. Egli perdona le trasgressioni e i peccati per amore di Gesù, che è diventato propiziazione per i nostri peccati. Mediante la fede in Cristo, il trasgressore riceve la grazia e la speranza della vita eterna. (MS 21 1891)7ACB 209.4

    Il segno per il mondo7ACB 210.1

    La giustificazione per fede in Cristo si manifesterà nella trasformazione del carattere. Questo è il segno tangibile per il mondo della Verità delle dottrine che professiamo. L’evidenza quotidiana che noi siamo una chiesa è vista nel fatto che stiamo praticando la Parola. Una testimonianza vivente va avanti per il mondo in una coerente azione cristiana. Ciò testimonia al mondo apostata che c’è un popolo che crede nella salvezza dimostrata nelle Sacre Scritture. Questa testimonianza è inequivocabile di fronte a quella della chiesa apostata, la quale adotta la saggezza e l’autorità umana al posto della saggezza e dell’autorità di Dio. (Letter 83, 1896)7ACB 210.2

    20 — Vedi commento di EGW al cap. 1 Giovanni 3:47ACB 210.3

    20 - 31 (Galati 6:14; Efesini 2:8, 9; Tito 3:5; Ebrei 7:25; Apocalisse 22:17)7ACB 210.4

    Studiare l’espiazione con cuore umile7ACB 210.5

    Che nessuno pensi che le opere degli uomini possano liquidare il debito della trasgressione. È un fatale inganno ragionare in questo modo. Se volete comprendere meglio quest’argomento, è necessario cessare di mercanteggiare su tali idee e con cuore umile studiare che cosa sia l’espiazione. Questo problema è così poco compreso. Migliaia di persone rivendicano di essere figli di Dio ma, in effetti, rimangono figli del maligno, perché vogliono dipendere dalle proprie opere. Dio gradisce le buone opere, la legge le richiede, ma poiché l’uomo è diventato un peccatore e le sue buone opere sono prive di valore, la sola giustizia di Cristo può accettarle. Cristo è in grado di salvare tutti, fino all’ultimo, perché Egli è vivente e intercede per noi.7ACB 210.6

    Tutto ciò che l’uomo possa fare per ottenere la salvezza, è accettare l’invito: Chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. (Apocalisse 22:17) Non vi è peccato commesso dall’uomo che non possa raggiungere il Calvario, perché la croce porge continuamente al peccatore un’espiazione completa. (MS 50, 1900)7ACB 210.7

    24-26 — Vedi commento di EGW al cap. 5:117ACB 210.8

    Il Padre totalmente soddisfatto7ACB 211.1

    L’espiazione di Cristo è stata fatta per tutti e quest’atto è stato abbondantemente soddisfacente per il Padre. La giustizia di Dio giustifica coloro che credono. (MS 28, 1905)7ACB 211.2

    Cap. 5:17ACB 211.3

    Giustificazione significa perdono completo — Romani 3:24-267ACB 211.4

    Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.7ACB 211.5

    Ecco la Verità espressa in modo semplice. La misericordia e la bontà di Dio sono del tutto immeritate. La grazia di Cristo giustifica liberamente il peccatore senza alcun merito da parte sua. La giustificazione è un pieno e completo perdono dei peccati. Nel momento in cui un peccatore accetta Cristo per fede, allora egli è perdonato. La giustizia gli è stata imputata, quindi non deve più dubitare della grazia di Dio che perdona. Non c’è nulla nella fede che la rende il nostro salvatore. La fede non può rimuovere il senso di colpa. Cristo è potenza di Dio per la salvezza di tutti quelli che credono. La giustificazione è per i meriti di Gesù Cristo. egli ha pagato il prezzo per la redenzione del peccatore. Eppure è solo attraverso la fede nel Suo sangue che Gesù può giustificare il credente.7ACB 211.6

    Il peccatore non può dipendere dalle proprie opere come mezzo di giustificazione. Egli deve arrivare al punto in cui rinuncia al peccato e abbraccia i raggi della luce che incontra sul suo percorso. Egli, semplicemente per fede afferra la liberazione dal peccato per mezzo del sangue di Cristo. Egli crede nelle promesse di Dio, che la santificazione e la redenzione avvengono per mezzo di Cristo e, se continua a seguirlo, camminerà umilmente nella luce e nella gioia e diffonderà quella luce agli altri. Essere giustificati per fede comporta allegrezza nell’ubbidienza per tutta la propria vita. La pace con Dio è il risultato di ciò che Cristo è per lui.7ACB 211.7

    L’anima che si lascia subordinare a Dio, che lo onora, che diventa operatore della Sua Parola, riceve la luce divina.7ACB 211.8

    Nella preziosa Parola di Dio vi è purezza, nobiltà come anche bellezza, e nessun uomo, pur essendo il più potente di questa terra, se non è in comunione con Dio, non può raggiungere tale bellezza e nobiltà. (ST, May 19, 1898)7ACB 212.1

    (Salmo 18:35; 85:10; 89:14; Apocalisse 4:37ACB 212.2

    Vedi commento di EGW al cap. Giovanni 3:167ACB 212.3

    La confusione tra giudizio e misericordia7ACB 212.4

    È facile mescolare giudizio e misericordia la quale rende la salvezza piena e completa. L’unità di entrambi ci conduce a esclamare: La Tua benignità mi ha fatto grande. Noi sappiamo che il Vangelo è un sistema perfetto e completo che rivela l’immutabilità della legge di Dio. Il Vangelo suscita nel cuore la speranza e l’amore per Dio. La Sua misericordia ci invita ad entrare per le porte della città di Dio, e la giustizia è sacrificata per concedere privilegi ad ogni anima ubbidiente, come il figlio del Re dei Re. Se il nostro carattere fosse rimasto mancante, non avremmo potuto attraversare i cancelli che la misericordia ha aperto per i giusti, perché la giustizia si trova all’ingresso, ed essa esige la santità, la purezza di tutti coloro che incontrano Dio. Se la giustizia fosse inesistente e se fosse possibile alla divina misericordia aprire le porte del cielo a tutto il genere umano, a prescindere dal carattere, si sarebbe creata una ribellione in cielo mai vista prima dell’espulsione di Satana. La pace, la felicità e l’armonia del cielo sarebbe stata esposta alla disgregazione. Il passaggio dalla terra al cielo non può cambiare il carattere degli uomini; la felicità dei redenti in cielo dipende dal carattere che è stato formato ad immagine di Cristo in questa vita. I santi in cielo prima devono diventare santi sulla terra.7ACB 212.5

    Cristo ha sacrificato la sua vita per salvare l’umanità e solo questo ha un valore grande, perché il peccato è la causa di tutta la miseria e il dolore nel nostro mondo. La misericordia che è stata estesa al peccatore lo conduce verso Gesù e, se egli risponde con il pentimento e con la confessione per mezzo della fede, il Signore non disprezzerà il suo atto di contrizione. Così la legge di Dio non viene meno, ma la forza del peccato sarà annientata e lo scettro di misericordia sarà teso verso il peccatore penitente. (Letter 1f, 1890).7ACB 212.6

    24-28 (vedi commento di EGW al cap. Galati 2:16; 1 Tessalonicesi 4:3).7ACB 212.7

    Speculazioni sulla giustificazione per fede7ACB 213.1

    Molti commettono l’errore di cercare di definire la distinzione tra giustificazione e santificazione. Nel definire questi due termini, spesso includono le proprie idee speculative. Perché allora si cerca di sminuire la giustificazione per fede? Perché si vuole capire ogni più piccolo particolare, come se la salvezza dell’anima dipendesse dalla vostra comprensione di quest’argomento? Non tutto si può vedere sulla stessa linea di visione! (MS 21, 1891)7ACB 213.2

    25. Vedi commento di EGW al cap.7: 127ACB 213.3

    27. Vedi commento di EGW al cap. Efesini 2:8, 97ACB 213.4

    28. Vedi commento di EGW al cap. 4:3, 47ACB 213.5

    3l - (cap. 6,15; 1 Samuele l5: 22; Apocalisse 22:14;7ACB 213.6

    Vedi commento di EGW al cap. 2 Corinzi 3:7-18; Efesini. 2:14-16; Apocalisse 2:67ACB 213.7

    I criteri di Dio non sono cambiati7ACB 213.8

    Il Vangelo della buona novella non doveva essere interpretato nel senso che gli uomini dovessero vivere in continua ribellione contro Dio, trasgredendo la Sua santa e giusta legge. Perché quelli che dicono di comprendere le Scritture, non vedono la grazia di Dio alla luce dell’Eden — ossia attraverso la perfetta ubbidienza della Sua legge? Nella sentenza, il Signore chiederà a coloro che si professano cristiani, perché hanno affermato di aver creduto nel Suo Figlio, ma nonostante questo abbiano continuato a trasgredire la legge? Chi vi ha condotto a calpestare le mie regole di giustizia? — domanderà il Signore.7ACB 213.9

    Ecco, l’ubbidienza vale meglio che il sacrificio, e dare ascolto vale meglio che il grasso dei montoni.7ACB 213.10

    Il Vangelo del Nuovo Testamento non ha le stesse norme, per quanto riguarda la salvezza del peccatore, di quelle del Vecchio Testamento. Il Signore richiede da noi assoluta ubbidienza a tutti i Suoi comandamenti. La perfetta giustizia è l’unico passaporto per il cielo.7ACB 213.11

    Cristo è la nostra speranza e il nostro rifugio. La Sua giustizia è imputata solo a quelli che ubbidiscono alla Sua legge. Cerchiamo quindi di accettare questa Verità per fede, affinché il Padre non trovi in noi alcun peccato. Chi calpesta la legge non avrà il diritto di pretendere la giustizia. Tuttavia possiamo vedere l’immensità del piano di salvezza come figli ubbidienti a tutti i requisiti di Dio, credendo che abbiamo pace in Dio per mezzo di Gesù Cristo, il nostro sacrificio espiatorio. (RH, Sept. 21, 1886)7ACB 214.1

    La fede si manifesta per mezzo di ubbidienza ed opere - (l Giovanni 2:4)7ACB 214.2

    Dio richiede da noi, oggi, la perfetta ubbidienza, come aveva richiesto alla coppia in Eden. La Sua legge rimane immutata in tutte le epoche. Lo standard della rettitudine presentato nel Vecchio Testamento non è sminuito nel Nuovo. Non è compito del Vangelo indebolire le rivendicazioni della santa legge di Dio, per influenzare gli uomini a rispettare i suoi precetti. La fede in Cristo che salva l’anima non è sempre presentata nel modo corretto da molte persone: Tutto ciò che dovete fare -è credere solo a Cristo — esclamano — e sarete salvati. La vera fede conduce a Cristo ed alla salvezza. Essa conduce alla perfetta ubbidienza alla legge di Dio. La fede si manifesta con le opere. L’apostolo Giovanni scrive: Chi dice Io l’ho conosciuto, ma non osserva i Suoi comandamenti è un bugiardo. (RH. Oct. 5, 1886)7ACB 214.3

    Si può dividere la legge dal Vangelo?7ACB 214.4

    Il nemico ha sempre tentato di dividere la legge dal Vangelo. Invece la legge va di pari passo col Vangelo. (MS 11, 1893)7ACB 214.5

    Parlando della legge, noi onoriamo il Padre e il Figlio. Il Padre ci ha dato la legge ed il Figlio è morto per onorarla. (MS 5, 1885).7ACB 214.6

    Noi non possiamo onorare la legge di Jehovah, a meno che non accettiamo la giustizia di Gesù Cristo. (MS 5, 1889)7ACB 214.7

    La legge di Jehovah è un albero, mentre il Vangelo contiene dei fiori profumati con la loro fragranza. (Letter 119, 1897)7ACB 214.8

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