Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents
Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Appendice C

    Prima Parte

    Il Sacrificio Espiatorio

    1. Il carattere centrale della croce nell’espiazione.7ACB 542.1

    Il sacrificio di Cristo come espiazione del peccato è la grande verità attorno alla quale sono raggruppate tutte le altre verità. (Operai dell’evangelo) 7ACB 542.2

    Essa [la croce] è la colonna centrale sulla quale riposa il più grande ed eterno peso di gloria, è per coloro che accettano questa croce. Sotto e intorno alla croce di Cristo, colonna immortale, il peccato non rivivrà né l’errore assumerà il controllo. (Letter 124, 1900) 7ACB 542.3

    Il sacrificio di Cristo come espiazione del peccato è la grande verità intorno alla quale si raggruppano altre verità. Al fine di essere compresa e dovutamente apprezzata, ogni verità della Parola di Dio, dalla Genesi fino all’Apocalisse, deve essere studiata alla luce che fluisce dalla croce del Calvario. Ci presenta lo straordinario e grandioso monumento della misericordia e della rigenerazione, della salvezza e della redenzione: il Figlio di Dio innalzato sulla croce, che deve essere il fondamento di ogni discorso pronunciato dai nostri ministri. (Gospel Workers p. 315)7ACB 542.4

    La croce del Calvario sfida e finalmente vincerà ogni potere della terra e dell’inferno. Ogni influenza è centrata sulla croce, e da essa deriva ogni influenza. È il grande centro di attrazione; perché per essa Cristo diede la sua vita per la razza umana. Questo sacrificio fu offerto per riportare l’uomo alla sua perfezione originale; ma ancor più si è offerto per dargli un carattere totalmente trasformato, per renderlo più che vincitore ... Se la croce non trova un’influenza in suo favore, la crea. Di generazione in generazione, la verità per questo tempo si rivela come verità presente. Cristo sulla croce fu il mezzo per cui la misericordia e la verità si incontrarono, e la giustizia e la pace si baciarono. Questi sono i mezzi che muovono il mondo. (Manuscript 56 1899).7ACB 542.5

    C’è una grande verità che dobbiamo sempre tenere in mente quando si studiano le Scritture: Cristo crocifisso. Ogni altra verità è investita dall’influenza e dalla potenza corrispondente e relazionata a questo argomento. Solo alla luce della croce possiamo discernere il carattere eccelso della legge di Dio. L’anima paralizzata dal peccato può ricevere nuova vita solo attraverso l’opera realizzata sulla croce dall’Autore della nostra salvezza. (Manuscript 31, 1890) 7ACB 543.1

    Appeso alla croce, Cristo era l’Evangelo. . . Questo è il nostro messaggio, la nostra giustificazione, la nostra dottrina, il nostro avvertimento all’impenitente, il nostro incoraggiamento per colui che soffre, la speranza di ogni credente. Se possiamo risvegliare un interesse nelle menti degli uomini e indurli a fissare i loro occhi su Cristo, possiamo metterci da parte e chiedere loro di continuare a fissare gli occhi sull’Agnello di Dio. (Manuscript 49, 1898).7ACB 543.2

    Riunite le più vigorose dichiarazioni affermative riguardo all’espiazione che Cristo fece per i peccati del modo. Mostrate la necessità di questa espiazione. (Evangelism p.187) 7ACB 543.3

    Il fatto che i due malfattori crocifissi con Cristo furono messi l’uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra è significativo; la sua croce si trova al centro del mondo. (Manuscript 52, 1897)7ACB 543.4

    Cristo, e Cristo crocifisso è il messaggio che Dio vuole che i suoi servi proclamino in tutto il mondo. La legge e l’evangelo saranno presentati in perfetta unità. (The Review and Herald, Sept. 29, 1896)7ACB 543.5

    Non dovrebbe mai essere predicato un sermone o impartire un’istruzione biblica in relazione a qualsiasi argomento, senza indicare agli ascoltatori “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:29). Ogni vera dottrina è centrata in Cristo, ogni precetto riceve forza dalle sue parole. (6T, p. 54)7ACB 543.6

    Togliere la croce al cristiano è come rimuovere il sole dal cielo. La croce ci avvicina a Dio e ci riconcilia con il suo Spirito… Senza la croce, l’uomo non potrebbe avere comunione col Padre. Da essa dipende ogni nostra speranza. (The Acts of the Apostles, pp. 209, 210) 7ACB 543.7

    Lo studio dell’incarnazione di Cristo, il suo sacrificio espiatorio e la sua opera di mediazione, occuperanno la mente dello studente diligente finché durerà il tempo. (Gospel Workers, p. 251) 7ACB 544.1

    Cristo crocifisso per i nostri peccati, Cristo resuscitato dai morti, Cristo asceso al cielo, è la scienza della salvezza che dobbiamo imparare e insegnare (8T, p. 287)7ACB 544.2

    Nessun discorso deve essere pronunciato senza presentare il Cristo crocifisso come fondamento del Vangelo. (Ibid. vol.4, p. 3947ACB 544.3

    Dobbiamo diventare esponenti dell’efficacia del sangue di Cristo, attraverso il quale i nostri stessi peccati sono stati perdonati. (Ibid., vol. 6, p.82)7ACB 544.4

    La scienza è troppo limitata per comprendere l’espiazione; il misterioso e meraviglioso piano di redenzione è così completo che la filosofia non può spiegarlo; rimarrà per sempre un mistero che la ragione più profonda non può comprendere. Se la saggezza limitata potesse spiegarlo, perderebbe il suo carattere sacro e la sua dignità. È un mistero che Qualcuno uguale il Padre umiliò sé stesso fino a soffrire la morte crudele della croce per riscattare l’uomo; ed è un mistero che Dio ha amato il mondo in modo tale da permettere che suo Figlio facesse questo grande sacrificio. (The Signs of the times, Oct. 24, 1906)7ACB 544.5

    Satana ha lo scopo premeditato di impedire alle anime di credere in Cristo come loro unica speranza; perché il sangue di Cristo che purifica da ogni peccato opera efficacemente solo a favore di coloro che credono nei suoi meriti. (Gospel Workers, p. 162) 7ACB 544.6

    2. Alla croce fu fatto un sacrificio espiatorio completo.7ACB 544.7

    Il [Cristo] piantò la croce tra il cielo e la terra, e quando il Padre considerò il sacrificio di suo Figlio, si inchinò in segno di riconoscimento della sua perfezione. “Basta”, disse, “l’espiazione è completa”. (The Review and Herald, Sept. 24, 1901)7ACB 544.8

    Alla morte di Cristo il tipo si unì all’antitipo, L’Agnello immolato per i peccati del mondo. Il nostro Sommo Sacerdote fece l’unico sacrificio che ha valore per la nostra salvezza. Quando si è offerto sulla croce, ha fatto un’espiazione perfetta per i peccati del popolo. 7ACB 544.9

    Ora siamo in piedi nel cortile esterno, aspettando e anticipando la beata speranza, la gloriosa apparizione del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. (The Signs of the Times, June 28, 1899)7ACB 545.1

    Il nostro Sommo Sacerdote completò l’offerta col sacrificio di sé stesso quando soffrì fuori dalla porta. Poi fece un’espiazione perfetta per i peccati del popolo: Gesù è il nostro avvocato, il nostro sommo sacerdote, il nostro intercessore. Pertanto, la nostra posizione attuale è simile a quella degli Israeliti, che erano nel cortile esterno, aspettando la benedetta speranza, l’apparizione gloriosa del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. (Manuscript 128, 1897) 7ACB 545.2

    Era arrivato il momento in cui l’universo celeste avrebbe accettato il suo Re. Gli angeli, i cherubini e i serafini dovevano restare in piedi davanti alla croce... Il Padre accettò il Figlio. Non esiste linguaggio che possa trasmettere la gioia del cielo o l’espressione di soddisfazione e gioia che si osservò sul volto di Dio a causa del suo unigenito Figlio quando vide che l’espiazione era completa. (The Signs of the Times, Aug. 16, 1899)7ACB 545.3

    Il Padre manifesta il suo immenso amore per Cristo che col suo sangue ha pagato il prezzo del nostro riscatto, accettandoci e accogliendoci come amici di Gesù e suoi. Egli è soddisfatto dell’espiazione compiuta; l’incarnazione, la vita, la morte e la mediazione del suo Figliolo contribuiscono alla sua gloria. (3T, p. 17)7ACB 545.4

    Il Padre ha dato tutto l’onore al Figlio, ponendolo alla sua destra, al di sopra dei principati e delle potestà. Ha espresso la sua grande gioia e diletto nel ricevere il Crocifisso e nel coronarlo di gloria e onore. E tutti i favori che ha manifestato al suo Figlio attraverso l’accettazione della sua grande espiazione, si manifestano anche in favore del suo popolo ... Dio lo ama come ama suo Figlio ... il sigillo del cielo è stato applicato all’espiazione di Cristo. Il suo sacrificio è soddisfacente in ogni senso. (The Signs of the Times, Aug. 16, 1899)7ACB 545.5

    Il sacrificio di Cristo è sufficiente; Egli presentò davanti a Dio un’offerta piena ed efficace; lo sforzo umano senza i meriti di Cristo manca di valore. (The Review and Herald, Aug. 19, 1890; March 24, 1896)7ACB 545.6

    Così come il sacrificio compiuto in nostro favore è stato completo, il rinnovamento dalla corruzione del peccato deve essere completo. (The Ministry of Healing, p. 451)7ACB 546.1

    La sua morte sulla croce del Calvario fu la fine della sua umiliazione. La Sua opera come Redentore va oltre le possibilità della comprensione limitata. Solo coloro che sono morti all’io, le cui vite sono nascoste con Cristo in Dio, possono comprendere in una certa misura la pienezza dell’offerta fatta per salvare la razza caduta. (Letter 196, 1901)7ACB 546.2

    3. L’incarnazione come requisito per il sacrificio espiatorio.7ACB 546.3

    Cristo acquisì il mondo pagando il riscatto per lui, prendendo la natura umana. Non fu solo l’offerta, ma anche l’Offerente. Rivestì la sua divinità con l’umanità e volontariamente prese su di sé la natura umana, rendendo così possibile per lui offrirsi come riscatto. (Manuscript 92, 1899)7ACB 546.4

    Nessun angelo avrebbe potuto pagare il riscatto per la razza umana; la loro vita appartiene a Dio; non possono restituirla. Tutti gli angeli sono sottomessi all’ubbidienza. Sono i messaggeri designati dal Comandante del cielo. Ma Cristo è uguale a Dio, Infinito e Onnipotente. Solo Lui poteva pagare il riscatto per ottenere la libertà dell’uomo. È il Figlio eterno, con esistenza propria, su cui il giogo non si è mai posato; e quando Dio domandò: “Chi invierò?” Egli poté rispondere: “Eccomi, invia me”. Poté compromettersi per diventare il riscatto dell’uomo; perché poté dire ciò che neppure il più elevato degli angeli poteva dire: ho il potere sulla mia vita “potere per deporla, e…. potere per riprenderla”. (The Youth’s Instructor, June 21, 1900)7ACB 546.5

    L’uomo non poteva espiare la colpa dell’uomo. La sua condizione di peccato e la caduta facevano di lui un’offerta imperfetta, un sacrificio espiatorio di minor valore di Adamo prima della sua caduta. Dio fece l’uomo perfetto e retto, e dopo la sua trasgressione non poteva offrire un sacrificio espiatorio accettabile per Dio in suo favore, a meno che l’offerta fatta fosse di valore superiore a quella dell’uomo nel suo stato di perfezione e innocenza. Il divino Figlio di Dio era l’unico sacrificio di sufficiente valore per soddisfare completamente le richieste della perfetta Legge di Dio.7ACB 546.6

    Gli angeli erano senza peccato, ma il loro valore è inferiore a quello della Legge di Dio. Erano soggetti alla Legge. Sono messaggeri destinati a fare la volontà di Cristo, e a inchinarsi davanti a Lui. Erano esseri creati e sottomessi alla prova. Per Cristo non c’erano requisiti. Lui aveva il potere di deporre la sua vita e poi riprenderla. Non era obbligato a compiere questo sacrificio espiatorio. Il sacrificio che fece fu volontario. La Sua vita era di sufficiente valore per riscattare l’uomo dalla sua condizione caduta. (The Spirit of Prophecy — v. 2 - edizione 1877)7ACB 547.1

    4. Cristo immacolato era un’offerta perfetta.7ACB 547.2

    Cristo non avrebbe potuto portare a termine questo compito se non fosse stato immacolato. Solo Qualcuno che fosse stato perfetto poteva essere il portatore e il perdonatore del peccato. Egli sta in piedi davanti alla congregazione dei suoi redenti come Garante, sopraffatto dal peccato e macchiato di peccato, ma i peccati che porta sono i loro peccati.7ACB 547.3

    Nel corso della sua vita di umiliazione e sofferenza, dall’istante in cui nacque come il bambino di Betlemme fino a quando fu appeso alla croce del Calvario, e gridò con una voce che scosse tutto l’universo: “E’ compiuto”, il Salvatore era puro e senza macchia. (Manuscript 165, 1899)7ACB 547.4

    Cristo era senza peccato; se non fosse stato così la sua vita in carne umana e la sua morte sulla croce, per ottenere la grazia per il peccatore, non avrebbero avuto più valore della morte di qualunque altro essere umano. Anche se assunse la natura umana, la sua vita era unita alla Divinità. Poteva donare la sua vita come sacerdote e vittima. Aveva il potere di deporre la sua vita e poi riprenderla. Si è offerto senza difetto a Dio. (Manuscript 92 1899)7ACB 547.5

    Quando gridò: ”‘ È compiuto”, Cristo sapeva che la battaglia era vinta. Come vincitore morale, ha piantato la sua bandiera sulle alture eterne. Forse non c’è gioia tra gli angeli? Non c’è figlio o figlia di Adamo che non possa aggrapparsi ai meriti del Figlio immacolato di Dio e dire: “Cristo è morto per me, è il mio Salvatore”.(Manuscript 111, 1897)7ACB 547.6

    Come portatore del peccato, come sacerdote e rappresentante dell’uomo davanti a Dio, Lui [Cristo] entrò nella vita dell’umanità, per portare la nostra carne e il nostro sangue.7ACB 547.7

    La vita si trova in quel flusso di sangue vitale che fu donata per la vita del mondo. Cristo fece una espiazione completa, dando la sua vita in riscatto per noi. Nacque senza macchia di peccato, ma venne nel mondo come qualunque altro membro dalla famiglia umana. Non possedeva la mera somiglianza di un corpo, ma prese la natura umana condividendo la vita dell’umanità. In accordo con la legge che Cristo stesso diede, il parente più prossimo riscattò l’eredità ostinata. Gesù Cristo depose il suo manto regale e la sua corona principesca, e rivestì la sua divinità di umanità per diventare il sostituto e il riscatto dell’umanità, in modo che morendo come uomo potesse distruggere attraverso la morte chi aveva potere sulla morte. Non avrebbe potuto farlo come Dio, ma diventando uomo, Cristo poté morire. Mediante la morte vinse la morte. La morte di Cristo ha portato la morte di colui che aveva potere sulla morte e ha aperto le porte della tomba per tutti coloro che lo ricevono come loro personale Salvatore. (Letter 97 1898) 7ACB 548.1

    5. La colpa e il castigo trasferiti al Sostituto.7ACB 548.2

    Morendo sulla croce, per fede e come Redentore personale, Cristo trasferì la colpa della persona dal trasgressore a quella del divino Sostituto. I peccati di un mondo colpevole, che simbolicamente si presentano come “rosso vermiglio”, furono imputati al divino Redentore. (Manuscript 84a 1897) 7ACB 548.3

    Il santo Figlio di Dio non aveva peccati o dolori propri: portava il dolore degli altri; perché in lui sono state depositate le iniquità di tutti noi. Attraverso la sua simpatia divina egli si relaziona con l’uomo e, come rappresentante della specie, accettò d’essere trattato come un trasgressore. Contemplò l’abisso del dolore aperto da noi coi nostri peccati e si propose di costruire un ponte sull’abisso che separava l’uomo da Dio. (Bible Echo and Signs of the Times, Aug. 1, 1892)7ACB 548.4

    Fu sopraffatto dall’orrore nel contemplare la spaventosa opera che il peccato aveva fatto. Il peso del peccato, la conseguenza per la quale l’uomo trasgredì la legge di Dio, erano così grandi che la natura umana non era in grado di sopportarlo. Le sofferenze dei martiri non possono essere paragonate all’agonia di Cristo. La presenza divina era con loro nelle loro sofferenze; ma il volto del Padre si nascose dal suo amato Figlio. (Ibid.)7ACB 548.5

    Nel giardino del Getsemani, Cristo soffrì al posto dell’uomo, e la natura umana del Figlio di Dio vacillò davanti al terribile orrore della colpa del peccato... Il potere che infliggeva la giustizia retributiva al sostituto e garante dell’uomo, era il potere che sosteneva il Sofferente sotto il tremendo peso dell’ira che sarebbe caduta su un mondo peccatore. Cristo stava soffrendo la condanna a morte pronunciata sui trasgressori della legge di Dio. (Manuscript 35, 1895)7ACB 549.1

    Cosa sostenne il Figlio di Dio nel tradimento e nel giudizio? Vide il risultato dell’opera della sua anima e ne fu soddisfatto. Aveva una visione dell’espansione dell’eternità e vide la felicità di coloro che avrebbero ricevuto il perdono e la vita eterna attraverso la sua umiliazione. Fu ferito dai loro peccati; fu colpito dalle loro iniquità. Il castigo per la loro pace fu su di Lui, e attraverso la sua flagellazione furono guariti. Udì le grida dei redenti, li sentì mentre cantavano il cantico di Mosè e dell’Agnello. (8T, pp. 43,44)7ACB 549.2

    6. Cristo era il Sacrificio e il sacerdote officiante.7ACB 549.3

    L’infinita superiorità di Cristo è dimostrata dal fatto che ha portato i peccati di tutto il mondo. Egli occupa una doppia posizione quella di offerente e offerta; di sacerdote e vittima. Era santo, innocente, incontaminato e separato dai peccatori. “Il principe di questo mondo sta arrivando”, dichiarò, “non ha nulla in me”. Era un agnello senza macchia né contaminazione. (Letter, 192 1906)7ACB 549.4

    Proprio come il sommo sacerdote deponeva il suo magnifico abito pontificale e officiava rivestito di lino bianco come i sacerdoti comuni, Cristo svuotò sé stesso e prese la forma di un servo, si offrì in sacrificio pur essendo contemporaneamente Sacerdote e Vittima. (The Southern Watchman — Aug. 6, 1903)7ACB 549.5

    7. La croce è il centro dell’espiazione.7ACB 549.6

    La croce deve occupare il posto centrale perché è il mezzo per ottenere l’espiazione dell’uomo e per l’influenza che esercita su tutti gli aspetti del governo divino. (6T, p. 236)7ACB 549.7

    L’espiazione di Cristo non è solo un modo efficace per perdonare i nostri peccati; è un rimedio divino per curare la trasgressione e restaurare la salute spirituale. È il mezzo divinamente ordinato per il quale la giustizia di Cristo può essere non solo su di noi, ma nei nostri cuori e nel carattere. (Letter 406 1906) 7ACB 550.1

    Senza spargimento di sangue non ci può essere remissione dei peccati. Egli doveva soffrire l’agonia di una morte pubblica sulla croce, affinché i testimoni presenti non avessero nessuna ombra di dubbio. (Manuscript 101, 1897)7ACB 550.2

    Adamo ascoltò le parole del tentatore, cedette alle sue insinuazioni e cadde in peccato. Perché l’uomo non ricevette immediatamente la condanna a morte pronunciata in quel caso? Perché si trovò un riscatto. L’unigenito Figlio di Dio si offrì volontariamente per prendere su di sé il peccato dell’uomo, e per essere l’espiazione della razza umana. Non avremmo avuto il perdono se questa espiazione non sarebbe stata fatta. Se Dio avesse perdonato il peccato di Adamo senza espiazione, il peccato sarebbe diventato immortale, e sarebbe stato perpetuato con audacia senza restrizioni. (The Review and Herald, April 23, 1901)7ACB 550.3

    Nei concili del cielo si stabilì che la croce fosse il mezzo dell’espiazione. Doveva essere il mezzo divino per guadagnare gli esseri umani a Cristo. Egli venne in questo mondo per dimostrare che l’umanità poteva osservare la santa Legge di Dio. (Manuscript 165, 1899) 7ACB 550.4

    Cristo diede sé stesso come sacrificio espiatorio per la salvezza di un modo perduto. (8T, p. 208)7ACB 550.5

    8. Le disposizioni dell’espiazione includono tutta l’umanità. 7ACB 550.6

    L’espiazione di Cristo include ogni famiglia umana. Nessuno, grande o umile, ricco o povero, libero o schiavo, è stato escluso dal piano di redenzione. (Letter 106, 1900)7ACB 550.7

    Cristo soffrì fuori dalle porte di Gerusalemme, perché il Calvario si trovava fuori dalle mura della città. Questo significa e dimostra che Lui morì non solo per gli ebrei ma per tutta l’umanità.7ACB 550.8

    Proclama davanti a un mondo caduto che Lui è il suo Redentore, e lo esorta ad accettare la salvezza offerta. (The Watchman, Sept. 4, 1906)7ACB 551.1

    Così come il Sommo Sacerdote spargeva il sangue caldo sul propiziatorio mentre la fragrante nuvola di incenso saliva davanti a Dio, così anche ora, mentre confessiamo i nostri peccati e imploriamo l’efficacia del sangue espiatorio di Cristo, le nostre preghiere devono salire al cielo, con la fragranza dei meriti del carattere del Salvatore. Nonostante la nostra indegnità, dobbiamo ricordare che c’è Qualcuno che può togliere il peccato, e che allo stesso tempo è disposto e desideroso di salvare il peccatore. Con il proprio sangue ha pagato il debito di tutti gli operatori del male. (The Review and Herald, Sept. 29, 1896)7ACB 551.2

    Gesù [dopo la sua resurrezione] rifiutò l’omaggio dei suoi fino a quando non ebbe la certezza che il suo sacrificio era stato accettato dal Padre. Ascese al cielo e ricevette da Dio la garanzia che il suo sacrificio per i peccati degli uomini era sufficiente, e che tramite il suo sangue tutti avrebbero potuto avere la vita eterna. (DA, p. 607)7ACB 551.3

    I peccati del popolo si trasferivano simbolicamente al sacerdote officiante, che agiva come mediatore per il popolo. Il sacerdote stesso non poteva diventare l’offerta per il peccato, e fare espiazione con la sua vita, perché anche Lui era un peccatore. Per questo, invece di morire lui stesso, uccideva un agnello senza macchia; il castigo del peccato si trasferiva sull’animale innocente, che in questo modo diventava il suo sostituto e rappresentava l’offerta perfetta di Gesù Cristo. Attraverso il sangue di questa vittima, l’uomo vedeva per fede il sangue di Cristo che espiava i peccati del mondo.7ACB 551.4

    (The Signs of the Times, March 14, 1878)7ACB 551.5

    9. I numerosi risultati dell’espiazione.7ACB 551.6

    L’espiazione di Cristo sigillò per sempre l’eterno patto della grazia. Era il compimento di tutte le condizioni in virtù delle quali Dio sospese la comunicazione libera della Grazia con la famiglia umana. Tutte le barriere che si frapponevano tra la piena libertà dell’esercizio della grazia, la misericordia, la pace, l’amore e l’uomo più colpevole della razza di Adamo furono poi abbattute. (Manuscript 92 1899)7ACB 551.7

    Lui morì sulla croce del Calvario in nostro favore. Pagò il prezzo. La giustizia è stata soddisfatta. Coloro che credono in Cristo, quelli che si rendono conto di essere peccatori, e che come tali confessano i loro peccati, riceveranno un pieno e gratuito perdono. (Letter 52, 1906)7ACB 552.1

    A causa della trasgressione, l’uomo fu separato da Dio e la comunione tra i due si ruppe, ma Gesù Cristo morì sulla croce del Calvario, portando sul suo corpo i peccati di tutto il mondo; e la croce si tende come un ponte sull’abisso aperto tra il cielo e la terra. Cristo conduce gli uomini verso questo abisso, e indica il ponte teso su di esso e dice: “Se qualcuno viene dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Dio ci concede un tempo di prova per verificare se gli siamo leali. (Manuscript 21, 1895)7ACB 552.2

    Il sacrificio espiatorio visto attraverso la fede, porta pace, conforto e speranza all’anima tremante, sopraffatta dalla colpa. La legge di Dio rivela il peccato, e mentre il peccatore è attratto dal Cristo morente, percepisce il carattere atroce del peccato, si pente e ricorre al rimedio: l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. (The Review and Herald, Sept. 2, 1890)7ACB 552.3

    In questo modo, attraverso la crocifissione di Cristo, gli esseri umani si riconciliano con Dio, Cristo adotta i diseredati che diventano il motivo delle sue cure speciali, come membri della famiglia di Dio, perché hanno accettato il suo Figlio come Salvatore. Hanno la facoltà di essere figli di Dio, eredi del Signore e coeredi con Cristo. Raggiungono una conoscenza intelligente di ciò che Cristo è per loro e delle benedizioni che possono ricevere come membri della famiglia dell’Altissimo. E nella sua infinita condiscendenza, Dio si compiace nel mantenere con loro una relazione di Padre. (Letter 255, 1904)7ACB 552.4

    Il mondo non riconosce che a un costo infinito, Cristo riscattò la razza umana. Non riconosce che per creazione e redenzione Egli ha un giusto diritto su ogni essere umano. Ma come Redentore della razza caduta, gli è stato concesso un attestato di possessione, che gli dà diritto a reclamarli come sua proprietà. (Letter 136, 1902) 7ACB 552.5

    Per dare all’uomo una seconda opportunità, Cristo si compromise nel diventare il suo sostituto e il suo garante. Quando questi trasgredì il più piccolo dei precetti di Jehovah, fu una disubbidienza così grande come se si fosse trattato di una prova più difficile. Ma in che modo si provvide la grazia, la misericordia e l’amore? La divinità di Cristo si impegnò a portare i peccati del trasgressore. Questo riscatto si posa su un terreno solido; questa pace è promessa affinché il cuore riceva Gesù Cristo. E quando lo riceviamo per fede, siamo benedetti con tutte le benedizioni spirituali nei luoghi celesti con Cristo. (Manuscript 114, 1897)7ACB 553.1

    Cristo ricevette la sua ferita mortale, che era il trofeo della sua vittoria e quella di tutti quelli che credono in lui. Queste ferite annientarono il potere di Satana su ogni suddito leale e fedele a Gesù Cristo. Attraverso le sofferenze e la morte di Cristo, le intelligenze umane, cadute a causa del peccato di Adamo, diventano eredi dell’immortalità e di un peso eterno di gloria, mediante l’accettazione di Cristo e la fede in lui. I portali del paradiso celeste si spalancano per gli abitanti di questo mondo caduto. Attraverso la fede nella giustizia di Cristo, i ribelli alla legge di Dio possono afferrarsi all’Infinito e partecipare alla vita eterna. (Letter 103, 1894)7ACB 553.2

    “E quando sarò innalzato dalla terra, attrarrò tutti a me. Così diceva per indicare di qual morte doveva morire”. Questa è la crisi del mondo. Se Lui è diventato la propiziazione del mondo, esso ne sarà illuminato. L’immagine deturpata di Dio sarebbe riprodotta e restaurata, e una famiglia di santi credenti finalmente abiterà le dimore celesti. Questo è il risultato della crocifissione di Cristo e della restaurazione del mondo. (Manuscript 33, 1897)7ACB 553.3

    Il nostro Salvatore pagò il nostro riscatto. Nessuno ha bisogno di rimanere schiavo di Satana. Cristo è davanti a noi come nostro esempio divino, nostro onnipotente aiuto. Siamo stati comprati ad un prezzo impossibile da calcolare, chi potrebbe misurare la bontà e la misericordia dell’amore redentore? (Manuscript 76, 1903)7ACB 553.4

    Dio ha dato testimonianza della grande opera di espiazione, della riconciliazione del mondo con sé stesso, nel dare ai seguaci di Cristo, una vera comprensione del regno che stava stabilendo sulla terra, il cui fondamento pose di propria mano. Il Padre ha dato tutto l’onore al Figlio, ponendolo alla sua destra, al di sopra dei principati e delle potestà. Ha espresso la sua grande gioia e diletto nel ricevere il Crocifisso per coronarlo di gloria e onore. E tutti i favori che ha manifestato al suo Figlio attraverso l’accettazione della sua grande espiazione, si manifestano anche in favore del suo popolo. Coloro che hanno unito i loro interessi nell’amore di Cristo, sono accettati nell’Amato. Soffrono con Cristo, e la Sua glorificazione è di grande interesse per loro, perché sono accettati in Lui. Dio li ama come ama suo Figlio. (The Signs of the Times, Aug. 16, 1899) 7ACB 553.5

    10. Mediante l’espiazione si provvede alla giustizia. 7ACB 554.1

    Era evidente per lui che la legge non diminuiva neppure uno iota della sua giustizia, ma per mezzo del sacrificio espiatorio, per mezzo della giustizia imputata di Cristo, il peccatore pentito viene giustificato di fronte alla legge. Cristo sopportò il castigo che sarebbe dovuto ricadere sul trasgressore; e per mezzo della fede il peccatore abbandonato e scoraggiato diventa partecipe della natura divina, essendo fuggito dalla corruzione che c’è nel mondo a causa della concupiscenza. Cristo imputa la sua perfezione e la sua giustizia al peccatore credente quando smette di peccare e si separa dalla trasgressione per ubbidire ai comandamenti. (The Review and Herald, May 23, 1899) 7ACB 554.2

    L’unico che poté avvicinarsi all’Altissimo nell’umanità fu l’Unigenito Figlio di Dio. Affinché gli esseri umani peccatori pentiti potessero essere ricevuti dal Padre ed essere rivestiti col manto di Giustizia, Cristo venne sulla terra e fece un’offerta di grande valore che redense la razza umana. Attraverso il sacrificio fatto al Calvario si offre a tutti la santificazione della Grazia. (Letter 67 1902) 7ACB 554.3

    Solo per mezzo della fede in Cristo i peccatori possono possedere la giustizia che è loro imputata, affinché diventino “giustizia di Dio in Lui”. I nostri peccati furono depositati su Cristo, castigati in Cristo, eliminati da Cristo, affinché la sua giustizia fosse Imputata su coloro che non camminano conforme la carne ma conforme lo Spirito.7ACB 554.4

    Anche se il peccato fu caricato su di lui a causa nostra, Egli si mantenne in una condizione di perfetta impeccabilità. (The Signs of the Times, May 30, 1895)7ACB 555.1

    Il Signore fece un sacrificio totale e completo sulla croce, la croce della vergogna, affinché gli uomini potessero essere completi mediante il grande e prezioso dono della sua giustizia. La promessa di Dio è che Lui unirà intimamente gli uomini al suo grande cuore d’amore infinito, con i vincoli del nuovo patto della grazia. Tutti quelli che rinunceranno alla loro speranza di guadagnarsi la salvezza, e accorreranno a Gesù così come sono, indegni, peccatori, accettando i suoi meriti, afferrandosi alla sua preghiera e alla promessa di Dio di perdonare il trasgressore della Sua Legge, confessando i propri peccati in cerca di perdono; troveranno una completa e gratuita salvezza. (Letter 148 1897)7ACB 555.2

    11. Il prezzo della redenzione fu pagato totalmente al Calvario.7ACB 555.3

    Il riscatto pagato da Cristo: l’espiazione sulla croce, è sempre davanti a loro. (5T, p. 190)7ACB 555.4

    Sulla croce del Calvario pagò il prezzo della redenzione della razza umana. Così ottenne il diritto di riscattare i prigionieri di guerra dal grande ingannatore, che mediante una menzogna diretta contro il governo di Dio, causò la caduta dell’uomo, il quale distrusse ogni possibilità di essere considerato un leale suddito del regno di Dio. Satana rifiutò di liberare i suoi prigionieri. Li trattenne come suoi sudditi perché credevano alla sua menzogna. Così divenne il loro carceriere. Ma non aveva nessun diritto di chiedere che si pagasse un prezzo per loro, perché non aveva ottenuto la loro possessione per mezzo di un trionfo legittimo, ma mediante l’inganno. Dio che era il Creditore, aveva diritto di fare qualunque provvista per la redenzione degli esseri umani. La giustizia richiedeva che si pagasse un riscatto. Il Figlio di Dio era l’unico che poteva pagare quel prezzo. Si offrì volontariamente di venire su questa terra a percorrere il cammino dove Adamo cadde. Venne come il Redentore della razza perduta, per vincere l’astuto nemico, e con la sua perseverante fedeltà alla giustizia di salvare tutti coloro che lo accettano come loro Salvatore. (Letter 20 1903)7ACB 555.5

    Solo Cristo poteva portare il messaggio di libertà all’uomo. Venne con un riscatto pieno e completo. Venne per dare la vita e l’immortalità alla razza caduta. Il Datore della vita, assunse la nostra natura, per poter rivelare il carattere di Dio, e imprimere la sua immagine in tutti coloro che desiderano riceverla. Diventò uomo perché attraverso il suo sacrificio infinito Dio potesse ricevere l’omaggio della specie restaurata ...7ACB 556.1

    La scienza della salvezza è alta come il cielo, e il suo valore è infinito. Questa verità è così grande, così profonda, così elevata, che al di là di essa tutta la saggezza degli uomini più saggi della terra sprofonda nell’insignificanza.Confrontando la conoscenza di Dio, con tutta la conoscenza umana, essa è come la pula. E solo Dio può far conoscere la via della salvezza. (Manuscript 69, 1897)7ACB 556.2

    Tutto ciò che Dio e Cristo potevano fare per salvare i peccatori è stato fatto. La trasgressione mise in pericolo il mondo intero, sotto la sentenza di morte. Ma in cielo si udì una voce che disse: “Hi trovato un riscatto”. Gesù Cristo, che non conosceva peccato, si fece peccato per l’uomo caduto. “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Unigenito Figlio, affinché chi crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna”. Cristo diede sé stesso come riscatto. Depose il suo manto regale. Mise da parte la sua corona di Re e discese dal suo posto elevato di Comandante di tutto il cielo, per rivestire la sua divinità con l’umanità, per essere in grado di sopportare tutte le debolezze e tutte le tentazioni dell’umanità. (Letter 22 1900) 7ACB 556.3

    12. La giustizia e la misericordia si uniscono sulla croce.7ACB 556.4

    La Giustizia e la Misericordia erano divise, opposte l’una all’altra, separate da un grande abisso. Il Signore nostro Redentore rivestì la sua divinità con l’umanità, e sviluppò in favore dell’uomo un carattere senza macchia né difetto. Piantò la sua croce a metà del cammino tra cielo e terra, e ne fece oggetto di attrazione per ambedue gli estremi, in modo che attirò la Giustizia e la Misericordia al di sopra dell’abisso. La Giustizia scese dal suo trono eccelso, e con tutti gli eserciti del cielo si avvicinò alla croce. Lì vide Qualcuno uguale a Dio che stava soffrendo il castigo per tutte le ingiustizie del peccato. Con perfetta soddisfazione la Giustizia si inchinò con riverenza davanti alla croce e disse: “E’ sufficiente”. (General Conference Bulletin Fourth Quarter, 1899, v. 3, pag. 102)7ACB 556.5

    La morte di Cristo dimostrò che l’amministrazione e il governo di Dio non avevano difetto. La pretesa satanica rispetto alle caratteristiche discrepanti della giustizia e della misericordia fu per sempre risolta oltre ogni dubbio. Ogni voce del cielo e al di fuori del cielo, un giorno darà testimonianza riguardo la giustizia, la misericordia e gli eccelsi attributi di Dio. Affinché l’universo celeste possa vedere le condizioni del patto di redenzione: Cristo soffrì il castigo al posto della razza umana. (Manuscript 128, 1897)7ACB 557.1

    Il proposito [di Cristo] era quello di riconciliare gli attributi della Giustizia e della Misericordia, in modo che si mantenessero separate nella loro rispettiva dignità ma unite. La sua misericordia non era debolezza, ma un terribile potere per castigare il peccato, perché Lui era peccato; e tuttavia un potere per attrarre verso di essa l’amore dell’umanità. Per mezzo di Cristo la giustizia è capace di perdonare senza sacrificare uno iota della sua eccelsa santità. (General Conference Bulletin, Fourth Quarter, 1899, v.3, pag. 102) 7ACB 557.2

    La giustizia esige che il peccato non debba essere semplicemente perdonato, ma che si debba eseguire la pena di morte. Il Signore, donando in sacrificio il suo Unigenito Figlio, compì entrambe le richieste. Morendo al posto dell’uomo, Cristo ha esaurito il castigo e ha dispensato il perdono. (Manuscript 50, 1900)7ACB 557.3

    Dio chinò la testa soddisfatto. Ora la Giustizia e la Misericordia si potevano unire. Ora Lui poteva essere giusto e al contempo essere il Giustificatore di tutti coloro che credono in Cristo. Dio contemplò la vittima che spirava sulla croce, e disse: “E’ Compiuto. La razza umana avrà un’altra opportunità“. Il prezzo della redenzione venne pagato, e Satana discese come folgore dal cielo. (Youth’s Instructor, June 21, 1900) 7ACB 557.4

    Il Figlio unigenito di Dio prese su sé la natura dell’uomo, e piantò la sua croce tra il cielo e la terra. Per mezzo della croce l’uomo è attratto verso Dio, e Dio verso l’uomo. La giustizia si separò dalla sua elevata e terribile posizione, e le moltitudini celesti, gli eserciti santi, si avvicinarono alla croce, inchinandosi con riverenza; perché alla croce la giustizia ricevette soddisfazione.7ACB 557.5

    Attraverso la croce il peccatore è tolto dalla fortezza del peccato, dalla confederazione del male, e quando si avvicina alla croce il suo cuore si commuove, e pentito esclama:7ACB 557.6

    “Il mio peccato ha crocifisso il Figlio di Dio!” Depone i suoi peccati ai piedi della croce, e la grazia di Cristo trasforma il suo carattere. Il Redentore rialza il peccatore dalla polvere, e lo mette sotto la guida dello Spirito Santo. (The Signs of the Times, June 5, 1893) 7ACB 558.1

    13. L’espiazione rivendica il carattere immutabile della legge.7ACB 558.2

    La croce parla alle moltitudini celesti, ai mondi non caduti e al mondo caduto, per far conoscere il valore che ha dato all’uomo, e il grande amore con cui ci ha amato. Testimonia davanti al mondo, agli angeli e agli uomini riguardo il carattere immutabile della legge divina. La morte del Figlio unigenito di Dio sulla croce al posto del peccatore, è un argomento incontestabile del carattere della legge di Jehovah. (The Review and Herald, May 23, 1899) 7ACB 558.3

    La croce di Cristo testimonia davanti al peccatore che la legge non è stata cambiata per adattarla al peccatore e ai suoi peccati, ma Cristo offrì sé stesso affinché il trasgressore della legge potesse avere l’opportunità di pentirsi. Così come Cristo portò i peccati di ogni trasgressore, il peccatore che non vuole credere in Cristo come suo personale Salvatore, che rifiuta la Sua luce e si rifiuta di rispettare e ubbidire ai comandamenti di Dio, riceverà il castigo della sua trasgressione. (Manuscript 133 - 1897)7ACB 558.4

    La morte di Cristo doveva essere convincente ed eterno argomento che la Legge di Dio è immutabile come il suo trono. L’agonia del Giardino del Getsemani, gli insulti, gli scherni, i maltrattamenti accumulati sul Figlio di Dio, gli orrori e l’ignominia della crocifissione, proporzionano sufficienti ed impressionanti dimostrazioni che la giustizia di Dio, quando punisce, fa un’opera completa. Il fatto che suo Figlio, il Garante dell’uomo, non fu esente, è un argomento che perdurerà per tutta l’eternità davanti ai santi e ai peccatori, davanti all’universo di Dio, per testimoniare che Egli non scuserà il trasgressore della Sua legge. (Manuscript 58, 1897)7ACB 558.5

    Satana continua sulla terra l’opera che iniziò in cielo. Induce gli uomini a disubbidire ai comandamenti di Dio. Il chiaro “Così dice l’Eterno” si mette da parte per rimpiazzarlo con un “Così dice l’uomo”. Tutto il mondo ha bisogno di ricevere le istruzioni degli oracoli di Dio, per comprendere lo scopo dell’espiazione, dell’unione con Dio. Lo scopo dell’espiazione è quello di conservare la legge e il governo divino.7ACB 558.6

    Si perdona il peccatore mediante il pentimento davanti a Dio e la fede nel nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. C’è perdono per il peccato, nonostante questo la legge di Dio rimane immutabile ed eterna come il suo trono. Non c’è nulla come l’indebolimento o il rafforzamento della legge di Jehovah. Come è sempre stato, così continuerà ad essere. Non si può rifiutare o modificare un singolo punto. È eterna e immutabile come Dio stesso. (Manuscript 163, 1897)7ACB 559.1

    Satana tentò di nascondere al mondo il grande sacrificio espiatorio che rivela la legge in tutta la sua sacra dignità, ed imprime nei cuori la forza della validità delle sue richieste. Lottò contro l’opera di Cristo, e riunì tutti i suoi angeli e i suoi strumenti umani per opporsi a quell’opera. Ma mentre lui terminava questo compito, le intelligenze celesti si univano agli strumenti umani nell’opera di restaurazione. La croce si erge come centro del mondo, per testimoniare che la croce di Cristo diventerà la condanna di ogni trasgressore della Legge di Dio. Qui vi sono i grandi poteri, il potere della verità e della giustizia, e l’opera di Satana per annullare la legge di Dio. (Manuscript 61, 1899) 7ACB 559.2

    La morte di Cristo elimina ogni argomento che Satana potrebbe portare contro i precetti di Jehovah. Satana dichiarò che gli uomini non potevano entrare nel regno dei cieli a meno che la legge fosse stata abolita, fu un modo concepito per cui i trasgressori potevano essere reintegrati nel favore di Dio e fatti eredi del cielo. Fece una forte affermazione: la legge doveva essere cambiata, le redini del governo dovevano essere allentate in cielo, che il peccato doveva essere tollerato e i peccatori compatiti e salvati nei loro peccati. Ma queste richieste furono annullate quando Cristo morì in sostituzione del peccatore. (The Signs of the Times, May 21, 1912)7ACB 559.3

    14. L’espiazione è la conseguenza dell’amore di Dio.7ACB 559.4

    L’espiazione di Cristo non fu portata a termine per indurre Dio ad amare quelli che altrimenti avrebbe odiato; né tantomeno per produrre un amore che non esisteva; ma fu portata a termine come una manifestazione dell’amore che già esisteva nel cuore di Dio, un esponente del favore divino agli occhi delle intelligenze celesti, agli occhi dei mondi non caduti e agli occhi di una razza caduta... Non dobbiamo intrattenere l’idea che Dio ci ama perché Cristo è morto per noi, ma che Egli ci ha tanto amato da dare il suo Figlio unigenito affinché morisse per noi. (The Signs of the Times, May 30, 1893) 7ACB 559.5

    Ogni volta che il Salvatore è innalzato davanti al suo popolo, questi vedrà la sua umiliazione, la sua abnegazione, il suo sacrificio, la sua bontà, la sua tenera compassione e le sue sofferenze per la razza caduta, e comprenderà che l’espiazione di Cristo non fu a causa dell’amore di Dio, ma è il risultato di questo amore. Gesù morì perché Dio amava il mondo. (The Review and Herald, Sept. 2, 1890)7ACB 560.1

    Il Padre ci ama, non a causa della grande propiziazione; al contrario, provvide la propiziazione perché ci ama. Cristo fu il mezzo per il quale Egli poté effondere il suo amore infinito su un mondo caduto “Dio era in Cristo riconciliando con sé il mondo“. Dio soffrì con suo Figlio l’agonia del Getsemani e la morte sul Calvario; il cuore d’Amore Infinito pagò il prezzo della nostra redenzione. (The Home Missionary - April 1893) 7ACB 560.2

    15. L’espiazione provvista supera la necessità umana.7ACB 560.3

    La giustizia richiedeva la sofferenza dell’uomo. Cristo, che è uguale a Dio, provvide alle sofferenze di Dio. Lui non aveva bisogno di espiazione. Le sue sofferenze non erano la conseguenza di nessun peccato commesso da Lui; fu a causa dell’uomo, per ogni uomo; e il suo ampio perdono è alla portata di tutti. La sofferenza di Cristo fu proporzionale al carattere immacolato della sua natura; la profondità della sua agonia fu proporzionale alla dignità e alla grandezza del suo carattere. Non potremo mai comprendere l’intensa angoscia dell’immacolato Agnello di Dio, finché comprendiamo quanto sia profondo il pozzo da cui siamo stati riscattati, quanto orrendo è il peccato del quale si è resa colpevole l’umanità, e fino a quando per fede ci afferriamo al perdono pieno e completo che ci offre. (The Review and Herald, Sept. 21, 1886) 7ACB 560.4

    Il divino Figlio di Dio era l’unico sacrificio di sufficiente valore per soddisfare completamente le richieste della legge perfetta di Dio. Gli angeli erano senza peccato, ma il loro valore era inferiore alla legge di Dio. Erano sottomessi ad essa. Erano messaggeri destinati a compiere la volontà di Cristo, e si inchinavano davanti a Lui. Erano esseri creati, sottomessi alla prova. Invece per Cristo non c’erano requisiti. Aveva il potere di dare la sua vita per poi riprenderla. Non gli fu imposto alcun obbligo per intraprendere l’opera di espiazione. Il sacrificio che fece fu volontario.7ACB 560.5

    La Sua vita era di sufficiente valore per riscattare l’uomo dalla sua condizione caduta. (Ibid. Dec. 17, 1872)7ACB 561.1

    L’opera del caro Figlio di Dio nell’impegno di unire il creato con l’increato, il finito con l’infinito, nella sua stessa persona divina, è un argomento che può impiegare i nostri pensieri per tutta la vita. Questa opera di Cristo doveva confermare gli esseri di altri mondi nella loro innocenza e lealtà, oltre a salvare i perduti di questo mondo destinati a perire. Ha aperto una via affinché i disobbedienti ritornassero ad essere leali a Dio, mentre al contempo pose una salvaguardia intorno a coloro che erano già puri, affinché non si contaminassero. (Ibid. Jan. 11, 1881)7ACB 561.2

    16. I sacrifici tipici prefiguravano l’Agnello di Dio.7ACB 561.3

    I sacrifici ed il sacerdozio del sistema giudaico furono istituiti per rappresentare la morte e l’opera mediatrice di Cristo. Tutte quelle cerimonie avevano il solo significato e virtù di essere relazionate con Cristo che era il Fondamento ed il Creatore di tutto il sistema. Il Signore rivelò ad Adamo, Abele, Set, Enoc, Noè, Abramo, e agli altri eroi dell’antichità, specialmente a Mosè che il sistema dei sacrifici e cerimonie, ed il sacerdozio, non erano sufficienti per ottenere la salvezza di una sola anima. Il sistema dei sacrifici e delle offerte indicava Cristo. Per mezzo di essi gli eroi dell’antichità videro Cristo e credettero in lui. (Ibid. Dec. 17, 1872)7ACB 561.4

    Cristo, in consiglio con suo Padre, istituì il sistema di sacrifici e offerte; in modo che la morte, invece di ricadere immediatamente sul trasgressore, si trasferiva su una vittima che prefigurava la grande e perfetta offerta del Figlio di Dio. I peccati del popolo si trasferivano in modo figurato al sacerdote officiante che era il mediatore del popolo. Il sacerdote stesso non poteva essere l’offerta per il peccato, né espiarlo con la sua vita, perché anche lui era un peccatore. Per questo invece di morire lui stesso, uccideva un agnello senza macchia, il castigo del peccato si trasferiva sull’animale innocente che in quel modo diventava il sostituto e simboleggiava l’offerta perfetta di Gesù Cristo. Attraverso il sangue di questa vittima, l’uomo per fede, vedeva che il sangue di Cristo espiava il peccato del mondo. (Ibid. March 14, 1878)7ACB 561.5

    La grande verità che si doveva presentare agli uomini, e che doveva imprimersi nella loro mente e nel loro cuore era questa:7ACB 561.6

    “Senza spargimento di sangue non c’è remissione.” Ogni sacrificio sanguinante simboleggiava “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.” Cristo stesso fu l’ideatore del sistema giudaico di culto, nel quale mediante i tipi e i simboli si rappresentavano realtà spirituali e celesti. Molti dimenticarono il vero significato di quelle offerte, e persero totalmente di vista la grande verità che solo per mezzo di Cristo c’è il perdono del peccato. L’incremento dei sacrifici, il sangue dei vitelli e dei montoni, non potevano eliminare il peccato. (Ibid. Jan. 2, 1893)7ACB 562.1

    La grande lezione implicita del sacrificio e del sangue di ogni vittima, presente in ogni cerimonia, inculcata da Dio stesso, era che solo attraverso il sangue di Cristo c’è il perdono dei peccati; ciononostante, quanti portano un giogo pesante, e pochi ricevono la forza di questa verità e operano personalmente di conseguenza, e ottengono le benedizioni che potrebbero essere loro attraverso una fede perfetta nel sangue dell’Agnello, comprendendo che solo per mezzo di Lui c’è il perdono dei peccati, credendo che se si pentono Lui li perdona, non importa se i loro peccati siano grandi o piccoli. Oh, che benedetto Salvatore! (Letter 12, 1892)7ACB 562.2

    “Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio maggiore di Caino” (Ebrei 11: 4) ... Nel sangue dell’agnello egli vide il sacrificio futuro, il Cristo che moriva in croce, sul Calvario; manifestò la sua fede nella liberazione che il Messia avrebbe compiuto e questa, per lui, rappresentava la testimonianza più certa del fatto che era stato considerato giusto e che la sua offerta era stata accettata. (PP, pag. 56)7ACB 562.3

    17. La croce inflisse a Satana una ferita mortale.7ACB 562.4

    Il [Cristo] morì sulla croce per dare a Satana un colpo mortale, e per cancellare il peccato da ogni anima credente. (Manuscript 61 1903)7ACB 562.5

    Che diritto aveva Cristo di strappare i prigionieri dalle mani del nemico? Il diritto di aver fatto un sacrificio che soddisfaceva i princìpi della giustizia in accordo con la quale si governa il regno dei cieli. Venne su questa terra come Redentore della razza caduta, per sconfiggere l’astuto nemico, e per mezzo della sua persistente lealtà salvare tutti quelli che l’accettano come loro Salvatore. Sulla croce del Calvario pagò il prezzo della redenzione della razza umana. E così ottenne il diritto di strappare i prigionieri dagli artigli del grande ingannatore che, con una bugia ordita contro il governo di Dio, ottenne la caduta dell’uomo, e così questo annullò ogni pretesa di essere considerato un suddito leale del glorioso regno eterno di Dio. (The Signs of the Times, Sept. 30, 1903) 7ACB 562.6

    La morte di Cristo sulla croce non attira gli uomini solo al pentimento verso Dio, (Dio fa in modo che il peccatore si penta e poi viene perdonato) ma Egli soddisfa la giustizia, e in più offre sé stesso come espiazione. Il Suo sangue, il Suo corpo straziato, appagarono le richieste della legge violata a causa del peccato. Soffrì nella carne affinché col suo corpo schiacciato e straziato potesse coprire il peccatore indifeso. La vittoria della croce spezzò per sempre il potere accusatore di Satana sull’universo e mise a tacere le sue accuse: che l’abnegazione era impossibile in Dio, pertanto non era essenziale nella famiglia umana. (Manuscript 50, vol. 1) 7ACB 563.1

    Cristo piantò la sua croce a metà del cammino tra cielo e terra, per combattere e vincere i poteri delle tenebre. Diede la sua vita per quella dei peccatori, e Satana, il principe del mondo, fu cacciato fuori. (Manuscript 44, 1901) 7ACB 563.2

    Presto si sarebbe offerto il grande Sacrificio, indicato in tutte le offerte giudaiche. Davanti alla croce il Salvatore pronunciò questa sublime predizione: “Ora il principe di questo mondo sarà cacciato fuori. E quando sarò innalzato dalla terra, attrarrò tutti a me” Vide che il grande apostata, che era stato cacciato dal cielo, aveva fatto il centro del suo potere qui sulla terra.7ACB 563.3

    Contemplando il trono di Satana, scoprì che questo si trovava dove si sarebbe dovuto trovare quello di Dio. Vide che tutti gli uomini adoravano l’apostata che li ispirava a ribellarsi. Gli abitanti di questo mondo si erano prostrati ai piedi di Satana. Cristo dichiarò: “Dove si trova il trono di Satana, lì starà la mia croce, lo strumento della mia umiliazione e della mia sofferenza”. (Manuscript 165, 1899)7ACB 563.4

    Cristo fu crocifisso, ma risorse dalla tomba con gloria e potere meraviglioso. Prese in pugno il mondo sul quale Satana pretendeva presiedere e restaurò la famiglia umana al favore di Dio. E completando gloriosamente la sua opera, l’eco degli inni di trionfo si ripetevano di volta in volta sempre più nell’ambito dei mondi non caduti. Gli angeli e gli arcangeli, i cherubini e i serafini si univano al coro della vittoria. (The Youth’s Instructor, April 1, 1903) 7ACB 563.5

    18. L’espiazione non si ripeterà più. 7ACB 564.1

    La morte di Cristo sulla croce confermò la distruzione di colui che aveva il potere sulla morte, l’autore del peccato. Quando Satana sarà distrutto non ci sarà più nessuno che tenterà qualcuno a commettere qualcosa di male; non sarà più necessario ripetere l’espiazione; e non ci sarà più pericolo che si produrrà un’altra ribellione nell’universo di Dio. L’unica cosa che può confinare effettivamente il peccato in questo mondo di tenebre, impedirà che questo sorga nel cielo.7ACB 564.2

    Il significato della morte di Cristo sarà percepito dai santi e dagli angeli. Gli uomini caduti non potrebbero avere una dimora nel paradiso di Dio senza l’Agnello immolato dalla fondazione del mondo. Come non esaltare, allora, la croce di Cristo? (The Signs of the Times, Dec. 30, 1889)7ACB 564.3

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents