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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 9:13-18

    Lavorare per guadagnare le anime e non il denaro7ACB 249.4

    Paolo non ha vacillato. Egli è stato istruito ed è cresciuto nella fede; ma per quanto era possibile, egli s’immedesimava con coloro per cui lavorava. Come ministro del Vangelo, era suo privilegio rivendicare un sostegno da coloro per i quali lavorava ma, anche se divenne il servo di tutti, lavorò anche con le proprie mani per mantenere sé stesso, perché nessuno potesse trovare occasione per accusarlo di egoismo. Nel suo ministero egli si prodigava per il prossimo e giammai per il denaro.7ACB 249.5

    Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che annunciando il vangelo, io offra il vangelo gratuitamente, senza valermi del diritto che il vangelo mi dà.7ACB 249.6

    Il lavoro di Paolo non dipendeva dalle sue ordinazioni. Egli aveva ricevuto dal Signore la sua commissione. Egli considerava il suo lavoro ministeriale un privilegio. Il suo dovere non era fatto in cambio di denaro. Egli lavorò per le anime degli uomini.7ACB 250.1

    Infatti, se predico il Vangelo, disse, non ho nulla da gloriarmi, poiché è una necessità che mi è imposta; e guai a me se non predico l’evangelo.7ACB 250.2

    Paolo studiò costantemente come rendere la sua testimonianza più tangibile. Egli cercava l’approvazione di Dio. Credete che gli uomini di oggi possano avere la stessa fede nel condurre l’opera come fece Paolo; che gli uomini predichino il Vangelo non con lo scopo di guadagnare denaro bensì di guadagnare le anime? (MS 74, 1903)7ACB 250.3

    20-23 - Modalità del lavoro di Paolo (1 Corinzi 9:20-23)7ACB 250.4

    Sappiamo che l’apostolo non sacrificava uno iota dei principi divini. Egli non si lasciava guidare dalle sofisticate massime degli uomini. Non si lasciava corrompere dalle supposizioni degli uomini che insegnavano ‘comandamenti’ umani, giacché l’iniquità e la trasgressione erano sempre più in ascesa. Egli non permise di guastare il suo amore per la Verità. Nell’opera deve essere mantenuto grande zelo e massima serietà, perché talvolta, alcune caratteristiche della nostra fede potrebbero suscitare dei pregiudizi.7ACB 250.5

    Paolo, con la sua fedeltà alla legge di Dio, poteva dimostrarsi il più zelante in mezzo ai più zelanti, mostrando così di avere una perfetta conoscenza delle Scritture dell’Antico Testamento. Poteva soffermarsi su tipologie e ombre che caratterizzavano Cristo; poteva esaltare Cristo, parlando a tutti della Sua grande missione in favore dell’umanità. Egli poteva dare una luce più preziosa sulle profezie, che nessuno aveva mai visto, eppure, non voleva offendere nessuno. Così, erano state gettate le preziose fondamenta, così che quando sarebbe giunto il momento e il loro spirito si sarebbe ammorbidito, con parole di Giovanni si potrebbe dire: E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come dell’unigenito proceduto dal Padre; l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.7ACB 250.6

    Ai gentili Paolo predicò Cristo come loro unica speranza di salvezza solo dopo che i loro cuori erano stati preparati a riceverlo come un dono di Dio, e cioè, quando compresero il sacrificio del Redentore fatto per l’uomo. La stessa preparazione doveva essere fatta con semplicità e con amore per tutta l’umanità, Giudei o Greci, affinché potessero essere salvati affidando i loro cuori a Cristo. Così, una volta pronti e sottomessi al Signore, Paolo diede loro la legge di Dio come prova della loro obbedienza. Questo fu il modo di lavorare di Paolo per conquistare le anime. Se fosse stato brusco e privo di abilità nell’uso della Parola, non avrebbe mai raggiunto né Ebrei né Gentili.7ACB 251.1

    Paolo aveva preparato a lungo le genti al fine di presentare la stupenda Verità di Dio: Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio per la nostra salvezza, come allora non ci donerà tutto ciò di cui abbiamo bisogno? E quando fu posta la domanda, del perché un tale immenso sacrificio fu richiesto? -7ACB 251.2

    Egli portò i Gentili a vedere le verità meravigliose dell’amore di Dio: che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma l’ha dato per tutti noi, e come non ci donerà Egli anche tutte le cose con Lui? Si pose la domanda di perché si richiedeva un sacrificio così immenso, e poi continuò spiegando i tipi ed il resto dell’Antico Testamento. Rivelando Cristo nella legge, ed essi si convertirono a Cristo ed alla legge. (SpT, Series A, nr. 6, pp. 54,55)7ACB 251.3

    24-27 — Un concorso in cui tutti possono vincere - (l Pietro 2:11; 1 Corinzi 9:24-27)7ACB 251.4

    Questo glorioso concorso è davanti a noi. L’apostolo cerca di invogliarci ad entrare in una nobile competizione, senza egoismo, senza ingiustizia e senza pregiudizi. Dobbiamo usare ogni nervo e muscolo per guadagnare la corona della vita. Nessuno, che non faccia alcuno sforzo riuscirà in questo concorso.7ACB 251.5

    Tutti quelli che cercano di ottenere un premio, devono sottoporsi ad una rigida disciplina. Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa. Chi entra in una gara di forza fisica per ottenere un premio corruttibile, deve evitare ogni indulgenza che potrebbe indebolire le forze fisiche. Si nutrono con cibo semplice e ad orari regolari.7ACB 251.6

    Quanto più dovrebbero fare lo stesso, quanti entrano nella gara del Vangelo. Essi devono evitare l’indulgenza degli appetiti e astenersi dalle concupiscenze carnali che guerreggiano contro l’anima. Essi devono essere temperati in ogni cosa ed in ogni momento. La stessa moderazione che dà loro il potere di ottenere la vittoria, se praticata costantemente, darà loro grande vantaggio nella corsa per la corona della vita. (MS 74, 1903)7ACB 252.1

    Sotto la disciplina di Dio — (Romani 8:13; Colossesi 3:5; 1 Corinzi 9:24-27)7ACB 252.2

    Così Paolo presenta le condizioni che Dio impone ad ogni anima che si arruola al Suo servizio. L’apostolo teme per sé stesso, nel sostenere la prova d’esame cui è sottoposto e di essere trovato mancante quindi si sottopone ad una seria formazione. Allo stesso modo il cristiano d’oggi deve asservire i propri appetiti ad una stretta sorveglianza. Egli ha bisogno di assoggettarsi, come Paolo, ad una seria formazione, per superare le incertezze in cui è così facile cadere. Il cristiano deve obbedire alle leggi di Dio. Per ottenere l’approvazione di Dio, i poteri fisici, mentali e morali, devono essere mantenuti nella condizione più perfetta possibile. Tratto duramente il mio corpo — dice Paolo; e questo significa letteralmente, che egli respinge i suoi desideri, gli impulsi e le passioni con severa disciplina, così come fanno quelli che competono per un premio terreno. (MS 93, 1899)7ACB 252.3

    27 — Paolo in guardia — (1 Corinzi 9:26,27)7ACB 252.4

    (Vedi commento di EGW al cap. 2 Corinzi 12:1-4)7ACB 252.5

    Paolo era sempre in guardia contro le tendenze malvagie che avrebbero potuto sopraffarlo. Egli controllava sempre i suoi appetiti, le passioni e le inclinazioni empie. (Letter 27, 1906)7ACB 252.6

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