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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento - Contents
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    Capitolo 11:12

    Essere spirituali porta ricompensa - (Genesi 32:26)7ACB 30.4

    Abbiamo il privilegio di ricevere la grande Verità e, grazie al potere dello Spirito Santo, possiamo diventare canali di luce per avvicinarci alla grazia e vedere l’arcobaleno della promessa, inginocchiarci col cuore contrito e cercare il regno dei cieli con la forza dello spirito, che porterà la sua ricompensa. Per ottenere tutto questo avremo bisogno della forza di Giacobbe, perché solo allora il nostro messaggio diventerà la potenza di Dio per la nostra salvezza eterna. Le nostre suppliche saranno piene di serietà, piene di un senso del grande bisogno, che nulla ci sarà mai negato.7ACB 30.5

    La Verità potrà essere espressa dalla vita, dal carattere e dalle labbra toccate con il carbone vivente dell’altare di Dio. Quando questa esperienza sarà nostra, saremo sollevati dalla nostra miseria, dall’IO a buon mercato che abbiamo amato così teneramente. Dobbiamo liberare i nostri cuori dal potere corrosivo dell’egoismo, per riempirlo di lode e gratitudine verso Dio.7ACB 30.6

    Noi dobbiamo magnificare il Signore, Dio della grazia, Colui che ha innalzato Cristo. Egli rivelerà il Suo potere attraverso noi, facendo di noi delle falci taglienti nel campo della raccolta. (UR Feb. 14, 1899)7ACB 31.1

    14 — Spirito e forza di Elia - (Malachia 4:5; Luca 1:17)7ACB 31.2

    Nello spirito e con la potenza di Elia, Giovanni denunciò la corruzione degli ebrei e rimproverò i loro peccati. I suoi discorsi erano semplici e convincenti. Molti furono portati al pentimento dei loro peccati, e come prova del loro pentimento, furono battezzati da lui nel Giordano. Molti altri furono condannati a causa dalla semplice verità pronunciata dal fedele profeta, ma respingendo la luce, furono avvolti dalle tenebre, dalle quali potevano uscire solo se disponibili a riconoscere pienamente Gesù come il vero Messia. Il ministero di Giovanni fu il lavoro preparatorio del ministero di Cristo. (2 SP 48, 49).7ACB 31.3

    20-24 - Testimonianza rifiutata - (Luca 10:13-15)7ACB 31.4

    Gli atti d’amore e di compassione compiuti da Gesù nella città della Giudea, erano visti con stupore dagli angeli del cielo, mentre le moltitudini di Corazin, Betsaida e Cafarnao li guardavano con indifferenza. A causa della durezza del loro cuore essi si comportarono come se il tempo e l’eternità non avessero alcuna importanza per loro. La maggior parte degli abitanti di quelle città trascorrevano il tempo nei ragionamenti capziosi su temi di poca importanza e solo pochi credettero che Cristo era il Salvatore degli uomini.7ACB 31.5

    Le profezie delle Scritture erano semplici e avevano dato previsioni chiare della sua vita, del carattere, del lavoro e delle testimonianze di uomini che avevano parlato spinti dallo Spirito Santo. Questi erano elementi sufficienti di prova per dimostrare che Gesù era tutto quello che Egli ha sempre sostenuto di essere: il Figlio di Dio, il Messia di cui Mosè ed i profeti avevano scritto, la Luce per illuminare le genti, la gloria di Israele. Gesù invano tentò di convincere sacerdoti e governanti richiamandoli alla Sua luce. Anzi, Sacerdoti e governanti, scribi e farisei, si aggrappavano ancor di più alle loro tradizioni, alle loro cerimonie, a costumi e teorie, non permettendo così ai loro cuori di essere toccati e santificati dalla grazia divina.7ACB 31.6

    I pochi che seguirono Cristo provenivano dalle caste umili e ignoranti. (RH June 2, 1896)7ACB 32.1

    28-30 - Il giogo di contenimento e obbedienza7ACB 32.2

    Gesù disse: Venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me — il giogo della moderazione e dell’obbedienza — e imparate da me, perché io sono umile di cuore, e voi troverete riposo alle anime vostre. Noi dobbiamo trovare riposo prendendo su noi il Suo giogo e i Suoi oneri. Nell’essere collaboratori di Cristo nella grande opera per la quale diede la Sua vita, è necessario che troviamo il vero riposo in Lui. Quando eravamo peccatori, Egli ha dato la Sua vita per noi. Egli desidera che andiamo a Lui e impariamo da Lui. Quindi, per fare questo, dobbiamo riuscire a trovare il riposo e, secondo la Sua promessa, riceveremo il resto: Imparate da me, perché io sono umile di cuore. Solo attraverso questa esperienza potremo ricevere il resto per poter sopportare il Suo giogo. (GCB, Apr. 4, 1901)7ACB 32.3

    Nell’accettare il giogo di Cristo riguardo al contenimento e all’ubbidienza, vi accorgerete che si tratta del più grande aiuto che potreste mai ricevere. Indossando questo giogo, rimarrete vicino a Cristo e Lui prenderà la parte più pesante del vostro carico. Imparate da me perché io sono umile di cuore. In questa lezione Cristo insegna come trovare il più grande tesoro. Il riposo vi sarà dato se cercate con consapevolezza di piacere al Signore. (Letter 144, 1901)7ACB 32.4

    Necessario aiuto nel sopportare ogni peso7ACB 32.5

    Vi è una condizione nel ricevere il riposo e la pace che Cristo offre, ossia di dividere il nostro giogo con Lui. Tutti coloro che accettano questa condizione, si accorgeranno che Egli veramente aiuta a sopportare ogni onere. Senza Cristo al nostro fianco, potremo constatare quanto questo carico sia pesante, mentre se lo dividiamo con Lui, esso diventerà molto più leggero. Se l’uomo agisce in obbedienza alle esigenze di Dio, otterrà la pace della mente. L’umiltà e la mitezza caratterizzano tutti quelli che ubbidiscono alla legge di Dio e che portano il giogo di Cristo con sottomissione.7ACB 32.6

    Il risultato: questa grazia porterà la pace tanto desiderata nel servizio per Cristo. (ST, April 16, 16 1912)7ACB 33.1

    Simbolo di sottomissione alla volontà di Dio - (Cap. 16:24; Luca 9:23)7ACB 33.2

    Il giogo che dobbiamo portare può essere condiviso con Cristo. Prendete su voi il mio giogo, dice Gesù, e ubbidite alla mia volontà. Ma questi requisiti possono essere in diretto contrasto con la volontà e le finalità dell’uomo. Che cosa allora dobbiamo fare? Ascoltiamo ciò che dice il Signore: Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. Il giogo e la croce sono simboli che rappresentano la stessa cosa — la sottomissione alla volontà di Dio. Portare il giogo unisce l’uomo finito al dilettissimo Figlio di Dio. Portare la croce vuol dire estirpare l’IO dall’anima e imparare a sopportare gli oneri di Cristo. Non possiamo seguire Cristo senza portare il Suo giogo, senza sollevare la croce. Se la nostra volontà non è in accordo con le prescrizioni divine, allora dobbiamo rinnegare le nostre inclinazioni, rinunciare ai nostri desideri e seguire le orme di Gesù. Gli uomini tentano di adattare sulle proprie spalle il peso del proprio giogo perché possa sembrare più leggero, ma in pratica si dimostrano irritati a causa del suo reale peso. Allora Cristo, nel vedere ciò dice: Prendete il mio giogo su di voi, e imparate la lezione da me, perché io sono umile di cuore, e voi troverete riposo alle anime vostre, perché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.7ACB 33.3

    Il Signore non fa mai una stima errata riguardo alla Sua eredità. Egli misura le capacità degli uomini con i quali collabora. Quando gli uomini si sottomettono al Suo giogo, quando abbandonano la lotta contro la causa di Dio e contro sé stessi, allora troveranno pace e riposo. Quando si accorgono della propria debolezza, delle loro mancanze, allora avranno piacere nel fare la volontà di Dio e divideranno il peso con Cristo. Solo allora Dio potrà operare in loro la volontà secondo il Suo bene placido che spesso è in contrasto con i piani della mente umana. Quando su di noi scende la celeste unzione, allora potremo imparare la lezione dell’umiltà, che porta sempre il riposo dell’anima. (RH, Oct. 23, 1900)7ACB 33.4

    Il giogo di Cristo non è mai troppo pesante7ACB 34.1

    Noi non dobbiamo accumulare i nostri obblighi. Quando accettiamo gli oneri di cui Cristo stesso ci incarica, allora possiamo realizzare qual è il loro reale peso. Cerchiamo di studiare la Bibbia per scoprire che tipo di giogo portava Cristo. Egli è stato d’aiuto a molte persone che lo circondavano. Gesù disse: Venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono umile di cuore…, e voi troverete riposo per le vostre anime. Come vedete, c’è un giogo da sopportare.7ACB 34.2

    Questa è la vera fede che noi vogliamo avere — la fede che coglie le promesse di Dio. Spesso pensiamo che stiamo attraversando un periodo difficile nel sopportare gli oneri, ed è troppo spesso il caso, che il Signore non ci ha alleggerito il peso che portiamo; ma quando però accettiamo di portare il Suo giogo e il Suo peso, possiamo testimoniare che il giogo di Cristo è dolce e i Suoi oneri sono leggeri, perché Egli ha promesso di aiutarci a portarli. Quando ci sentiamo depressi e scoraggiati, non dobbiamo rinunciare alla battaglia, perché abbiamo il Salvatore pronto a venirci in soccorso. Non si deve mettere il collo sotto il giogo della moda, o altri gioghi che Dio non ha mai progettato per noi. Non è il nostro lavoro studiare il modo di soddisfare lo standard del mondo. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: Come faccio a soddisfare la volontà di Dio? È allora che troverete ristoro per l’anima, perché Cristo ha detto: Il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero.7ACB 34.3

    Quando il vostro giogo irrita le vostre spalle, allora non è il giogo di Cristo, perché Egli dice che il Suo giogo è dolce. Ciò che Dio vuole da noi è: imparare ogni giorno della nostra vita come migliorare il nostro carattere per il tempo dell’eternità. Egli non vuole che sprofondiamo in un tunnel senza uscita, che ci attacchiamo a delle idee fisse, sia giuste o sbagliate. Il Signore ci mette in mezzo a prove e difficoltà perché impariamo a superare gli ostacoli in uno spirito giusto, con scopo elevato e santo. E se non abbiamo l’umiltà di Cristo, se non abbiamo imparato la lezione impartita alla Sua scuola, allora dobbiamo sapere che non portiamo il giogo di Cristo. (RH May 10, 1887)7ACB 34.4

    29 — Difficoltà nel rinunciare alla propria volontà - (Giovanni 15:4,5)7ACB 35.1

    Se siete disposti ad imparare la mitezza e l’umiltà alla scuola di Cristo, Egli sicuramente vi darà riposo e pace. Rinunciare alla propria volontà è una lotta terribile, ma una volta imparata questa lezione, troverete riposo e pace. L’orgoglio, l’egoismo e l’ambizione devono essere superati; la vostra volontà deve essere assorbita dalla volontà di Cristo. Tutta la vita, ogni azione, ogni manifestazione ed ogni parola d’espressione d’amore, possono diventare un sacrificio. Come la vita circola nella vite attraverso il gambo e raggiunge le foglie, così la grazia e l’amore di Cristo raggiungono l’anima portando con sé virtù in ogni parte dell’essere, che pervadono ogni singola cellula del corpo e della mente. (Letter 14, 1887).7ACB 35.2

    Come sopportare il giogo7ACB 35.3

    Afferrando la mano di Dio dite: Io non sono nessuno, Ma Tu o Signore sei tutto. Tu hai detto: Senza di me non potete fare nulla. Ora, Signore, io voglio che Tu dimori in me ed io dimoro in Te. Poi, bisogna avanzare un passo dopo l’altro e dimorare nella fede in Cristo Gesù. In questo modo è possibile portare ogni giogo, anche quello d’ubbidienza. (MS 85, 1901)7ACB 35.4

    Portare il giogo di Cristo, significa lavorare secondo la Sua volontà, diventare il Suo collaboratore nella sofferenza e nelle fatiche dell’umanità perduta. Significa diventare un saggio istruttore di anime. In queste preziose ore di prove, dobbiamo essere disposti ad imparare da Cristo e lasciarci modellare da Lui. Durante questa modellazione, la nostra volontà deve essere unita a quella di Dio. (Letter 71, 1895)7ACB 35.5

    30 - Il giogo leggero non faciliterà la vita7ACB 35.6

    Il Signore chiama il Suo giogo dolce e il Suo carico leggero. Eppure quel giogo non ci darà una vita di agi e libertà, o indulgenza egoista. La vita di Cristo, ad ogni passo è stata cosparsa di molti sacrifici; ma con coerenza, con tenerezza e l’amore di Cristo, il Suo vero seguace camminerà sulle orme del Maestro, e mentre avanza in questa vita, egli sarà ispirato dallo Spirito di Cristo. (ST, April 16, 1912)7ACB 35.7

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